Domenica 16/01/2005 – Diciannovesima
giornata –
 

Napoli-flop, salta Ventura?
Oggi il Cda decide il destino del tecnico:
Cavasin o Reja il probabile sostituto.
Calaiò all'esordio con la maglia azzurra sbaglia un rigore al 27' della
ripresa.

 

NAPOLI – FERMANA 1 – 1 (33373
spettatori)

Arbitro: Giglioli di Siena.
Guardalinee: Fiore e Girone.

NAPOLI (4-3-3): Gianello, Terzi, Romito, Ignoffo, Mora, Corrent,
Fontana (21'st Montervino), Consonni (22'st Abate), Gautieri, Calaiò,
Pià (33'st Sosa).
Panchina: Saviano, Savino, Bonomi, Montesanto. All. Ventura.
FERMANA (4-3-2-1): Chiodini, Micallo, Cotroneo, Mengoni, Di Bari,
Onesti, Ceccobelli, Vitali, Smerilli, Pirro (45'st Kalambay), Bucchi.
Panchina: Scotti, Croceri, Nardoni, Passalacqua, Monti, Stroffoloni.
All. Cari.

MARCATORI: 10'pt Gautieri, 32'st Pirro.

“Ventura vattene via”, titolo e colonna sonora della rappresentazione
più penosa messa in scena dal Napoli in questa stagione allo stadio San
Paolo. Le orecchie di Aurelio De Laurentiis, industriale del cinema,
produttore di respiro mondiale, raccolgono e registrano alla fine una
colonna sonora di fischi. Trentamila sibili e la rumorosa contestazione
a partire dal minuto 17 della ripresa come inequivocabile, legittimo
commento di un film bruttissimo. Squadra milionaria, ha giocato da
pezzente. Comodo pareggio della Fermana, padrona del campo dal quarto
d’ora del primo tempo, minuti dopo il vantaggio firmato da Gautieri,
all’11’ della prima parte. Fontana da sinistra, tesa l’esecuzione del
calcio piazzato, la sprizzata di Calaiò, da ladro furbissimo il tocco
vincente sottomisura del maturo napoletano della Torretta.
Fontana-Calaiò-Gautieri: il nuovo che avanza e spinge il Napoli,
l’illusione è durata pochi attimi.
A gioco lungo, la corazzata Napoli s’è rivelata di cartapesta.
Agguantato il pareggio, al 32’ del primo tempo, l’onesta, vivace,
attenta, fluida Fermana l’ha fermata con spallate ben assestate.
Ancorché casuale, frutto dell’avventuroso recupero del mancino Di Bari
di un cross destinato a spegnersi oltre il fondo, il pareggio fermano è
sopravvenuto meritato dal progressivo dominio in mezzo al campo. L’ha
firmato, pensa te, un napoletano. Pirro di Pollena Trocchia, con
l’involontaria complicità di Terzi. La carambola del pallone sulla
coscia del difensore ha messo fuori gioco Gianello. Sfiorata addirittura
la clamorosa impresa: prodigio di Gianello, sostituto di Belardi ormai
destinato al Modena e prossimo all’addio, al 22’ della ripresa. Il balzo
del gatto a stornare in angolo il diagonale dell’onnipresente Pirro,
schierato in coppia con Smerilli a sostegno di Bucchi, unica punta.
4-3-2-1: gioco a fisarmonica della Fermana ha suonato il Napoli, già in
catalessi di suo dopo il vantaggio. Avanti di un gol, Ventura e i suoi
si sono consegnati agli avversari. Prego, accomodatevi, noi vi cediamo
il campo, fate i vostri comodi.
Dolce eufemismo è definire umoristico il tridente d’attacco del Napoli
in palese sofferenza in mezzo al campo. Tre contro cinque, quelli di
ventura hanno rimediato solo figuracce, tantomeno i cambi proposti nella
ripresa hanno spostato i termini della questione favorevole alla
Fermana. Povero Napoli pezzente, milionario solo sulla carta, arricchito
al mercato dall’acquisto di Calaiò, costato giustamente una cifra.
Attenti e presenti, i marchigiani in ripiegamento hanno chiuso tutti gli
spazi e negato i riferimenti all’attaccante ultimo arrivato. Nera la
prima domenica napoletana di Calaiò. Bella l’incornata centrale
originata dal cross di Gautieri, al 10’. Chiodini l’ha intercettata con
sicurezza, confezionando poi il miracolo personale al 18’ della seconda
parte. Calaiò ha battuto di testa stavolta, con impeccabile forza e
tempismo, il portiere è volato a schiaffeggiare in angolo al pallone a
fil di traversa. Chiodini s’è poi superato, sigillando il pareggio ed
esponendo ad un misero pareggio e ai fischi e alla contestazione del
popolo Calaiò, Ventura e il Napoli.
Tutto qui, Calaiò? Angolo da destra, Gautieri in incornata, tocco di
Vitali con la mano. Calcio di rigore, Calaiò alla battuta, Mora in
ginocchio s’è girato per non vedere l’esecuzione del cognato: Chiodini
ha griffato la prodezza, Napoli già costantemente nella peste a quel
punto è sparito letteralmente dal campo inseguito dagli insulti dei suoi
tifosi. Sperperati i tesori spesi al mercato di riparazione, la partita
Ventura l’ha sbagliata tutta. Messo così, il tridente non s’addice a
questa squadra, la espone troppo alle ripartente avversarie, e anche i
cambi effettuati non hanno convinto. Fuori Consonni, tra i meno negativi
della comitiva napoletana, e fuori Pià, sprecone nel primo tempo
(incerto il tocco al pallone che gli è arrivato dal campanile a porta
vuota), il Napoli s’è ritrovato con Abate a destra, Gautieri a sinistra,
Calaiò e Sosa contemporaneamente in campo. Ormai nel pallone, incapace
di produrre uno straccio di palla-gol, col suo povero non gioco, ha
calamitato i fischi e due cori che ripropongono l’inferno napoletano
andato spesso in scena negli ultimi anni. “meritiamo di più” e “Ventura
vattene”. Un brutto film che De Laurentiis mai avrebbe pensato di dover
produrre.

 
GIANELLO 6.5
TERZI 5.5
ROMITO 6
IGNOFFO 6
MORA 5
CORRENT 5
FONTANA 5 (22'st Montervino 5)
CONSONNI 5.5 (22'st Abate 5)
GAUTIERI 5.5
PIA' 5 (33'st Sosa sv)
CALAIO' 5

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