Domenica 24/11/2002 – Tredicesima giornata
 

Zeman sbriciola il Napoli.
Alla Salernitana bastano un rigore di
Baggio e un guizzo di Zoro.
Nuova disastrosa prestazione della squadra di Colomba che spreca con
Dionigi e resta inchiodata in zona C.

 

SALERNITANA – NAPOLI 2 – 0 (15336
spettatori)

SALERNITANA (4-3-3): Marruocco, Sardo, Zoro, Cardinale,
Gioacchini (42'st Pierotti), Maschio (20'st Cammarota), Tedesco,
Camorani (27'st Teco), Arcadio, Vignaroli, E. Baggio.
Panchina: Botticella, Dobrijevic, Poziello, Gonzalez. All. Zeman.
NAPOLI (4-3-1-2): Storari, Troise, Baldini, Bonomi, Bocchetti,
Vidigal, Husain (32'st Mancino), Cristiano (15'st Montezine), Sesa,
Dionigi, Floro Flores(28'st Pianese).
Panchina: Gragnaniello, Stendardo, Quadrini, Platone. All. Colomba.

MARCATORI: 18'pt E. Baggio (r), 28'pt Zoro. 

Lacrime sul derby interamente e comodamente salernitano. Il puzzo dei
gas lacrimogeni impregna l'aria all'esterno e all'interno dello stadio,
un minuto dopo il fischio di Rosetti che consegna il derby a Zeman.
Dentro l'Arechi i botti della vittoria li hanno sparati Eddy Baggio dal
dischetto e l'inatteso Zoro. La pratica archiviata in 28', discorso
chiuso e arrivederci al prossimo derby, non si sa in quale serie.
Tradito da Dionigi, divoratore di tre enormi palle-gol nel primo tempo,
la prima sullo 0-0, il Napoli sprofonda sempre giù. Re Davide nei panni
del fachiro, Colomba si ritrova come collaboratrici domestiche d'altri
tempi. Anzi peggio: sta come uno che ha avuto i cinque giorni, fino alla
prossima del Napoli, impegnato al San Paolo nell'anticipo con il
Palermo. L'impressione è questa, ma l'ufficialità è un'altra cosa:
Colomba confermato dalla proprietà, non a rischio d'esonero, pensi a
riscattarsi, malgrado il fallimento del Napoli anche nel derby.
Un'agevole impresa per la Salernitana, favorita da avversari fuori di
testa, privi di reattività, sprovvisti di gambe e di argomenti. Gli
esterni larghi ad occupare il campo nella sua ampiezza, sovrapposizioni
e tagli dal centro verso destra, normale aggressività nel pressing, il
buon palleggio, il Napoli prigioniero delle sue paure e dei suoi errori:
così Zeman è riapprodato alla vittoria, che mancava dal 13 ottobre. Sei
partite e 50 giorni è durata l'astinenza, interrotta da una colossale
ingenuità di Bocchetti, esitante e sprovveduto nel tentativo di
protezione del pallone rotolante verso la linea di fondo. Maschio l'ha
fregato, offrendosi alla cesoia di Storari. Calcio di rigore, Vignaroli
non se l'è sentita, esemplare Baggio dal dischetto. Da vero attaccante
il tocco vincente di Zoro in mezzo a tre avversari imbalsamati, il
Napoli mandato a nanna, la Salernitana omaggiata, a bersaglio senza aver
creato palle-gol prima del gol e fino all'ultimo quarto di partita. Due
a zero al 28', quelli di Colomba hanno tirato in porta per la prima
volta al 25' della ripresa. Innocua la battuta lunga di Montezine, ad
anticipare l'errore in zona-gol del giovane Mancino, debuttante di
giornata nel finale di derby con il coetaneo Pianese, classe '84. Il
Napoli è una canna del gas, Colomba ha raschiato anche il fondo del
barile.
Piangiamo tutti, ma non per il Napoli che non c'è più, imbarazzante e
derelitto, preso a pallate da se stesso e da una Salernitana normale,
mai speciale, graziata da Dionigi nel primo tempo. Pazzeschi incredibili
lapsus: i regali salernitani scaraventati nell'immondizia. Distrazioni
non raccolte dall'attaccante, davvero scellerato nelle soluzioni,
altrimenti comode, da posizioni invitanti. Ghiotte opportunità buttate
via. Dionigi sul filo del fuorigioco al di là dei difensori, solissimo,
palla al piede, servito da Bocchetti come prete all'altare. Un gol
fatto, sprecato con un lob lento e corto, un passaggio a Marruocco.
L'invito filtrante di Floro Flores, il pallone col contagiri ancora per
Dionigi, pescato in libertà al limite dell'area. Il comodo diagonale è
da schiaffi, ecco come il Napoli ha mancato l'occasione per prendere il
vantaggio e indirizzare il derby dalla sua parte. Addirittura più
clamoroso il terzo lapsus di Dionigi, incapace di battere a rete un
pallone dolcissimo da posizione centrale.
Corretto in campo e relativamente sugli spalti, il derby è diventato
guerriglia nelle strade intorno all'Arechi. Gli scontri sono durati
quasi come una partita. I lacrimogeni impuzzolentiscono le coscienze: un
manipolo di napoletani non è riuscito a mandare giù la sconfitta e
l'avvilente prestazione del Napoli, brutto che più brutto non si può,
inferiore nella corsa e sotto l'aspetto tattico. La Salernitana messa
alla sua maniera; prodighi di errori e di concessioni Vidigal e gli
altri, mai due passaggi in verticale di seguito sono arrivati a
destinazione. La Salernitana ha capitalizzato gli errori napoletani,
mancando l'impresa di imitare il Napoli: i suoi cadeau non raccolti da
Dionigi. Mancato in campo, il botta e risposta ha preso corpo a fine
partita. Gli scontri e l'esplosione di violenza hanno concluso il
nefasto pomeriggio del Napoli, mai tanto in basso e così povero di punti
nei campionati di B, dando alla gioia della Salernitana una
caratterizzazione piuttosto particolare. L'inferno fuori dello stadio, i
lacrimogeni, gli accoltellati, i feriti gravi, gli arresti. Solo cori a
dispetto all'interno, striscioni un po' grevi, una normale coreografia
da derby. Largo impiego di fumogeni granata a celebrare la vittoria,
quelli del Napoli definiti "mercenari" dai 1000 tifosi presenti
all'Arechi e destinatari, con Colomba, di insulti orali e soprattutto
scritti. Seguito da 15000 spettatori, il derby minore comunque non ha
mosso la classifica di Salernitana e Napoli, oggi in serie C.

 
STORARI 5.5
TROISE 4.5
BALDINI 5
BONOMI 5
BOCCHETTI 4.5
CRISTIANO 4.5 (15'st Montezine 5.5)
VIDIGAL 5
HUSAIN 4.5 (32'st Mancino sv)
SESA 5.5
FLORO FLORES 5 (28'st Pianese sv)
DIONIGI 4

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