Domenica 10/10/2004 – Quinta giornata –
 

Napoli solo per un tempo.
Giordano non sbaglia nulla, gli azzurri
calano nella ripresa. Belardi, che errore.
Delusione per seimila tifosi partenopei arrivati al Giglio. Ventura
incassa il primo ko.

 

REGGIANA – NAPOLI 2 – 0 (17741
spettatori)

Arbitro: Ciampi di Roma.
Guardalinee: Fratini e Franzi.

REGGIANA (4-4-2): Paoletti, Campana, Foschini, Olorunleke,
Redavid, Bonfanti (40'st Urbano), Napolioni, De Vezze, Minetti (19'st
Ranalli), Bertoni, De Florio (37'st Morello).

Panchina: Burzo, Pedersoli, Cottini, C.Bonomi. All. Giordano.
NAPOLI (3-5-2): Belardi, Ignoffo, Scarlato, Savino, Abate,
Montesanto (8'st Corneliusson), Gatti, Corrent (8'st Montervino), Mora
(19'st S.Bonomi), Varricchio, Berrettoni.
Panchina: Gianello, Terzi, Leandro, G.Esposito. All. Ventura.

MARCATORI: 1'st De Florio, 18'st Orolunleke.

Valvole smerigliate a dovere, pistoni a posto, il pieno di carburante,
il motore sovralimentato, il pilota ispirato: tutto questo è stato la
Reggiana. Calcio a cento all'ora, mai visto il Napoli, mortificato alla
fine da una cosa di mezzo tra il torello e la melina, rispedito al
mittente meritatamente sconfitto. Vuoto di memoria e clamoroso lapsus di
Belardi hanno scritto 2-0, ma nella partita c'è stata tanta Reggiana e
pochissimo Napoli. Una Ferrari col motore ingolfato, ansimante,
asmatica, gracchiante, la squadra di Ventura. Una Ferrari senza sprint,
visto che Reggio Emilia è a ad un sospiro da Maranello, e questa è zona
di motori e macchine da corsa. Altro ritmo, altra velocità la Reggiana,
forte di calciatori quasi tutti dal baricentro basso, quindi schegge sul
prato bagnato dalla pioggia a lungo insistente.
Il Napoli costretto al doppio pit-stop, buttato fuori strada da De
Florio, cannoniere sempiterno, al minuto primo della ripresa, poi
affondato dal suo portiere. Il destro mirato carico d'effetto a seguire
l'assist di tacco del tarantolato Bertolini: il pallone è andato a
morire in rete dopo aver sbaciucchiato il palo sinistro. Un cadeau di
Belardi il raddoppio reggiano, al 1' del secondo tempo: pallone da
calcio d'angolo in suo possesso, ma non abbrancato. Un grazioso regalo
per Mathew Olorunleke, complice una furba spintarella, e capriola alla
Martins per il Nigeriano che in Campania ha giocato con la Nocerina.
L'acrobatico gesto gioioso ad imitare l'amico interista Oba Oba: sono
come fratelli, non semplici connazionali. Seimila napoletani addolorati
sugli spalti, non incavolati, a parte il lancio di bottigliette di
plastica nel finale, a rappresentare la delusione per il primo, inatteso
scivolone della nuova squadra del cuore. Quelli del Napoli applauditi
dai loro tifosi a fine partita.
L'evidente differenza in campo come risultato lampante dei contenuti
doverosamente diversi della settimana vissuta da Reggiana e Napoli.
Giordano ha potuto preparare la sfida come si conviene: tutto molto
bene, impeccabili strategia e lettura della partita. Ventura s'è invece
ritrovato tra le mani giocatori affaticati, spremuti dalla fatica
imposta dall'impegno infrasettimanale. Napoli di conseguenza senza
sprint, poco lucido, privo di una buona gamba. Napoli inesistente
nell'uno contro uno, messo costantemente sotto dai dirimpettai
assatanati. Autentici fulmini Bonfanti e Minetti, esterni desti
gravitanti tra centrocampo e prima linea. De Florio (2') contenuto in
extremis da Scarlato; Bertolini ha mancato di un niente la zampata sotto
misura su cross dalla sinistra, al 13'- Precoci avvisaglie a stabilire
una sorta di regola: Napoli in affanno, in crisi sotto l'imperversare
dei triangoli che la Reggiana ha costruito sulle fasce fin dall'alba
della partita. Incornata di Varricchio e uno spunto di Berrettoni,
entrambe le conclusioni a lato: tutto qui il Napoli del primo tempo.
Centrocampo e difesa allestiti da Ventura messi sistematicamente in
crisi dai movimenti e dai tagli di Bertolini e De Florio. S'è dovuto
inventare difensore Montesanto, quasi mai in grado di opporsi alle
percussioni di Minetti. Devastazioni ha prodotto Bonfanti sul lato
opposto. Il Napoli con cinque centrocampisti, ma solo sulla carta.
Abate, disfatto anche lui dalla fatica supplementare sostenuta
mercoledì, è apparso nella circostanza troppo attaccante e poco
centrocampista. Ma quella sorta di tridente non ha pagato, non poteva
pagare: il Napoli a corto di forza e benzina. Belardi in stato di
allerta, chiamato all'uscita catapulta e gol evitato al 38' e al tuffo
provvidenziale in chiusura di tempo.
Reggiana in vantaggio e nuovo Napoli appannato per le ragioni sopra
evidenziate sul bavero dell'inferno al gol di De Florio. Emiliani
imperversanti, a dispetto anche delle sostituzioni operate da Ventura.
Tutta gambe, reattività e rapidità la Reggiana, oltretutto protetta da
una coppia di centrali di difesa decisamente all'altezza. Nuovo Napoli
tranciato a quel punto dal contropiede avversario. Solita storia:
combinazione Bertolini-De Florio, il raddoppio solo sfiorato al 17' e al
18': ripartenza tre contro due, Minetti ha aggirato anche Belardi, ma
Ignoffo ha ricacciato il pallone dalla linea di porta. Sull'angolo,
l'erroraccio di Belardi, la capriola alla Martins di Olorunleke, il
gioco del torello organizzato dalla Reggiana, la confusa aggressione del
Napoli, i tiri di Montervino, la prima e unica parata di Paoletti
(47'st) sul primo vero tiro in porta napoletano, e qui 6000 tifosi che
la sconfitta non l'hanno presa male.

 
BELARDI 4.5
IGNOFFO 6
SCRARLATO 5.5
5AVINO 5
ABATE 5.5
MONTESANTO 5 (8'st Corneliusson 6)
GATTI 5.5
CORRENT 5 (8'st Montervino 5.5)
MORA 5.5 (19'st Bonomi 5.5)
VARRICCHIO 5
BERRETTONI 5.5

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