Domenica 23/11/2003 – Sedicesima giornata
 

Simoni fa rinascere il Napoli.
Il miracolo di Gigi: squadra ordinata,
compatta e con Max Vieri tuttofare. Atalanta bloccata.
Dopo la bella vittoria sulla Ternana, ecco il pari in trasferta con l'ex
capolista.

 

ATALANTA – NAPOLI 0 – 0 (11488
spettatori)

Arbitro: Paparesta di Bari.
Guardalinee: Titomanlio e Milardi.

ATALANTA (4-3-1-2): Taibi, Inncenti, Gonnella, Lorenzi, Smit, D.
Zenoni (12'st Gautieri), Mingazzini, Marcolini, Vugrinec, Comandini
(12'st Budan), Pazzini (30'st Montolivo).
Panchina: Calderoni, Sarr, Rustico, Bernardini. All. Mandorlini.
NAPOLI (4-4-1-1): Manitta, Portanova, Bonomi, Zamboni, Tosto,
Montervino (15'st Floro Flores), Marcolin, Bernini, Montesanto,
Montezine (31'st Sesa), Vieri (45'st Zanini).
Panchina: Brivio, Cvitanovic, Quadrini, Pasino. All. Simoni.

Simoni rianima il Napoli. Quattro punti in due partite, contro squadre
certamente protagoniste della lotta promozione, cioè la Ternana (giovedì
scorso) e l'Atalanta, capolista sino a due giorni fa. Da questi otto
giorni il Napoli poteva uscire con le ossa fracassate. Le premesse
c'erano tutte, a cominciare dai quattro gol rimediati due domeniche fa a
Palermo. Ma in una settimana il tecnico è riuscito a mettere a frutto la
sua cura. Mandorlini ha probabilmente agevolato il compito del collega
napoletano provvedendo a un turn over che non ha prodotto straordinari
risultati (fuori, inizialmente, Budan e Gautieri; è rimasto in panchina
tutta la partita Bernardini mentre Pinardi ha vestito i panni del
semplice tifoso). Il rimescolamento di carte la dice lunga sulla dovizia
di mezzi dell'Atalanta che al posto di titolari inamovibili può
utilizzare giocatori che in B, in altre squadre, sarebbero
tranquillamente titolari. Il calcio, però, non è matematica e non sempre
trova conferma la regola che cambiando l'ordine dei fattori il risultato
non muta. Nel pallone, il risultato può mutare. L'Atalanta è apparsa
poco brillante, in leggera crisi atletica considerando che nel finale
non è riuscita a produrre un arrembaggio asfissiando pur avendo mandato
in campo due dei suoi uomini migliori, cioè Budan e Gautieri. Non è il
gioco che latita, in questo momento, ma la velocità di esecuzione. La
squadra si allunga e allungandosi diventa più vulnerabile e prevedibile.
Campanelli d'allarme già scattati da alcuni giorni e che il Napoli è
stato bravo a mettere a frutto a proprio vantaggio.
Simoni, in questo momento, deve lavorare su due fronti: il recupero
psicologico e il recupero degli infortunati. Al tecnico mancano i cambi
e lo si è capito quando in campo ha spedito Floro Flores, Sesa e Zanini
per far rifiatare giocatori come Max Vieri. Vieri è l'anima della
squadra e il volto di una resurrezione difficilmente pronosticabile dopo
la goleada subita da Marcolin e compagni a Palermo. L'attaccante ieri si
è sacrificato senza risparmio: da solo ha retto il peso del reparto
offensivo napoletano, solo parzialmente assistito dai rifornitori: uno
in avvio, cioè Montezine che ripiegava sulla linea dei centrocampisti
consentendo a Bernini di accentrarsi e a Marcolin di arretrare davanti
alla difesa, in una posizione di regista arretrato (quasi un libero
aggiunto) che forse gli è più congeniale; due verso la fase finale
quando è entrato Floro Flores che si è andato a sistemare esternamente a
sinistra con Montezine (poi rimpiazzato da Sesa) che è passato a destra.
Il Napoli almeno in trasferta non può dettare gioco. La squadra è
convalescente e deve ricostruirsi soprattutto nel morale. Dunque, più
che sulla qualità del gioco, Simoni deve lavorare sulla concretezza e
sull'ordine tattico: rispetto a Palermo, in questa seconda terribile
trasferta, il Napoli appare cresciuto da tutti e due i punti di vista.
Resta, ovviamente, da fare il salto di qualità nel gioco offensivo, ma
questo salto di qualità dipende dal recupero degli infortunati e,
quindi, dalle alternative che Simoni potrà avere a disposizione (nella
prossima partita dovrà fare rinunciare a Marcolin che sarà squalificato
ma dovrebbe poter contare su Olive e Carrera, ieri premiato dai vecchi
tifosi che evidentemente non lo hanno dimenticato). Il Napoli deve
perfezionare i meccanismi delle ripartenze (ieri solo in una occasione
la ciambella è uscita quasi col buco, al 30' del primo tempo quando su
cross di Tosto, Bernini da comoda posizione girava di testa verso Taibi
che respingeva prontamente).
Da un punto di vista difensivo, aggrappandosi a uno straordinario
Zamboni (ma più attento è stato Portanova), ha concesso all'Atalanta
veramente molto poco: un pallone lasciato a Comandini a due passi da
Manitta (l'attaccante lo cicca malamente di testa), un tiro dal limite
di Zenoni al 37' primo tempo e una bella punizione sette minuti più
tardi di Marcolini. E nella ripresa non è che le ansie siano aumentate:
Budan lasciato colpevolmente incustodito, al 29', concludeva debolmente
consentendo a Manitta di rimediare all'errore commesso dai suoi
compagni. La partita, non bellissima, va letta con la lente di
ingrandimento delle risposte che ha fornito da un punto di vista tattico
e caratteriale. Il Napoli di Simoni in questo momento è in crescita.
L'Atalanta, che non ha bisogno di crescere, sta attraversando una fase
di difficoltà, prevedibile, peraltro, in un campionato che sarà
lunghissimo. La stagione lascia ampi margini di recupero e Simoni ai sui
tifosi (ieri piuttosto numerosi) ha aperto interessanti prospettive.

 
MANITTA 6.5
ZAMBONI 7
PORTANOVA 6.5
BONOMI 6.5
TOSTO 6
MONTERVINO 5.5 (15'st Floro Flores 5)
BERNINI 6.5
MARCOLIN 6.5
MONTESANTO 6
MONTEZINE 5.5 (31'st Sesa sv)
VIERI 6.5 (45'st Zanini sv)
Simoni 6.5

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