Giovedì 18/03/2004 – Trentatreesima
giornata –
 

Il Napoli si sveglia tardi.
Una prodezza di Tamburini punisce gli
azzurri a 14 minuti dalla fine.
Soliti disagi offensivi per la squadra di Simoni che ci prova solo nel
finale.

 

VICENZA – NAPOLI 1 – 0 (11972
spettatori)

Arbitro: Racalbuto di Gallarate.
Guardalinee: Calcagno – Cuttica.

VICENZA (4-4-2): Avramov, Vitiello, Paganin, Rivalta, Tamburini,
Zanoletti, Biondini, Rigoni, Padoin (32’st Faisca), Margiotta (29’pt
Morini), De Martin (11’pt Nygaard).
Panchina: Sterchele, Fissore, Lodi, Rantier. All. Inchini.
NAPOLI (4-4-2): Manitta, Zamboni, Bonomi, Portanova, Tosto, Martinez
(12'st Vieri), Bernini (36'st Sesa), Esposito, Vidigal, Savoldi (1'st
Zanini), Dionigi. Panchina: Brivio, Carrera, Del Grosso, Cvitanovic.
All. Simoni.

MARCATORI: 34'st Tamburini.

Resta stregato il Menti per il Napoli. Ancora una sconfitta, stavolta
con l’attenuante di un’emergenza lampante a centrocampo, ma anche per un
atteggiamento troppo remissivo nel primo tempo. Un gol di Tamburini (al
terzo centro stagionale) a undici minuti dal termine, nel momento
migliore degli ospiti, regala al Vicenza la sesta vittoria nonché
l’ottavo risultato utile consecutivo, castigando un avversario generoso
e basta.
Le premesse per assistere ad una bella partita di calcio ci sono tutte:
temperatura gradevole, manto erboso invitante, due squadre votate alla
battuta, almeno nelle dichiarazioni della vigilia dei due tecnici. Il
Vicenza, pur privo di Moscardi (e di uno Schwoch che non ce la fa a
recuperare), non ha alcuna intenzione di interrompere una serie positiva
che dura da sette turni. Rilancia in orbita la sua batteria di giovani
di belle speranze schierandosi con il classico 4-4-2. Dall’altra parte,
Simoni, alle prese con un’emergenza che non ha eguali soprattutto a
centrocampo (fuori Montezine, Olive, Marcolin, Perovic, Montezine e
Pasino), rompe gli indugi e concede fiducia al giovanissimo Gennaro
Esposito. E’ lui la grande novità della serata. Non solo. C’è Martinez,
sistemato sulla fascia destra. Ma dopo lo scottante ko di Livorno, il
Napoli mostra poca propensione al rischio. Si piazza a uomo in difesa
adottando lo stesso modulo dell’avversario: 4-4-2 classico con Tosto
bloccato in linea con i compagni della difesa. Così le intenzioni della
vigilia restano tali. La partita risulta più fisica che tecnica. Più
muscolare che spettacolare. Prova a passare di forza, il Vicenza. E lo
fa soprattutto sulla corsia di destra cercando di sfruttare qualche
amnesia di Vidigal e la fragilità di Tosto in fase di contenimento.
Inchini sgancia Vitello e Zanoletti su quella fascia. E’ più pimpante la
squadra di casa ma produce un solo affondo nei primi minuti, allorché
Padoin si fionda in area e Zamboni lo anticipa lasciando il sospetto di
un fallo da rigore che non c’è. Vede bene Racalbuto. All’11’, il Vicenza
perde De Martin che ha la peggio dopo uno scontro con Portauova. Lo
rimpiazza il gigante Nygaard. Guadagnano centimetri i padroni di casa,
ma perdono in fantasia e rapidità negli ultimi venti metri. Il Napoli
però è troppo frenato dalla paura di soccombere. Arretra la barriera
difensiva fino al limite della propria area di rigore. Troppo acerbo
Esposito, seppure diligente e preciso, per prendere in mano la squadra a
centrocampo. Bloccato Martinez a destra, chiuso Vidigal a sinistra. Così
per Dionigi e Savoldi si preannuncia un’altra gara di completo
isolamento in avanti. Al 25’ primo brivido, che poi resterà tale, per
Manitta: Nygaard vince un duello aereo con Portauova, sulla sfera si
avventa Margotta che da buona posizione calibra male il diagonale. Non
riesce a ripartire il Napoli ed il Vicenza ne approfitta per fiondarsi
negli spazi e mettere a dura prova la resistenza di Bonomi e compagni.
Al 29’, Inchini perde anche Margotta per infortunio ed è costretto ad
affiancare Morini al danese. Difensiva e punto, la partita del Napoli.
Non un tiro indirizzato verso la porta di Avramov. Non una controfuga
degna di tale definizione. E per l’ennesima volta, un reparto, quello
arretrato, chiamato a fare gli straordinari. Al 40’, il Vicenza ci prova
dalla distanza con Rigoni ma Manitta fa buona guardia.
Nella ripresa, Simoni lascia nello spogliatoio Savoldi mandando in campo
Zanini. L’intento è quello di produrre gioco sulla trequarti laddove il
Napoli era stato chiaramente carente nella prima parte. Ma la mossa
sortisce l’effetto di liberare un uomo in difesa al Vicenza che si rende
minaccioso, stavolta per vie centrali, nei primi minuti del secondo
tempo. Arrancano paurosamente gli azzurri davanti alle folate di Rigoni
e Biondini. Frana la linea mediana degli ospiti. Né Zanini, quando il
Napoli entra in possesso di palla, trova l’ispirazione giusta per far
salire la squadra e nello stesso tempo sostenere Dionigi. Allora Simoni
(12’) toglie uno spento Martinez per inserire Massimiliano Vieri,
ridisegnando così il Napoli con un 4-3-1-2. Va meglio. Il Vicenza non è
più spavaldo come prima. Ed al 19’, indirizza il primo tiro verso la
porta di Avramov. Buona l’intenzione, altrettanto la forza impressa alla
sfera, ma il pallone termina di poco a lato. Spostato in avanti il
baricentro, il Napoli comincia a farsi vedere anche nell’area
avversaria. La presenza di Vieri e quella contemporanea di Zanini
sull’out destro a ridosso dell’attacco permettono alla formazione di
Simoni perlomeno di provarci, nonché tenere alla larga gli ospiti dalla
propria area. Inchini replica immediatamente inserendo Fiasca al posto
di Poadoin. E due minuti dopo il Vicenza passa: cross di Zanoletti,
sponda in area di Nygaard, irrompe Tamburini ancora di testa e Manitta è
battuto. Simoni lancia nella mischia anche Sesa, tentando con il terzo
attaccante (più Zanini) il tutto per tutto. Disperazione, paura. E
sbilanciamento totale. Ma il Vicenza non correrà più pericoli e per il
Napoli si fa dura in vista della seconda trasferta in quattro giorni, in
casa del Toro.

 
MANITTA 5.5
PORTANOVA 5.5
BONOMI 6
ZAMBONI 6
TOSTO 6
MARTINEZ 5 (12'st Vieri 5)
BERNINI 5.5 (36'st Sesa sv)
ESPOSITO 5.5
VIDIGAL 5
SAVOLDI 5 (1'st Zanini 5)
DIONIGI 5.5
Simoni 5.5

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