Domenica 24/10/2004 – Settima giornata –
 

Napoli, questione di gol.
Traversa di Toledo, occasioni fallite. Poi
nel finale Abate manca il colpo del ko.
Davanti a tremila tifosi partenopei, un pari prezioso e una conferma
allarmante.

 

SPAL – NAPOLI 0 – 0 (6892
spettatori)

Arbitro: Orsato di Schio.
Guardalinee: Zannier e Longhi.

SPAL (4-4-2): Pierobon, Milana (47'st De Torna), Sadotti,
Macchia, Aurelio, La Canna, Roselli, Pirri, Consonni, Tatti (19'st
Corallo), Altobelli (41'st Cunico).
Panchina: Carretta, Valeri, D'Angelo, Cunico. All. Allegri.
NAPOLI (3-5-2): Gianello, Terzi, Scarlato, Ignoffo,
Toledo, Corrent, Gatti, Corneliusson, Mora, Berrettoni (34'st Abate),
Sosa (41'st Varricchio).
Panchina: Belardi, Accursi, Montesanto, Montervino. All. Ventura.

Squadre incapaci di buttarla dentro, normale che sia finita 0-0. Sprechi
napoletani e ferraresi in zona gol, hanno ringraziato Pierobon e
Gianello, i due portieri. Vizietto e limite napoletano sottorete hanno
condannato il Napoli alla quarta partita senza gol. Due punti in quattro
gare, così non va da nessuna parte. Spal e Napoli hanno onorato la fama
e la tradizione di Ferrara, città della bicicletta. Un mezzo di
locomozione qui tuttora incontrastato che non prevede l'alta velocità e
il cambio di ritmo. Spal e Napoli hanno pedalato e punto, speculari nel
concetto di gioco, non nel modulo, ma con problemi identici. L'allergia
al gol e la lentezza nella trasmissione dell'attrezzo.
Napoli ancora in bianco, non segna da quattro partite. La lentezza nel
portare l'offesa ha consentito all'avversario tutto il tempo per
raggruppare giocatori nella propria metà campo: buonanotte al secchio,
addio profondità. Ma se hai uno come Toledo qualcosa però può accadere.
Il brasiliano devastante nella primissima parte della partita, poi i
compagni di squadra si sono dimenticati di lui: hanno smesso
letteralmente di chiamare in causa i suoi dribbling, i suoi cross, il
suo spunto in velocità. Quest'ultima peculiarità ha raccontato la prima
grande opportunità. Lancio di Mora con l'obice sinistro, volata del
brasiliano, il mancino avversario letteralmente lasciato sul posto.
Pallonetto al 7', il pallone tirato in lob è sbattuto contro la
traversa.
Esperienza e dinamismo, la classe di Consonni, i tocchi di Pirri
diventato nel tempo un metronomo, la furbizia di Tatti: il resto della
Spal non è granché, con evidente dispetto dei ferraresi presenti allo
stadio Paolo Mazza in discreto numero. Il solito Napoli, malgrado
l'ampio turn over. Tremila napoletani in attesa del gol amico, che non è
arrivato. La delusione espressa alla fine dal lancio di bengala
all'indirizzo dei giocatori di Ventura, andati sotto la curva per
ringraziare i tifosi e salutarli. Un tantino delusi i grandi ex
presenti: s'aspettavano di più Bagni, Garella, Carnevale. Ha provato a
tenere su tutti Toledo, ancora uno spunto per lo stop di Sosa, scippato
del pallone da Corneliusson, al 12'. Buona l'occasione, pessima la
conclusione dal dischetto.
Gianello al debutto tra i pali del nuovo Napoli. La Spal l'ha chiamato a
dimostrare condizione e sicurezza al 23'. La palla-gol ferrarese
originata da un errore di palleggio di Gatti (nel primo tempo ne ha
commessi una decina nella sua metà campo: autentici inviti per i
dirimpettai), la botta di Tatti da 20 metri, i pugni di Gianello, e il
clamoroso lapsus di Altobelli, una ciabatta ad un passo dal portiere,
con grande scorno e disperazione del papà, il mitico Spillo, presente in
tribuna. Napoli per il resto sicuro nella linea difensiva a tre,
stavolta corroborata dalla presenza di Terzi, sulla destra.
Consonni ha combattuto alla grande contro il centrocampo napoletano e
l'ha messo talvolta in difficoltà. Dimenticato Toledo, nuovo Napoli ha
provato a sfondare sul lato opposto. Mora e Corneliusson in combinata,
laddove ha provato a fare il suo mestiere Sosa. Preziose alcune sponde,
in particolare per Berrettoni, spesso scalognato nell'ultimo dribbling e
nelle incursioni sul filo del fuorigioco, e l'incornata malandrina al
quarto d'ora della ripresa: il pallone a cadere verso l'incrocio dei
pali, provvidenziale per la Spal il colpo di reni e la manata di
Pierobon.
Seconda opportunità spallina, al 34'. L'assist di Gatti per il diagonale
da posizione però problematica di La Canna, vigile e puntuale Gianello.
Stavolta la difesa napoletana s'è concessa rarissime distrazioni, non
registrati gli abituali vuoti di memoria. Però, storia vecchia e il male
rischia di diventare endemico, s'è visto poco l'attacco. Si spiega così
la manifesta insoddisfazione dei tifosi venuti da Napoli e dal
centro-nord: non si intravede nessuno in grado di buttarla dentro. Bella
la combinazione tutta di prima (Mora – Berrettoni – Corrent), ma la
violenta conclusione di destro del centrocampista ha incontrato il corpo
di un avversario. Finché le gambe e la benzina lo hanno sorretto, il
lato sinistro ha costruito momenti positivi di gioco. Come quello prima
dell'intervallo: cross di Mora, pallone incornato con la fronte da
Berrettoni, la palla-gol s'è persa oltre la traversa.
Napoli e Spal molto virtuali in attacco. Addirittura assaliti
dall'autolesionismo quando s'è trattato di spingere il pallone nella
porta avversaria. La squadra di Ventura in particolare nel primo tempo e
allo spirare della gara: sostituto di Berrettoni dal 34' della ripresa,
favorita da una disattenzione spallina in area di rigore, Abate s'è
impappinato nello stop a due passi da Pierobon. Ma sotto quest'aspetto
s'è persino superata la Spal, punita oltretutto dall'arbitro veneto:
negato un calcio di rigore (39'st) per un'interferenza fallosa di Mora
su Roselli. E penalizzata dal suo Sadotti, che di testa ha consegnato
letteralmente, lui libero e da pochi metri, il pallone all'abbraccio di
Gianello e dal Napoli allergico al gol.

 
GIANELLO 6.5
TERZI 6
SCRARLATO 6.5
IGNOFFO 6
TOLEDO 6
CORRENT 5.5
GATTI 5
CORNELIUSSON 5.5
MORA 6
BERRETTONI 5.5 (34'st Abate sv)
SOSA 5.5 (41'st Varricchio sv)

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