Sabato 19/04/2003 – Trentunesima giornata
 

Camorani agguanta il Napoli.
Vantaggio di Dionigi, pareggio del Lecce
grazie a un eurogol. Dramma per un tifoso ferito alla testa.
La squadra di Colomba mette i brividi a Rossi & c. Manitta, ottimo
esordio.

 

LECCE – NAPOLI 1 – 1 (11500
spettatori)

LECCE (4-3-3): Rossi, Cirillo (39'st Laspalles), Bovo (7'st
Konan), Stovini, Abruzzese, Piangerelli, Ledesma, Tonetto, Camorani,
Chevanton, Cimirotic (27'st Bojinov).
Panchina: Poleksic, Colonnello, Di Vicino, Donadel. All. Rossi.
NAPOLI (4-4-1-1): Manitta, Saber, D'Angelo, Savino, Martinez,
Montervino, Marcolin, Bocchetti, Vidigal, Pasino (44'st Sesa), Dionigi
(38'st Stellone).
Panchina: Mancini, Quadrini, Platone, Baldini, Floro Flores. All.
Colomba.

MARCATORI: 36'pt Dionigi, 32'st Camorani.

Dionigi, ancora lui, torna e per quaranta minuti fa sognare il Napoli
con una maligna inzuccata. Poi si fa largo Camorani, napoletano di
Cercola, implacabile giustiziere anche nel derby col Lecce, e rimette le
cose a posto con un tiro laser da venticinque metri. Un pareggio che
magari per il Napoli è croce e delizia, ma il Lecce che se ne fa di
questo bicchiere mezzo vuoto? Il paradosso è appunto questo: un Napoli
che pregustava di chiudere il match con un bel colpaccio e fa comunque
un piccolo balzo in avanti e un Lecce che arraffa il pari dopo il palo
colpito da Bovo, ma scivola al quinto posto scavalcato dal Vicenza e
appare sempre più distante da momenti di gloria. Un Napoli che dà una
bella prova di carattere sostenuto da un centrocampo dove brillano il
solito Vidigal e Marcolin autore del calcio piazzato che esalta Dionigi
al suo dodicesimo sigillo stagionale.
Nel Napoli non c'è Franco Mancini. Il trentaquattrenne portiere messo
sotto accusa nelle ultime due partite finisce malinconicamente in
panchina, ma la decisione era nell'aria. Tra i pali c'è Manitta, al
debutto stagionale con un passato nelle fila del Lecce di Cavasin da
giovane secondo portiere nell'era Chimenti. Torna Dionigi al centro
dell'attacco con il trequartista Pasino a supporto. Tutto come da
copione nel Lecce: Tonetto avanza a centrocampo e ridisegna la difesa
con l'inserimento di Bovo e Abruzzese anche per la qualifica di
Silvestri. La grossa novità è il ritorno di Cimirotic che dopo un lungo
periodo di assenza era rientrato la prima domenica di Marzo a Venezia
per poi fermarsi nuovamente.
Forte del pareggio conquistato sei giorni prima contro la Ternana, la
squadra giallorossa ci mette subito gran fervore provando a liberare i
suoi davanti a Manitta. Colomba tiene la squadra molto corta con Dionigi
sempre in agguato. Le due squadre non combinano nulla d'importante per
un quarto d'ora. Poi il Lecce ha un sussulto. L'argentino Ledesma con un
lancio in profondità pesca Camorani sulla sinistra, palla sventagliata
la centro per Cimirotic che entra in area, ma Martinez si salva in
angolo. Il Lecce insiste e sei minuti dopo Bovo su calcio piazzato
colpisce il palo basso alla sinistra di Manitta. Ci si mette anche
D'Angelo con un clamoroso liscio mandando il pallone in angolo.
Applausi alla mezz'ora. Chevanton si esibisce da venticinque metri su
calcio piazzato, Manitta si oppone a pugni chiusi e sulla respinta
Ledesma sfiora la traversa. Il Napoli si fa vivo in area leccese con un
colpo di testa di Pasino fuori misura su punizione di D'Angelo. Sembra
un timido tentativo per allentare la pressione leccese invece è il
prologo del gol. Altra punizione tre minuti dopo, ma in posizione
centrale. Marcolin fionda la palla verso il centro dell'area, Stovini
perde di vista Dionigi che sbuca da dietro all'altezza del secondo palo
e con un perfetto stacco di testa, in mezza girata, schiaccia il pallone
in rete, alla sinistra di Rossi.
Il Lecce accusa il colpo e per poco non arriva il raddoppio. Pasino
(43') pesca Dionigi sul filo del fuorigioco, i difensori giallorossi si
fermano, ma per fortuna Rossi fa suo il pallone. Poi l'inutile assalto
leccese nel tentativo di riequilibrare il risultato, ma il Napoli non va
tanto per il sottile. Il Lecce paga pesantemente l'unica distrazione ma
i suoi assalti sono senza fantasia. La manovra è greve, poco efficace la
spinta sulle fasce. E Delio Rossi in apertura di ripresa corre ai
ripari: fa uscire Bovo per Konan, riporta Tonetto in difesa e sposta
Camorani al centro. Un Lecce decisamente più sbilanciato in avanti nel
tentativo di ribaltare il risultato. Colomba sta in piedi sulla panca
napoletana come un ammiraglio: vede e comanda; soprattutto ordina di
nascondere la palla, congelare il ritmo, non esporsi a imprudenze. Tutto
quello che il Lecce riesce a ricavare è un calcio di di punizione a due
in area dopo uno scontro tra Marcolin (a gamba tesa) e Cirillo.
Chevanton (17') prende la mira ma il tiro è respinto dalla barriera.
Sette minuti dopo il bomber uruguagio ci riprova con una bomba da venti
metri che brucia le mani a Manitta.
Il Napoli stringe i denti di fronte ai furiosi attacchi leccesi, ma poco
dopo la mezz'ora Manitta deve arrendersi. Punizione di Tonetto per
Camorani che carica il destro e fa partire una staffilata da venticinque
metri che s'infila nel sette alla destra del portiere. Raggiunto il
pareggio il Lecce tenta addirittura di far suoi i tre punti, ma Manitta
si oppone su una fucilata di Chevanton e poi su una gran botta di
Paingerelli.

 
MANITTA 6.5
SABER 6.5
SAVINO 6.5
D'AMGELO 6.5
MARTINEZ 6.5
MONTERVINO 5.5
MARCOLIN 6.5
BOCCHETTI 5.5
VIDIGAL 6.5
PASINO 6 (44'st Sesa 5)
DIONIGI 6.5 (38'st Stellone)

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