Domenica 06/03/2005 – Venticinquesima
giornata –
 

Calaiò spinge il Napoli.
Azzurri imballati ma cinici. Reja (15
punti in 6) gare centra la sua 2a vittoria esterna.
A Chieti la squadra soffre ancora, ma compie un passo decisivo verso
l'obiettivo dei play off.

 

CHIETI – NAPOLI 0 – 1 (2329
spettatori)

Arbitro: Velotto di Grosseto.
Guardalinee: Adamuccio e Riefolo.

CHIETI (4-3-3): Sciarrone, Serao (36'st Rossetti), Minardi,
Bonfanti, Lacrimini, D'Aniello, De Cecco, Lambertini (24'pt Biagianti,
22'st Di Vito), Terrevoli, Guariniello, Tacchi.
Panchina: Ciarameliaro, Di Bari, La Rocca, Acciai. All. Donati.
NAPOLI (4-4-1-1): Gianello, Grava, Terzi, Scarlato, Bonomi, Abate
(39'st Montesanto), Montervino, Fontana (1'st Gatti), Consonni, Pià,
Calaiò (30'st Sosa).
Panchina: Renard, Nigro, Mora, Capparella. All. Reja.

MARCATORI: 44'pt Calaiò.

Il bello preso a pedate, calcioni allo spettacolo in quel posto dove di
norma non batte il sole. Il Napoli s'appropria dell'utile, limitandosi
ad apparire pratico. Meglio ancora, cinico. La bava di concretezza porta
tre punti e turiamoci il naso davanti a tutto il resto. Alle tante cose
non viste e all'unica che conta, a quest'ora del campionato e in una
circostanza come questa. Cinismo da tre punti, 15 in 18 su Reja. Sei
partite, cinque vittorie, l'Avellino è meno lontano, sempre più solido
al terzo posto il Napoli. Pratico e vincente, l'essenziale è il gol
griffato di Calaiò. Una firma d'autore, in chiusura di primo tempo e in
fondo a 45' di uno strano insalatone ricco di tutto, anticalcio, falli,
litigi,ripicche, svarioni: povero solo di calcio. Tout court, una
partitaccia lungo la sua intera rotta.
Quarto graffio di Calaiò in sette partite. Un gol da categoria
superiore, a capo di una ripartenza inimmaginabile. Lacrimini in crisi
sull'anticipo napoletano sulla trequarti, contropiede tre contro due:
Pià, Calaiò, Abate. Lucido il brasiliano nella volata e nella
rifinitura, l'assist a beneficio dell'attaccante mancino che s'è
liberato sulla destra. Il sinistro a girare a disegnare un mezzo lob, il
portiere avversario inchiodato dall'esecuzione e scavalcato dal pallone.
La morte dell'attrezzo nel palo lontano a sentenziare la fine del
Chieti, non giusta in quel momento e pure dopo. Il popolo teatino non ha
gradito, è dura mangiare giù questa sconfitta. "Ladri, ladri", il Napoli
inseguito da questo saluto al fischio finale. Si ritiene infatti un
tantino derubato il Chieti, scippato di un gol al 18' della prima parte.
Calcio di punizione da destra, sequenza da flipper, contro il palo il
tocco di Bonfanti appostato sulla linea di porta, in posizione sospetta,
destro di Serao, palla in rete. L'assistente Domenico Riefolo ha tenuto
la bandiera ben alta fin dall'alba dell'azione.
L'unica cosa all'altezza il gol che ha scritto il destino di una partita
di basso livello. rari i momenti interessanti, molto possesso di palla
ha fatto il Chieti, però Gianello non ha dovuto effettuare un solo
intervento. Neanche uno, con le mani, degno di essere definito tale.
Solo un'interferenza di piede, a riparare una grave esitazione di
Scarlato con relativo grottesco attimo di difficoltà, al 25' della
ripresa. Senza quella pedata, il pallone sarebbe scivolato verso
Guariniello, ormai libero al limite dell'area. Chieti vicino al
pareggio, laddove mai è riuscito a battere a rete con pericolosità, non
mancando però di creare ipotesi di disagio al Napoli. messo sotto
pressione nella seconda parte della ripresa, ancorché in superiorità
numerica. Tacchi, al 3', s'è fatto sbattere fuori da Velotto, pessimo
arbitro, comunque all'altezza della brutta mediocre partita: fallo di
reazione su Grava. Al Napoli, volendogli riconoscere momenti di
positività, al di là della praticità e del cinismo messi a frutto
nell'occasione, si possono attribuire un paio di situazioni non
ottimizzate, in mezzo alla platonica reazione del Chieti: Pià e Consonni
hanno perso l'attimo per il raddoppio.
Il gol di Calaiò, e cos'altro ha dato alla partita il Napoli, messo in
campo da Reja con Pià alle spalle di Calaiò e Abate sulla linea di
centrocampo? 4-4-1-1 e Sciarrone, portiere avversario, chiamato al
prodigio al 33' del primo tempo. Anche stavolta in fondo ad un
contropiede napoletano: servizio filtrante di Pià, taglio di Calaiò, due
avversari messi in crisi da finta e rimpallo, e assist breve, a
rientrare, per Abate. Piatto destro e super parata di Sciarrone,
d'intuito e con grande riflesso. Pià tra le linee, Donati dirimpettaio
di Reja gli ha messo tra i piedi De Cecco. Il tridente in attacco a mo'
di risposta. In mezzo al campo il campano D'Aniello s'è dedicato a
Fontana, opaco e nervoso. Ammoniti il regista e Abate, non impiegabili
nel derby con il Benevento: saranno squalificati. Il Napoli torna da
Chieti con un doppio danno, ma con tre punti pesantissimi. Turiamoci
pure il naso: vale oro questa vittoria, la terza in trasferta.

 
GIANELLO 6
GRAVA 6
TERZI 6.5
SCARLATO 5.5
BONOMI 6
ABATE 6 (39'st Montesanto sv)
MONTERVINO 5.5
FONTANA 5 (1'st Gatti 5.5)
CONSONNI 5.5
PIA' 6
CALAIO' 7 (30'st Sosa sv)

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