Sabato 05/06/2004 – Quarantacinquesima
giornata –
 

Il Genoa ringrazia il Napoli.
Bella gara degli azzurri che hanno
sfiorato l'exploit con i gol di Zanini e Bernini.
De Canio festeggia la salvezza con il pareggio di Grieco dal dischetto.

 

GENOA – NAPOLI 2 – 2 (20000
spettatori)

Arbitro: Castellani di Verona.
Guardalinee: Ferraro – Faverani.

GENOA (4-4-2): Scarpi, Cordone, Villa, Thiago, Stellini, M.
Rossi, Tedesco (7'st Behrami), Budel, Gemiti (36'pt Della Morte),
Bjelanovic, Milito (22'st Grieco).
Panchina: Gazzoli, Rebecchi, Comandini, Caccia. All. De Canio.
NAPOLI (4-4-1-1): Brivio, Del Grosso, Portanova, Carrera,
Cvitanovic, Bernini (41'st Vitagliano), Olive, Marcolin, Vidigal (22'st
Martinez), Zanini (30'st Pasino), Sesa.
Panchina: Manitta, Perovic, G. Esposito, Montesanto. All. Simoni.

MARCATORI: 3'st Bjelanovic, 4'st Zanini (r),
29'st Bernini, 34'st Grieco (r)

Pareggio di salute pubblica. Inevitabile, infondo ad una partita persino
divertente. Pareggio di convenienza, la salvezza del Genoa salutata
dalle canzoni e dai cori, festeggiata con una pacifica spettacolare
invasione di campo. Almeno 10000 persone sul prato di Marassi. Una
festa. S'è comportato molto bene il Napoli, tranquillo e sereno come se
le tempeste societarie non si fossero mai scatenate. Come se la società
avesse pagato i giocatori ogni 27 del mese, invece di farsi mettere in
mora perché non versa gli stipendi da novembre. Il Napoli in campo è
sembrato distante migliaia di chilometri, con la testa e con le gambe,
dalle scosse sismiche societarie che minacciano di farlo fallire entro
pochi giorni. Buon Napoli, solido e preciso. Il pareggio di reciproca
convenienza è sopravvenuto alla fine con la complice benedizione
dell'arbitro Castellani. un rigore per parte, e via col tango.
Un toro della Pampa, Diego Alberto Milito. Cariche palla al piede, a
testa non bassa. Simoni s'è regolato con saggia praticità: Carrera in
soccorso a Del Grosso, esterno di difesa quindi spesso dirimpettaio non
occasionale dell'argentino, idolo indiscusso della gradinata Nord, nella
circostanza gonfia di passione e di cori. Milito e poco altro nei primi
30' del glorioso Grifone che ha lasciato in panchina parte
dell'argenteria di famiglia e il suo arsenale di riserva. Pepati,
ancorché scontati, alcuni momenti della serata. Abbondante la
rappresentanza degli ex, e innanzitutto Gigi De Canio, diritto come un
fuso davanti alla panchina genoana. Inabile anche Dionigi, il Napoli
senza attaccanti veri. S'è industriato nella parte Sesa, volenteroso e
disponibile, ma solo là davanti. De Canio ha sistemato cordone esterno
in terza linea, perché sarebbero stati troppi quattro difensori puri
solo per Sesa. Vivace lo svizzero, doppia corsa e in successione due
cross a rientrare, fuori sintonia le bastonate dal limite di Vidigal. Ha
provato a confondere gli avversari Zanini pendolare in orizzontale in
mezzo alle linee genoane. Marcolin e olive a centrocampo, la scelta a
sorpresa di Simoni ha messo il due dell'esperienza a confronto con la
vitalità di Budel e Tedesco. Ritmi da fine stagione, al Genoa, per
salvarsi, il pari basta e avanza. Napoli energico in difesa, puntuale
Carrera, una roccia Portanova. Il Grifone ha provato a pungere in
chiusura di tempo, dopo il cambio Gemiti-Della Morte, accolto dall'ex
dell'Udinese con un gesto di stizza e un applauso chiaramente ironico
verso la panchina. Comunque, Rossi al tiro, non s'è scomposto Brivio. Al
contrario spaventato dal violento diagonale mirato di Budel, sfilato a
pochi centimetri dal palo.
Milito il toro, la stoccata l'ha tirata Bjelanovic, in apertura di
ripresa. Pulito, limpido, bello stacco. Altrettanto l'incornata,
favorita dal cross dal fondo di Rossi, che aveva consegnato intanto la
sua fascia di competenza a Della Morte. Molto bello l'assist. Calmo il
Napoli, come se avesse la sicurezza di restituire il colpo. Impressione
esatta, il pareggio è sopravvenuto in meno di un minuto, al 4'. Ingenuo
Cordone, nel fallo che ha steso Vidigal in prossimità della linea di
fondo, dentro l'area. Calcio di rigore, esemplare dal dischetto Zanini,
specialista in gol pesanti in trasferta. L'uscita di Milito ha privato
il Genoa dell'ariete, il Napoli senza più Vidigal s'è perso percussioni
profonde sulla sinistra. Squadre ridisegnate sul campo, ma non migliori
di quelle che hanno giochicchiato per un'ora. Nuovo entrato, Grieco ha
cercato il numero ad effetto: di due peli alta la conclusione mancina di
prima intenzione, al 22'. Il colpo ad effetto è riuscito in pieno a
Martinez, omologo di Grieco, perché come lui fresco d'ingresso in campo.
Percussione in dribbling lungo la linea di fondo, un po' di avversari
trasformati in birilli, cross cortissimo, facile e prepontente il tocco
vincente di Bernini, al primo centro stagionale. Napoli corsaro, Genoa
alla peste? Ipotesi impossibile, il pareggio è d'obbligo. L'ha inventato
l'arbitro. Molto presunta la trattenuta di Portanova su Grieco
all'altezza del dischetto, al 34'. Ma se non avesse pareggiato su calcio
di rigore, il Genoa il punto necessario l'avrebbe comunque raccattato.
L'aria era quella, normale, normalissima ad una giornata dalla fine di
un campionato straziante, per il Napoli come per il Genoa.

 
BRIVIO 6
DEL GROSSO 6
CARRERA 6
PORTANOVA 6.5
CVITANOVIC 6
BERNINI 6 (41'st Vitagliano sv)
OLIVE 6
MARCOLIN 6
VIDIGAL 6 (22'st Martinez 6)
ZANINI 6.5 (30'st Pasino sv)
SESA 6
Simoni 6

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