Giovedì 11/09/2003 – Terza giornata –
 

Napoli raggiunto sul più bello.
Savoldi fallisce il 2-0 e si fa espellere,
nel finale Sullo trasforma un rigore dubbio.

 

MESSINA – NAPOLI 1 – 1 (9987
spettatori)

Arbitro: Palanca di Roma.
Guardalinee: Saglietti e Carretta.

MESSINA (4-4-2): Storari, Fusco, Rezaei (1'st Guzman), Aronica,
Parisi, Lavecchia (5'st Gentile), Coppola (49'st Russo), Campolo,
Ametrano, Sullo, Zaniolo.
Panchina: Bonnefoi, Guzzo, Princivalli, Artico. All. Patania.
NAPOLI (3-5-1-1): Manitta, Sogliano (2'st Zamboni), Bonomi,
Portanova, Tosto, Bernini, Olive, Marcolin (26'st Montervino), Vidigal,
Zanini (37'st Montesanto), Savoldi.
Panchina: Brivio, Montezine, Pasino, Sesa. All. Agostinelli.

MARCATORI: 23'st Zamboni, 43'st Sullo(r).

Zamboni di punizione, Sullo di rigore. Pareggio, ma ci rimette qualcosa
il Napoli, imbufalito con l'arbitro. Messina fuori esercizio a causa
della lunga assenza dall'agonismo vero; lontano da una condizione
accettabile il direttore di gara. Dieci minuti buoni del Napoli prima
dell'intervallo; il pallino e l'iniziativa nei piedi del Messina, però
chiaramente inoffensivo: questa la sintesi di una partita
complessivamente bruttina. Ma siamo appena all'inizio, questo è un
campionato infinito lungo 46 giornate.
Otto minuti di silenzio sugli spalti, 30' con grandi assenti in campo.
La partita, il gioco. La protesta dei tifosi verso "questo calcio ci fa
Skyfo", come da plurimi striscioni esposti all'interno dello stadio.
Latitante il gioco, nella prima mezz'ora l'interesse degli spettatori
s'è spostato e indirizzato su un gruppetto presente in tribuna centrale,
armato di cuffia e microfoni. Telecronisti e tecnici di due emittenti
napoletane, Canale 9 autorizzata dal Messina per la diretta con regolare
contratto da 14000 euro: una novità in questo senso e in questo calcio
governato da leggi ad uso e consumo esclusivamente personali. TeleCapri
addirittura provvista di niente, quindi ricorrente presso la Lega.
Questa la motivazione: il Messina non può vendere la partita in chiaro.
La polizia chiamata a vigilare e controllare, chissà a quale spettacolo
hanno assistito i telespettatori, a Napoli e in Campania. Il Messina ha
provveduto a staccare il segnale, roba per buoni avvocati. Canale 9
costretto dalla concorrente a lasciar perdere, ci vedremo in tribunale.
Esaurita la querelle televisiva, il Napoli s'è messo a ruminare calcio
nei 10' terminali del primo tempo. Minacciato da un diagonale
ravvicinato di Zaniolo, stornato in angolo da Manitta, deviazione non
vista da Palanca, arbitro chiaramente fuori esercizio, Zanini ha
confezionato interessanti giocate. La prima a sfruttare uno svarione dei
difensori del Messina, il pallone battuto di destro s'è stampato contro
il palo basso di Storari, inguardabile e terrorizzante quando è chiamato
ad intervenire con i piedi. I supporter messinesi letteralmente
terrorizzati, come pure i quattro del reparto difensivo. Ancora Zanini,
centrocampista camuffato da attaccante alle spalle di Savoldi, alla
battuta dal limite, ribattuta anche questa.
Messina con problemi di assetto, pesanti le assenze. Allenatore al
debutto nella categoria, Patania s'è affidato alla corsa e all'impeto di
Parisi e alla praticità di Campolo e Coppola in mezzo al campo,
contrastati da Olive e Marcolin. Molti palloni recuperati, tanti cross,
zero palle-gol. Brutto calcio nei primi 35', partita a lungo
inguardabile, esattamente orribile. Il Messina leggero in attacco,
proprio come il Napoli, malgrado la solita combattività di Savoldi, in
guerra eterna con l'avversario. Il Napoli rivoltato da Agostinelli a mò
di pedalino, una rivoluzione necessaria dopo la stecca alla prima di
campionato. Comunque, difesa a tre, centrocampo a cinque, Olive il
Centrale, Bernini in aiuto a Vidigal tra Parisi e Ametrano. Alcune
volate di Tosto lungo l'out sinistro, un paio di giocate di Zanini, il
palo colpito dal Napoli, la traversa sbucciata da Zaniolo, un paio di
sovrapposizioni di Lavecchia, e nulla più.
Proviamo con i cambi, vediamo se cambia qualcosa. Patania ha provato ad
invertire tendenza e andamento con l'inserimento di Guzman, un
attaccante per un difensore, Rezaei, e la freschezza di Gentile per
Lavecchia. La risposta di Agostinelli, Zamboni per Sogliano. tutto come
prima, evidentemente non era serata. Perchè con una sola punta non si va
da nessuna parte. A meno di possedere nell'arsenale altrimenti vuoto un
tiratore potente e preciso come Marco Zamboni, quest'anno di ritorno a
Napoli. Tiro di punizione da 22 metri, un missile terra aria, Storari
fulminato dal pallone indirizzato verso l'incrocio dei pali. Normale che
non potesse finire così, con l'arbitro impegnato a fischiare di tutto
contro il Napoli e Savoldi che ha divorato l'occasione per lo 0-2. Un
clamoroso errore: la ciabattata maldestra al pallone dalla posizione più
invitante, a capo del contropiede in beata solitudine, solissimo a dieci
metri da Storari, prima di farsi buttare fuori per un sinistro
appioppato sul viso di Aronica. il decisivo lapsus prima della maligna
battuta a rete di Coppola e dell'episodio che ha originato il pareggio.
Zaniolo carponi in area, Zamboni il più vicino, però il fallo da rigore
l'hanno afferrato in pochi. Ma non l'arbitro, in mezzo alle vibrate
proteste napoletane. Esemplare l'esecuzione di Sullo, al 43' della
ripresa.

 
MANITTA 6
SOGLIANO 5.5 (2'st Zamboni 6.5)
PORTANOVA 6
BONOMI 6.5
TOSTO 6.5
MARCOLIN 6 (26'st Montervino sv)
OLIVE 6
VIDIGAL 6
BERNINI 6
ZANINI 6 (37'st Montesanto sv)
SAVOLDI 4
Agostinelli 6

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