Domenica 20/03/2005 – Ventisettesima
giornata –
 

Inarrestabile Napoli.
Sosa innesca Consonni in pieno recupero:
gol da manuale e San Paolo in delirio.
Quarta vittoria consecutiva (7 in otto gare con Reja): gli azzurri
soffrono ma volano: Espulsi Angeli, Montervino e Ferri.

 

NAPOLI – TERAMO 1 – 0 (36472
spettatori)

Arbitro: Salati di Trento
Guardalinee: Reali e Pedace.

NAPOLI (3-4-3): Gianello, Grava, Scarlato, Ignoffo, Montervino,
Montesanto (11'st Abate), Consonni, Mora, Capparella (40'st Fontana),
Calaiò (25'st Sosa), Pià.
Panchina: Renard, Romito, Accursi, Bonomi. All. Reja.
TERAMO (4-4-2): Mancini, Panarelli, Ferri, Fogacci, Angeli,
Quadrini (12'st Del Grosso), Catinali, Nicodemo, Bondi (1'st Favasulli),
Chianese, Taua (1'st Sturba).
Panchina: Pierini, Battisti, Beretta, Vicenti. All. Zecchini.

MARCATORI: 47'st Consonni.

Provvidenziale, incommensurabile Sosa. un perfetto, puntuale, tempestivo
113. Napoli chiama, chiede soccorso, e il Pampa accorre. decide e
determina, il principe del part-time, stavolta con un assist allo
spirare della partita mal giocata dal Napoli e interpretata invece con
generosa applicazione dal Teramo. Quando un assist vale come e quanto un
gol. Quello da tre punti firmato Consonni allo spirare della gara, al
secondo minuto di recupero. Crossa dalla destra di Fontana, subentrante
anche lui, al bacio per il Pampa, spiazzante per i difensori teramani
l'incornata morbida e precisa, armato il sinistro di Consonni.
Spettacolare la battuta di prima intenzione, di mezzo volo, e pallone
all'incrocio dei pali in fondo al pomeriggio degli incubi napoletani.
Davanti a Marco Esposito, stella del Cagliari, un campano al San Paolo
per Tifare Napoli. Un precoce amore mai finito.
Gran gol allunga la sequenza del Napoli, adesso meno lontano dal Rimini,
4 vittorie consecutive, 21 punti in otto partite, uccide il Teramo e
scatena il delirio nello stadio, e accende proteste e un principio di
rissa in campo. Espulsi Montervino e Ferri. La vicenda agonistica s'è
consegnata agli archivi accompagnata dal disappunto e dalle lamentele
teramane. Il presidente Malavolta è intervenuto dalla panchina. I
giocatori del Napoli accusati di non aver restituito la palla
scaraventata in fallo laterale da Nicodemo ad invocare l'intervento
arbitrale (molto al di sotto della mediocrità il trentino Salati) a
favore di Favasulli, infortunato e lungo disteso sulla linea laterale.
L'episodio e il momento si prestano ad una lettura plurima, evidenziando
la disperazione del Teramo, costretto all'inferiorità numerica dal 10'
della ripresa per l'espulsione di Angeli. Fallo da ultimo uomo su
Capparella.
Dieci contro undici, ovviamente il Teramo non ha più resistito. S'è
difeso e punto, abbracciato alla sofferenza, uscendo sconfitto proprio
quando pensava di aver inchiodato sul pareggio il Napoli. Assaltatore e
punto, aggressore agitato e confuso anche in superiorità numerica. Solo
mischie, ribattute, situazioni caotiche create dagli spunti di Abate,
subentrato a Montesanto all'alba della ripresa, dalle percussioni di
Capparella e dalla vivacità di Consonni. Comunque, poca roba, fino al
cross di Fontana, all'intervento di Sosa, immancabile 113, e alla
clamorosa esecuzione di Consonni. L'unica vera palla-gol della partita,
favorita da un maldestro intervento di Ignoffo, udite udite, l'ha
prodotta il Teramo, al 37' della ripresa. Centrale e contro i pugni di
Gianello il diagonale di Chianese, eseguito da posizione invitante.
A ben vedere, hanno deciso i cambi proposti da Reja a correggere
progressivamente formazione iniziale e assetto del primo tempo. L'una e
l'altra cosa hanno dato esiti a lungo sconsolanti: ecco spiegato il
brutto Napoli. I cambi l'hanno reso intanto aggressivo, anche a causa
dell'inferiorità numerica teramana. Abate s'è sistemato nella zona
occupata da Capparella, traslocato a sua volta dietro gli attaccanti.
Poi, Sosa e Fontana: Reja anche fortunato, i campionati si vincono così.
Lucida e pertinente la conclusione alla fine del primo tempo: il Napoli
non sa giocare al San Paolo, complici nella circostanza un paio di
scelte di Reja. Montesanto centrale, tanto per cominciare, e Montervino
esterno. Ruolo per lui improbabile. L'indisponibilità di Terzi come
causa scatenante: cambiato l'assetto, il Napoli s'è manifestato da
perfetto smemorato, dimenticando il buon gioco espresso a Benevento.
Quarantasette minuti, zero conclusioni nello specchio della porta.
Teramo agile e lucido tra le linee avversarie, attentissime davanti a
Mancini. Smemorato il Napoli, a tratti incapace persino di fare due più
due. Teramo a soffietto, non solo in difesa. Molti giocatori ad
accompagnare le ripartenze denuncianti gli impacci del Napoli, anche
difensivi. Gianello chiamato più volte ad interferire di piede, lontano
dall'area. Pressati dai dirimpettai, i centrocampisti napoletani mai
sono riusciti ad attivare il trio d'attacco. Calaiò avrà visto un paio
di palloni, sì e no. Le uniche cose passabili del primo tempo le hanno
confezionato proprio Calaiò (slalom insistito sulla sinistra, da
dimenticare però il cross) e Montervino (idem come sopra) sull'altro
lato. Laddove la battuta di Capparella ha costretto Ferri a riparare in
calcio d'angolo. Napoli alla fine furbo nel nella capitalizzazione della
superiorità numerica. Teramo assediato, il colpo d'ingegno del Pampa e
tutto quanto, quarta vittoria consecutiva, quarta partita senza subire
gol, eccetera eccetera, firmato Consonni. Gode Napoli.

 
GIANELLO 6
GRAVA 5
SCARLATO 6.5
IGNOFFO 6
MONTERVINO 6
MONTESANTO 5.5 (11'st Abate 6)
CONSONNI 6.5
MORA 5.5
CAPPARELLA 5.5 (40'st Fontana sv)
PIA' 6
CALAIO' 5 (25'st Sosa 6.5)

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