Domenica 07/03/2004 – Trentunesima
giornata –
 

Ciclone Protti sul Napoli.
Igor, scatenato, sigla una tripletta. Gli
azzurri crollano sul piano fisico.
Tre punti meritati per i toscani che con Lucarelli (palo) sbagliano un
rigore.

 

LIVORNO – NAPOLI 3 – 0 (10405
spettatori)

Arbitro: Paparesta di Bari.
Guardalinee: Ivaldi – Foschetti.

LIVORNO (3-5-2): Pavarini, Cannarsa, Vanigli, Melara, Balleri,
Ciaramitaro (31'st Grauso), Passoni, Doga, Chiellini, Protti (40'st
Rabito), Lucarelli.
Panchina: Mareggini, Pferzel, Biliotti, Danilevicius. All.
Mazzari.
NAPOLI (4-4-1-1): Manitta, Portanova, Zamboni, Bonomi (21'st
Martinez), Tosto (1'st Savoldi), Del Grosso, Bernini (11'st Montezine),
Montesanto, Vidigal, Zanini, Dionigi.
Panchina: Brivio, Cvitanovic, Carrera, Sesa. All. Simoni.

MARCATORI: 23'pt Protti, 36'pt Protti, 39'st Protti.

L'uomo volante. Presa non casualmente dal festival di Sanremo,
l'espressione rende alla perfezione l'idea. E come tale sta addosso a
Protti a mò d'abito cucito su misura. Igor principe e re della partita;
al suo servizio i sudditi livornesi, tutti ispirati, pimpanti,
incontenibili, straripanti. Sublime interprete di un calcio stupido,
ingenuo e suicida, il Napoli s'è ritrovato travolto dal Livorno
tracimante energia e ucciso dall'uomo volante. Uno, due, tre: tripletta
di Igor Protti, di piede e di incornata, letale per il Napoli a sua
volta re degli errori e degli orrori. Giocando in trasferta, s'è offerto
al micidiale contropiede livornese, azionato da secche e svelte
ripartenze, rifinito con cross e tagli talvolta da manuale del calcio.
Re come detto dei lapsus, il Napoli ha regalato inimmaginabili
opportunità alla squadra avversaria che sa essere organizzata, gioca al
calcio, e possiede una fortuna. Igor  Protti, l'uomo volante,
cannoniere senza età, 37 anni prossimi al compimento e la capacità di
continuare a stupire con effetti speciali. Quelli mostrati nella
circostanza si possono tranquillamente riassumere così: Protti
camaleontico, il Napoli non è riuscito a capire dove andava preso e con
chi andava preso, in particolare quando l'uomo volante è andato a
posizionarsi sulla destra, la zona dei disagi e delle sofferenze di
Tosto. Solito erroraccio di misura del Napoli in mezzo al campo, la
difesa sguarnita sul prezioso pallone a pelo d'erba battuto d'esterno
sinistro da Doga, l'uomo volante servito sulla corsa, comodamente solo
verso Manitta, bruciato e punito dal diagonale mirato eseguito in totale
solitudine, al 23'pt. Il bis da calcio d'angolo, appoggiato ancora da
Doga su Chiellini, cross da corner corto, Protti in anticipo, su tutti,
stavolta in incornata, 2-0 al 36' della prima parte. Simoni non esente
da colpe, Tosto lasciato in balia di Protti, di quanti altri si sono
alternati sul torturato fianco sinistro napoletano e soprattutto di
Balleri, devastante fino all'intervallo. Un castigo, per il Napoli,
l'incursore. Simoni non ha ritenuto di provvedere: senza esito il
dirottamento in quella zona di Zanini, spento e in chiaro disagio
fisico. L'ultima considerazione a mò di lampante conferma: questo Napoli
fisicamente non regge i tre impegni agonistici in otto giorni.
Superiore il Livorno, vistosamente superiore, in ogni fase del gioco e
in tutte le zone del campo. una squadra da serie A, che al Napoli degli
orrori ha lasciato soltanto una palla-gol, all'alba della partita. Cross
sottomisura di Tosto, invano si sono distesi in spaccata prima Dionigi
poi Del Grosso, il pallone è scivolato via in prossimità della linea di
porta. Cinque del Livorno in soprannumero a centrocampo, Vidigal e gli
altri in costante sottomissione davanti ai dirimpettai, e la conclusione
di Savoldi dal limite al quarto d'ora della ripresa per il primo tiro
napoletano nello specchio della porta. L'uomo mascherato (Savoldi è
entrato in campo dopo l'intervallo con un vistoso split a protezione del
setto nasale fratturato nella partita con la Triestina) nulla ha potuto
contro l'uomo volante. Protti semplicemente straordinario,
capocannoniere del campionato con 17 gol. La tripletta e il trionfo
personale sono sopravvenuti al 39' della ripresa. Ancora un cross da
destra, stavolta di Passoni, semplice, tempestiva, perfetta l'incornata
vincente da breve distanza.
Impresso il terzo marchio sulla pelle avvizzita del Napoli, l'uomo
volante è andato a raccogliere l'ovazione di sortita. "Igor, Igor", e
l'invito del popolo giustamente in delirio al presidente a Saltare con
loro. Invito raccolto, dopo aver registrato la giravolta di prima
intenzione di Dionigi accompagnata in corner da Pavarini, il tiro di
punizione di Zamboni parato in due tempi dal portiere, e, prima ancora,
il calcio di rigore fallito da Lucarelli. Una maledizione, questa. Un
tabù da esorcizzare, per il Livorno. Il nuovo entrato Martinez impegnato
in una comica sequenza, pochi secondi dopo l'ingresso in campo. Appoggio
a beneficio dell'avversario e in successione fallo da tergo, in area, su
Protti, al 21'st. Lucarelli manda Manitta a raccogliere margherite sulla
destra, ma il pallone sbatte basso contro il palo destro, sul 2-0. Ma
con il Napoli già vuoto e strapazzato e il Livorno pieno di Protti, di
gioco, e di voglia di Serie A.

 
MANITTA 6
PORTANOVA 6.5
BONOMI 5 (21'st Martinez 5)
ZAMBONI 5
TOSTO 5 (1'st Savoldi 5.5)
DEL GROSSO 5.5
BERNINI 5 (11'st Montezine 5)
MONTESANTO 5.5
VIDIGAL 5
ZANINI 5 (27'st Sesa sv)
DIONIGI 5
Simoni 5

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