Domenica 17/11/2002 – Dodicesima giornata
 

Chevanton risponde a Stellone.
L'uruguaiano, che aveva fallito dal
dischetto, sigla il pari ma poi si fa cacciare.
Gli azzurri, contestati, protestano per un fallo su Dionigi. Espulsi
Abruzzese e Ferrarese.

 

NAPOLI – LECCE 1 – 1 (14076
spettatori)

NAPOLI (3-4-1-2): Storari, Troise (40'st Montezine), Baldini,
Bonomi, Saber (19'pt Ferrarese), Vidigal, Husain, Bocchetti, Sesa,
Dionigi, Stellone (34'pt Floro Flores).
Panchina: Gragnaniello, Stendardo, Quadrini, Platone. All. Colomba.
LECCE(4-2-2-2): G. Rossi, Zoppetti (3'st Savino), Silvestri,
Abruzzese, Donadel, Piangerelli, Tonetto, Giorgetti, Giacomazzi (39'st
Corallo), Vucinic (17'st Di Vicino), Chevanton.
Panchina: Pololeksic, Billy, Ledesma, Superbi. All. D. Rossi.

MARCATORI: 27'pt Stellone, 33'pt Chevanton.

Striscioni al veleno, cori ostili, minacce verbali urlate dalle due
curve: il Napoli in un inferno. Quindicimila fischi. Meglio che giocare
allo stadio di via del Mare, per il Lecce. Il Napoli ne deserto del San
Paolo, che s'è confermato casa di un tabù ormai diventato non
esorcizzabile dalla palese incapacità di una squadra sprovvista di
argomenti tecnici, ancorchè dalla circostanza in smaccata versione
d'attacco. Colomba ha mosso invano l'intero arsenale a sua disposizione.
Incapace e scalognato il Napoli: trauma alla spalla per Stellone, perso
per due mesi. Neanche in superiorità numerica, 11 contro 10 dal 22'
della ripresa, il Napoli è riuscito a conquistare l'abbraccio della
vittoria sul proprio campo. Doppio giallo per Abruzzese, il successo
sembrava possibile. Invece niente: solo una cieca generosa aggressione.
Il Lecce sfinito ripiegato su se stesso, due prodezze di Generoso Rossi,
un calcio di rigore abbastanza grosso negato nel finale a Dionigi,
affondato in volo a quattro metri dalla porta leccese, dopo la
simultanea espulsione di Ferrese e Chevanton, al 37' della ripresa.
Lontanissimo dall'ideale zemaniano di Delio Rossi, un Lecce in versione
assai modesta lascia Fuorigrotta con un punto. Settimo pareggio
consecutivo, ma così diventa difficile legittimare la propria per la
serie A. Chevanton di furbizia e d'agilità, il destro in diagonale a
capitalizzare l'ennesimo abituale svarione difensivo napoletano, a
pareggiare l'incornata vincente di Stellone, e a riparare l'errore
commesso dal dischetto. Prodigio di Storari, ma rigore sbagliato da
Chevanton, sullo 0-0. Il Napoli investito dalla rabbia popolare nello
stadio abitato dallo sciopero evidente del tifo. Incapacità e sfortuna,
non certo stavolta le scelte tecniche dell'allenatore, hanno partorito
un solo misero punto. Il Napoli è laggiù, terz'ultimo, in zona C. Napoli
è una polveriera, tout court. Speriamo che la situazione non degeneri in
atti scomposti, annunciati dai cori curvaioli.
Scampata la minaccia su calcio di rigore (l'unica decisione non
sindacabile dell'arbitro Pieri, per chiaro fallo di Troise su Chevanton,
al 22' del primo tempo), il Napoli ha colpito con Stellone.
Capitalizzato al massimo, in incornata, il lungo cross teso di Sesa da
sinistra. La posizione dello svizzero, trequartista defilato sull'out,
ha creato evidenti disagi nel campo avversario. Colomba s'è affidato ad
un falso tridente e ad una formazione d'attacco. Laddove Delio Rossi con
il 4-2-2-2 ha provato a confondere le idee al dirimpettaio con Donadel e
Piangerelli davanti ai quattro della difesa, Giacomazzi e Giorgetti a
sostegno del suo attacco. Il primo padrone assoluto per 25'; una
costante minaccia l'esterno destro con i suoi inserimenti profondi.
Nell'inferno, il Napoli s'è raccapezzato dopo la prodezza di Storari
sull'esecuzione dal dischetto di Chevanton, avendo mancato però il gol
precoce in abbrivo di gara: oltre la traversa la ciabattata al volo di
Stellone da posizione invitante. Ritrovati scampoli d'efficienza in
Husain e Vidigal, il Napoli ha pressato l'avversario, ripiegante nella
sua trequarti. Nondimeno bisogna però definire atteso il vantaggio del
Napoli, salutato dall'ovazione dei presenti, feroci contestatori fino a
pochi secondi prima. la lunga parabola al bacio di Sesa, l'incornata di
Stellone, sorpreso Generoso Rossi.
Poca roba il Napoli, come il Lecce più o meno. Dionigi è sembrato come
perso, in conseguenza del doloroso abbandono di Stellone. E proprio
mentre il capitano stazionava sulla barella a bordocampo, Chevanton ha
messo la griffe sul pareggio leccese. Baldini e Troise dormienti, la
zampata dell'uruguagio. il Napoli raggiunto e ferito dal morso di questo
autentico cobra al settimo centro in campionato. Strano a dirsi, però
stavolta non s'è abbattuto, non ha lasciato al Lecce il campo, il gioco,
la partita. Anzi l'ha pressato, tentando il colpo dalla distanza. Il
napoletano Generoso Rossi s'è opposto con bravura acrobatica e riflesso
felino a Sesa e Floro Flores, piede caldo e centrato. Il Lecce
rinculante nella sua metà nella ripresa, solo il lob di Giacomazzi che
ha scavalcato Storari, ma non l'ultimo difensore napoletano. Martellante
ma privo di ulteriori validi argomenti il Napoli. L'impegno c'è,
purtroppo manca la qualità, e le cose si complicano in presenza della
contestazione e dell'appoggio negato. Il ritorno del calcio di giorno al
San Paolo non è bastato. La nottata del Napoli minaccia di non finire
più.

 
STORARI 7
TROISE 4.5 (40'st Montezine sv)
BALDINI 5
BONOMI 6
BOCCHETTI 5
SABER sv (19'pt Ferrarese 4.5)
VIDIGAL 5
HUSAIN 5.5
SESA 6.5
STELLONE 6.5 (34'pt Floro Flores 6)
DIONIGI 5.5

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