Martedì 23/09/2003 – Recupero della prima
giornata –
 

Napoli, dedicato a Sergio.
Pareggio meritato dopo una buona
prestazione: nel finale decisivo blitz di Tosto.
Contestato il rigore concesso per un fallo su Mihalcea e trasformato da
Myrtaj.

 

VERONA – NAPOLI 1 – 1 (13097
spettatori)

Arbitro: Pieri di Genova.
Guardalinee: G. De Santis e Renoso.

VERONA (4-4-2): Pegolo, Campana, Comazzi, Minelli, Dossena, Cossu
(28'st Cassani), Italiano (45'st Mazzola), Lomi, Agnelli (15'st Pisanu),
Mihalcea, Myrtaj.
Panchina: Doardo, Biasi, Salvetti, Waigo. All. Salvioni.
NAPOLI (4-4-1-1): Manitta, Carrera, Bonomi, Portanova, Tosto,
Bernini, Olive (29'st Pasino), Marcolin, Vidigal, Zanini (40'pt
Montervino), Montezine (6'st Floro Flores).
Panchina: Brivio, Zamboni, Montesanto, Sesa. All. Agostinelli

MARCATORI: 21'st Myrtaj (r), 44'st Tosto.

L'arbitro manda avanti il Verona, in quel momento sottomesso al Napoli.
L'inafferrabile Myrtaj dal dischetto, un immeritato castigo per
Agostinelli e i suoi tonici giocatori. Una bugia il parziale, fino ad un
minuto dal 90'. Tosto il Napoli, in assetto di fortuna, con la morte nel
cuore, stranito dagli ultimi accadimenti. Ma presente in campo,
concentrato e lucido in difesa intorno a Carrera. Appena meglio il
Verona nelle ripartenze e Myrtaj. senza attacco il Napoli s'arrangia,
fino all'ingresso di Floro Flores. Con il Giovanotto Napoletano
chiaramente è un'altra cosa, la dimostra il pareggio agguantato con
merito allo spirare della partita. Provocata dall'arbitro Pieri, la
sconfitta sarebbe stata un'ingiustizia. La testa di Tosto e il cuore di
tutti per rimediare in extremis, davanti a cinquanta tifosi arrivati a
Napoli. Ma a parte la sequenza da gioco del Lotto (tre pareggi in
successione, 1-1), la notizia è un'altra: non si registrano incidenti,
prima e durante la partita. La vittoria arriverà, portiamo pazienza.
Increduli gli inviati al fronte, non c'è la guerra. Tranquillità
assoluta in città prima del fischio, 250 agenti in assetto anti-sommossa
a vigilare. Tranquillità all'interno dello stadio, i soliti cori contro
i napoletani, roba vecchia, fortunatamente innocua: non ferisce.
Cinquanta tifosi del Napoli, non di più, in curva Nord, seduti e
silenti, e uno striscione."Solo per Sergio". Solo per lui, Sergio
Ercolano, il ragazzo volato lassù troppo presto. Ancora per lui, un
ricordo, niente, ma ricco di significati: un minuto di raccoglimento, lo
stadio s'è unito con un applauso, s'è dissociata la curva veronese.
Prelevati alla stazione, i cinquanta: identificati, fotografati,
scortati da Polizia e Digos e portati allo stadio. Trenta sono rimasti a
Porta Nuova, trattenuti dagli agenti: erano sprovvisti del biglietto
d'ingresso allo stadio.
Vidigal prima e unica punta? Assolutamente no, Vidigal tra le linee in
abbinata con Zanini. Il brasiliano Montezine il più vicino all'area di
rigore del Verona. Palese il tentativo di trabocchetto, Agostinelli ha
provato ad incastrare la difesa a quattro del Verona. Al debutto
Carrera, attento pilota del quartetto arretrato del Napoli, libero un
po' vecchia maniera, vada pure al diavolo la linea difensiva. Solitaria
la disattenzione nel primo tempo, quel fenomeno di Florian Myrtaj si
ritrova solo, palle al piede, alle spalle di tutti. Allora deve
inventarsi fenomeno Manitta, la limpida palla-gol annullata con una
prodezza in uscita, al 7'. Myrtaj tacco e punta, servitore di compagni
però sventati, imprecisi nelle rifiniture e nelle finalizzazioni.
Portanova deve dannarsi per tenere dietro allo straniero, cantore in
mezzo ad una comitiva di sordi. Solo Cossu a sostenere le iniziative di
Myrtaj: un problemino la velocità del veronese per i dirimpettai
napoletani.
La palla-gol di Myrtaj resta l'unica del primo tempo. Prevista vaghezza
in attacco non consente al Napoli di offendere in maniera importante,
incisiva, decisiva. Recuperato per necessità, Zanini a stento si regge
in piedi, e dal suo lato l'esterno destro Campana può permettersi volate
non tutte insignificanti. Il Napoli due volte al tiro, ma dalla
distanza. Quello di Tosto il meno banale, il mancino tra i più tonici
dei suoi, all'altezza anche il pacchetto dei centrali. Impeccabile anche
Bonomi; al contrario non tutti irreprensibili i difensori veronesi.
Aspri duelli in mezzo al campo, presidiato dal Napoli con Olive,
Marcolin e Bernini, e anche da Montervino, subentrato a Zanini, nel
finale di tempo. Ben guarnito il Verona in quella zona, l'esperienza e
la sagacia di Italiano, il vigore di Lomi. Il Napoli in tranquillo
controllo, ridisegnato appena con l'ingresso di Montervino: diventa
interno Bernini.
Tranquillo davanti a Manitta, mai in affanno, il Napoli prova a
vincerla. Si dà una mossa, fuori Montezine, dentro Floro Flores, l'unico
attaccante a disposizione. Il Napoli va all'attacco, complice la
crescente stanchezza del Verona. Puntuale arriva la palla-gol
napoletana, al 17': il sinistro di Floro Flores da 12 metri spedisce il
pallone contro il corpo di Pegolo. Ma qui entra in scena Pieri,
l'arbitro, mediocre figlio d'arte di un padre di ben altra pasta.
S'inventa letteralmente un fallo da un fallo da rigore di Portanova su
Mihalcea, mimando un presunto affondamento sul cross da destra. Napoli
sorpreso e disperato. Myrtaj (21') dal dischetto si fa il regalo di
nozze: s'è sposato domenica con una modenese.
Cambia tutto, non solo il parziale, per un po' di minuti. Carica il
Napoli e il Verona trova praterie per il contropiede, che diventa
velenoso per effetto di quella inspiegabile decisione dell'arbitro.
Manitta tira fuori un altro miracolo, ancora in opposizione a Myrtaj, al
terzo gol in quattro giorni. Ma ecco Pasino, la carta estrema di
Agostinelli. Semina un po' d'avversari Floro Flores, abbattuto sulla
destra. Il mancino alla battuta da fermo, lo stacco di Tosto è
imperiale, al 44'. L'incornata di rabbia sa di liberazione, non solo di
prepotenza. Il Napoli l'ha meritato, il pareggio.

 
MANITTA 7
CARRERA 6.5
PORTANOVA 6
BONOMI 6.5
TOSTO 6.5
MARCOLIN 6
OLIVE 6 (29'st Pasino sv)
VIDIGAL 6
BERNINI 6
ZANINI 5.5 sv (40'pt Montervino 6)
MONTEZINE 5.5 (6'st Floro Flores 6)
(
Agostinelli 6

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