Domenica 02/05/2004 – Quarantesima
giornata –
 

Napoli, una corazzata.
Zanini e Tosto sorprendono il Pescara.
Ininfluente il gol di Russo.
Importante successo esterno degli uomini di Simoni. Espulso Iaconi.

 

PESCARA – NAPOLI 1 – 2 (4543
spettatori)

Arbitro: Romeo di Verona.
Guardalinee: Cennicola – Fornasin.

PESCARA (4-3-2-1): Santarelli, Pagani (34’st Alteri), Caccavale,
Dicara, Colonnello, Stella, Gorgone (28’st Bellè), Amerini (23’st
Russo), Paladini, Giampaolo, Calaiò.
Panchina: Cesaretti, Sbrizzo, Frezza, Gutierrez. All. Iaconi.
NAPOLI (4-4-1-1): Manitta, Del Grosso, Zamboni (45'st Marcolin),
Portanova, Tosto(26'st Martinez), Bernini, Montesanto, Perovic, Vidigal,
Zanini (29'st Sesa), Dionigi.
Panchina: Brivio, Cvitanovic, Esposito, Vieri. All. Simoni.

MARCATORI: 32'pt Zanini,
20'st Tosto
, 33'st Russo.

Il panorama non è male, non è inquinata l’aria, a quota 52. Specialista
in trasferta in gol pesanti, Zanini consegna al Napoli la vittoria della
tranquillità. Quarta vittoria in trasferta, la terza firmata dal
fantasista. Il Napoli s’affranca dagli incubi, adesso è al riparo dietro
una certezza: la retrocessione è un discorso che non lo riguarda più.
S’inguaia ancora di più il Pescara, mai assistito dalla buona sorte
prima e dopo il raddoppio del Napoli. Si fa dura, molto dura, per la
squadra abruzzese, centrata in pieno, a metà ripresa, da Tosto,
difensore mancino al quinto centro stagionale.
Esigenza e necessità pescaresi producono cross dalla trequarti, di norma
senza esiti apprezzabili, e un’occasione di discussione. Si riscalda il
popolo del Pescara quando Dicara (12’) in elevazione schiaccia il
pallone sulla mano di Zamboni. L’attrezzo e il difensore vicinissimi,
questione di alcuni centimetri. Romeo, arbitro veronese, ad un metro
indica la prosecuzione del gioco, non c’è fallo, e i fan del Pescara gli
scaricano addosso insulti e improperi. Altro non c’è nel primo tempo
della squadra che avrebbe l’obbligo di vincere. Subdolo il Napoli,
governo del gioco e apparente prevalenza territoriale lasciata
all’avversario, in un quadro complessivamente desolante. Basso profilo
generale del gioco, terra terra. Figlio dell’esperienza e di una
tranquillità che il Pescara non può avere, il tranello napoletano
funziona con perfida puntualità, favorito dalla totale inefficienza del
dirimpettaio chiamato a presidiare la zona destra della difesa. Pagani
sistematicamente fuori posizione. In quella voragine, il Napoli infila
buone intenzioni, giocatori, palloni. Pacchia la vita in particolare per
Vidigal, che incide su quella zona, palla al piede. Zanini arma
l’incornata di Tosto, sbucato alle spalle di tutti proprio nella zona
mai protetta dal Pescara: chiamato alla prodezza Santarelli, colpo di
reni e pallone in corner, al 22’.
Un avvertimento non raccolto dal Pescara, generoso nei suoi cursori,
persino ispirato in Giampaolo. Unico e solo, però. L’avvisaglia
napoletana ad annunciare il gol che Bernini costruisce con una cavalcata
palla al piede a tagliare il campo, lasciandosi alle spalle un po’ di
avversari. Il servizio a beneficio di Vidigal, ancora libero, ancora
senza opposizione. Il cross basso premiare il taglio di Zanini, sul filo
del fuorigioco, movimento in orizzontale del fantasista ex pescarese, il
colpo di tacco destro alla Roby Mancini. Numero da circo, prodezza e
gol, Santarelli e il Pescara di sasso. Il tono fisico permette al Napoli
di uscire senza danni dagli attacchi portati dai giovanotti di Ivo
Iaconi con generosità, più cocciuta che lucida. Fa reparto Del Grosso
arretrato sulla linea di difesa tanto che non s’avverte minimamente
l’assenza di Carrera.
Schema pescarese origina abbinamenti sulla carta non prevedibili.
Perovic si sistema a lungo sulle piste di Giampaolo; Del Grosso aspetta
Paladini, Fatica a dettare i tempi di gioco Amerini, pressato e braccato
da Montesanto, poi sostituito a metà ripresa. Paladini non c’è, laddove
lavora palloni di qualità Zanini, sorretto da felice ispirazione, che a
respiro lungo non si limita al numero confezionato in occasione del gol.
Caparbia insistenza del fantasista è alla base del raddoppio del Napoli,
al 20’st. Concede una disastrosa replica il settore difensivo pescarese,
anche questa incriminabile: che c’era quando Tosto s’avventa e s’avvita
sul lungo cross di Del Grosso, ancora sulla sinistra? Spettacolare
l’incornata, non facile, anche questa una prodezza, ancorché eseguita in
condizione di comoda libertà.
Succedono però cose interessanti, stavolta tutte di marca pescarese,
prima e dopo il raddoppio del Napoli. S’inventa una percussione ed un
rasoterra di quelli che può far male Giampaolo, il missile si stampo
contro il palo di Manitta. Mancato per pura sfortuna il pareggio,
complice Manitta, da questo momento letteralmente fuori di testa, il
Pescara (33’st) riesce a riaprire una partita che sembrava incartata e
messa in frigo dal Napoli. Sostituito Amerini, il mancino Russo spara
basso, ma da più di 30 metri, e il portiere s’allunga in palese ritardo.
Il gol rianima il Pescara, lo accende di nuovo agonismo, rabbiose ora le
sue folate. Montesanto deve sbrogliare una furiosa mischia: allontanato
un pallone gonfio di veleno. I veleni finali sono tutti per l’arbitro,
secondo il Pescara cieco su una interferenza di Zamboni su Calaiò al
limite dell’area. Una belva, Iaconi. Rosso per lui, come il colore del
semaforo che il Pescara trova sulla strada della salvezza. Verde pieno
invece per il Napoli, questi tre punti valgono la certezza della serie
B.

 
MANITTA 5
DEL GROSSO 6
ZAMBONI 6 (45'st Marcolin sv)
PORTANOVA 6.5
TOSTO 6.5 (26'st Martinez sv)
BERNINI 6
MONTESANTO 6.5
PEROVIC 5.5
VIDIGAL 6
ZANINI 6.5 (29'st Sesa sv)
DIONIGI 6
Simoni 6

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