Sabato 27/09/2003 – Sesta giornata –
 

Il Napoli non sa più vincere.
De Marco inventa due rigori: Savoldi
risponde a Fontana. Ora Agostinelli rischia.
Gioco lento e prevedibile: non decollano gli schemi degli azzurri.

 

NAPOLI – ASCOLI 1 – 1 (A porte
chiuse a Campobasso, S. Paolo squalificato)

Arbitro: De Marco di Chiavari.
Guardalinee: Pascariello e Romagnoli.

NAPOLI (3-5-2): Manitta, Zamboni, Carrera, Bonomi, Montervino
(6'st Pasino), Vidigal, Marcolin (41'st Montezine),Bernini, Tosto,
Savoldi, Dionigi (6'st Floro Flores).
Panchina: Brivio, Portanova, Montesanto, Olive. All. Agostinelli.
ASCOLI (4-4-2): Micillo, De Martis, Brevi, Zoppetti, Savini,
Antonelli (42'st Cristiano), Caracciolo, Fontana, Di Venanzio, Pià
(35'st Mastronunzio), Sosa (23'st Bonfiglio).
Panchina: Coppola, Vicari, Ferri, La Vista. All. Dominissini.

MARCATORI: 4'st Fontana (r), 12'st Savoldi (r).

Nel deserto o davanti a una folla poderosa, il Napoli non sa vincere. Il
quarto pareggio consecutivo come frutto di una prestazione sbiadita, in
carattere con lo scenario. Porte chiuse, stadio vuoto, il silenzio e la
solitudine padrone della notte molisana in campo neutro: il Napoli
perfettamente in carattere; appena una linea sopra l'Ascoli, approdato
al pareggio senza dover penare troppo. Pareggio di rigore, due
invenzioni del ligure De Marco, un arbitro che dovrebbe seriamente
preoccupare i suoi superiori. Una sorta di pericolo pubblico, due
cadeaux i calci di rigore. 55 falli fischiati in una partita che s'è
riscaldata appena nella ripresa. E' inquietante che un direttore di gara
così vada in giro sui campi di serie B. Motivo di seria inquietudine è
il Napoli che non sa vincere, ancorchè provvisto nell'occasione di tre
attaccanti di ruolo: Dionigi, Savoldi, Floro Flores. a rischio la
posizione di Agostinelli: oggi summit per decidere il destino
dell'allenatore.
Morte del calcio. Ridotto in fin di vita dai delinquenti napoletani in
libera uscita ad Avellino, il caro amato pallone s'è ritrovato nel pieno
del suo funerale allo stadio di Campobasso. dal coma alla fine a cause
delle porte chiuse. surreale l'atmosfera, il Napoli e l'Ascoli come
gusci vuoti di energie e di voglia nei primi trenta minuti. Una pena per
gli occhi, nessuna musica per le orecchie. Le urla di Agostinelli e
quelle di Manitta. deboli applausi, anonimi, usciti da chissà dove. Il
primo a sottolineare una chiusura di destrezza di Carreara. Clima da
partita d'allenamento, anzi di più: da partita di metà settimana.
Incolpevoli i giocatori, vuota platea nel teatro per 30000 spettatori
non ha incoraggiato buone intenzioni e desideri aggressivi, ad eccezione
dell'ultima parte del primo tempo.
S'è vivacizzata la strana partita prima dell'intervallo. Solitaria la
palla-gol ascolana, velenosa l'incornata sottomisura di Pià, guizzante e
mobile, e miracolo vero di Manitta a stornare la conclusione da sei
metri. Messo male in campo rispetto all'Ascoli, il Napoli s'è dato una
mossetta appunto nel finale di tempo. Tosto ha dato sostanza ai suoi
inserimenti lungo la banda sinistra, Vidigal ha provato l'incornata,
ribattuta in angolo. Pregevole cross di Savoldi, bruciato di un alito
Dionigi davanti a Micillo. Poi la rovesciata fuori misura di Savoldi.
Praticamente il nulla del Napoli, nel primo tempo.
Olive in panchina, forse il turn-over, chissà. Puro turn-over per
Portanova. Il Napoli male assettato nel primo tempo, sempre in ritardo
davanti alla sveltezza degli ascolani in mezzo al campo. Fontana
metronomo nell'Ascoli, e il Napoli? Perdenti anche sui palloni vaganti,
è apparso a disagio a centrocampo, ancorchè guarnito numericamente.
Montevino l'esterno destro, il dirimpettaio mai saltato, improbabile la
destinazione dei cross. Bernini interno sinistro, talvolta in grado di
combinare con Tosto, molto meno grigio del resto della compagnia
napoletana. Improbabile anche la posizione di Vidigal, più trequartista
che mediano. Fuori registro Marcolin, l'opponente di Fontana. Il Napoli
a disagio quando Sosa, el pampa, ha avuto a disposizione palloni da
battere in acrobazia. Ma la difesa del Napoli, arcigna e puntuale,
ancorchè non svelta sul breve, ha retto con palese autorevolezza e
tempestività. Sua pari quella ascolana, facilitata dagli attacchi
napoletani, non pervenuti.
Strutturale lentezza difensiva, ha costretto il Napoli al pagamento di
un pesante dazio. ha fatto danni la rapidità di Pià, forse sfiorato da
Bonomi in recupero. Lampante il limite napoletano nella circostanza come
in altre, ma il fallo da rigore è un'invenzione dell'arbitro. Il ligure
De Marco, quello che non vide e non sanzionò l'intervento killer di un
giocatore del Cosenza, alla prima giornata dello scorso campionato.
Pagani spezzò letteralmente una gamba a Russo, e per De Marco non
successe nulla. Il calcio di rigore è una sua invenzione, la terza ai
danni del Napoli in cinque partite di campionato. Esemplare (4')
l'esecuzione di Fontana dal dischetto, Manitta mandato a carponi. Il
Napoli col sangue agli occhi, incavolato duro, imbelvito dalla
personalissima decisione dell'arbitro. Prossimo alla disperazione,
Agostinelli è ricorso ai cambi. Pasino e Floro Flores, a voi.
Vaghezza del primo tempo è sparita nel giro di cinque minuti. Fuochi
d'artificio in campo, finalmente una parvenza di partita. Orientata come
destino e risultato ancora da un arbitro non all'altezza, inventore
anche del calcio di rigore del pareggio del Napoli, al 12'. Forse
Micilllo non ha neanche toccato Savoldi. L'intervento del portiere in
uscita giudicato invece meritevole del massimo castigo. Savoldi ha
imitato Fontana in tutto e per tutto, impeccabile la trasformazione, e
primo gol del figlio d'arte di un famoso padre, idolo ai suoi tempi
napoletani. Dalla rabbia all'impeto, il Napoli. sberla di Bernini con il
piede mancino, il volo di Micillo come perentoria risposta. Ma il
pallone e l'occasione per il raddoppio non li ha afferrati Savoldi, poco
dopo: non riuscito l'aggancio volante. A quel punto il Napoli ha scelto
la carica a testa bassa. E Pià, disattento sul facile controllo in area,
ha evitato di castigarlo, con le marcature ormai saltate in entrambi i
campi.
Due guizzi, uno per parte (insidia ascolana sventata in prossimità di
Manitta; botta di Zamboni da calcio di punizione stornata in angolo da
Micillo), ad annunciare il finale con l'inguardabile prima mezz'ora.
Brutta partita, senza gioca, solo qualche lampo. Non s'è visto il
calcio. Ancorchè costretti, gli assenti non hanno avuto torto, una volta
tanto. il Napoli a lungo imbarazzante, inquietante. Questo Ascoli,
discretamente organizzato, guardabile e passabile quando è riuscito a
muoversi in ripartenza. Sull'ultima non è andato lontano dal raddoppio,
questo sì, eventualmente mille volte ingiusto. Il pareggio ci sta tutto,
e sarebbe stato da fischi. Ieri possibile. Ieri impossibili da
ascoltare: una malanotte di calcio, in tutti i sensi.

 
MANITTA 6.5
ZAMBONI 6
CARRERA 6
BONOMI 6
MONTERVINO 5 (6'st Pasino 6)
MARCOLIN 5 (41'st Montezine sv)
VIDIGAL 5.5
BERNINI 6
TOSTO 6
SAVOLDI 6.5
DIONIGI 5 (6'st Floro Flores 6)
Agostinelli 5.5

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