Domenica 16/03/2003 – Ventiseiesima
giornata –
 

Questo Napoli non si rialza.
Solo un pareggio nel giorno del ritorno di
Colomba in panchina: la salvezza si complica.
Stellone, forfait improvviso per un'indisposizione. I veneti ne
approfittano.

 

NAPOLI – VERONA 0 – 0 (17191
spettatori)

NAPOLI (4-4-2): Mancini, Troise, Bonomi, Bocchetti, Martinez,
Vidigal, Marcolin, Montervino, Pasino (43'st Montezine), Floro Flores,
Dionigi.
Panchina: Manitta, Rivetti, Saber, Platone, D'Agostino. All. Colomba.
VERONA (4-4-2): Pegolo, Zamboni, Comazzi, Minelli, Teodorani
(39st Filippini), Cassetti, Italiano, Cossu (32'st Adailton) Melis,
Abbruscato, Vieri (22'st Dossena).
Panchina: Gianello, Pisanu, Lainer, Cossato. All. Malesani.

Il principe in tribuna, Napoli e Verona tristi sudditi del pallone. La
regale presenza allo stadio, in campo calcio povero. Emanuele Filiberto
di Savoia testimone di una vicenda che di sicuro non passerà alla
storia. Tifoso pazzo della Juve e simpatizzante acquisito del Napoli, il
principe rampollo della Real Casa ha abbandonato in anticipo lo stadio
in compagnia di sensazioni evidentemente non piacevoli: questo Napoli
zavorrato nella testa sembra possedere i requisiti per lo scivolone.Il
principe potrebbe ritrovarlo chissà dove, la prossima volta che
ritornerà da queste parti. Utile al Verona, il pareggio praticamente
vuoto di spunti è ulteriore piombo che il Napoli si carica addosso.
Forte è il sospetto che possa andare a fondo, avendo però diritto ad una
robusta attenuante: l'improvvisa indisponibilità di Stellone, vittima
nella notte di una violenta colica biliare, nel giorno del principe,
dell'omaggio a Roberto Murolo, delicato cantore di Napoli scomparso a 91
anni, e del ritorno in panchina di Colomba. L'allenatore nuovo e vecchio
non ha nulla di cui si deve rimproverare.
Partner di fortuna di Dionigi, il giovane Floro Flores è riuscito a
disegnare appena due guizzi. Il secondo l'ha portato palla al piede
dalle parti del portiere avversario, aggirato in corsa: s'è allargato
troppo, la conclusione è diventata improponibile. Il pallone s'è perso
lontano dalla porta veronese e con esso la penultima speranza del Napoli
di riconciliarsi con la vittoria, assente da oltre un mese. Mentre
persiste tuttora il tabù intestato a Colomba. Alla guida del Napoli,
ancora non è riuscito a vincere al San Paolo. L'esorcismo è sfumato
sull'unica vera palla-gol confezionata durante la vicenda calcistica
scandita dagli insulti delle due curve ai giocatori. Gli striscioni e i
cori per dirlo e tra una cosa e l'altra lo spray azzurro per il saluto
al Professore: "Scoglio, grazie lo stesso".
Attrezzato intorno alla coppia centrale difensiva, agile a centrocampo,
Italiano molto basso davanti alla terza linea, vivace sulla fascia
destra con Cassetti e Cossu, il Verona non ha dovuto spolmonarsi più di
tanto per portare a casa il punto. Se l'è preso tranquillamente,
manifestando lievi disagi solo nella parte terminale della ripresa,
sotto le pressioni dai lati di Martinez e Montervino, talvolta
incontenibili palla al piede, ma incapaci di procurarsi il cross che può
far male. Solitaria, grande opportunità l'ha firmata Dionigi nel finale
di partita. Unico suo gesto da vero attaccante, la rapinosa battuta di
prima intenzione ha chiamato Pegolo a distendersi in tutta la sua
lunghezza. La mano sinistra del portiere ha avuto sul Napoli lo stesso
effetto di un gancio da ko sulla mascella di un boxeur. Ghiotta
occasione di Dionigi fa il paio con la grande opportunità costruita dal
Verona, al 29' della prima parte: tutto bello, non la schiacciata
maldestra di Melis, solo davanti a Mancini. Eccessiva la violenza
impressa allo smash, l'attrezzo è schizzato oltre la traversa.
In tutto, dunque, appena due palle gol, una ciascuno, dovendo ritenere
abbastanza avventuroso il tentativo di Cassetti dalla distanza. Il
pallone ha spolverato e sbucciato la traversa di Mancini. Il pari ci sta
tutto e purtroppo non risolleva il Napoli, conservandolo anzi ammalato
perché un'altra giornata di campionato è passata e alla fine mancano
dodici partite. Disarmato dalla straripante esuberanza di Bonomi, il
Verona è apparso latitante al tiro, laddove il palleggio gli è servito a
confondere gli avversari e interrompere la loro voglia d'attacco,
manifesta in Martinez e Montervino, ancorché sprovvista di lucidità.
Mutuato il modulo di Scoglio, Colomba di ritorno ha presentato in
versione normale il Napoli figlio dell'emergenza. Una squadra logica,
obbligata, persino ordinata. Discreto il pressing, sebbene non continuo.
Grigio Pasino, un buon servizio a beneficio di Floro Flores e punto;
laborioso Marcolin, nella parte anche dl rianimatore di tutti.
Un'impresa difficile da portare a compimento: modesta qualità
complessiva del Napoli ha trovato nella circostanza puntuale conferma.
Troppi errori, soprattutto di misura, in fase di rifinitura e di scelta.
Illuminante un esempio: Vidigal al cross, Dionigi dovrebbe lasciare
palla a Floro Flores, ben posizionato in mezzo all'area, invece
preferisce andare alla conclusione peraltro problematica. Tanto per
essere chiari, in questa come in altre situazioni l'allenatore non può
che scoprirsi impotente. Come l'ultimo Napoli, zittito e disattivato dal
Verona, vessato a tratti dal mediocre arbitro Cassarà, e capace
d'intristire Emanuele Filiberto di Savoia e il suo popolo arrabbiato. Il
principe s'aspettava almeno la vittoria. Neanche la sua regale presenza
è riuscita a regalare alla seconda squadra del cuore un raggio di luce e
un pizzico di fortuna. Cosa fare. Non resta che piangere o rivolgersi ad
un santo di serie A o in alternativa ad un mago.

 
MANCINI sv
TROISE 5
BONOMI 6.5
BOCCHETTI 5.5
MARTINEZ 6
VIDIGAL 5.5
MARCOLIN 6
MONTERVINO 6
PASINO 5 (43'st Montezine sv)
FLORO FLORES 5.5
DIONIGI 5

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