Domenica 02/10/2005 – Sesta giornata –
 

Napoli, tre punti d'oro
Reja sbatte contro la Juve Stabia, poi
vince con Grava. Espulso Avallone.

 

NAPOLI – JUVE STABIA 1 – 0 (28386
spettatori)

Arbitro: Salati di Trento.
Guardalinee: Longhi e Manzini.

NAPOLI (4-2-3-1): Iezzo, Grava, Romito, Maldonado, Savini,
Montervino, Fontana (47st Montesanto), Capparella (37'st Amodio), Pià,
Bogliacino (1'st Vitale), Calaiò (24'st Grieco).
Panchina: Gianello, Briotti, Grieco. All. Reja.
JUVE STABIA (4-4-2): Armellini, Taccucci, Avallone, Di Napoli
(20'st A. Esposito), Vanacore (41'st Ferrigno), Sibilli, Agnelli,
Andreulli, Dalle Vedove (13'st Dionisio), Ambrosi, Castaldo.

Panchina: Petrazzuolo, Scoponi, Arigò, Molino. All. Vullo.

MARCATORI: 27'st Grava.

Attacco del Napoli galattico solo sulla carta, il derby con la Juve
Stabia lo firma un difensore. Gianluca Grava con la punta del piede
destro, in fondo ad una fatica estrema. Un classico gesto da giocatore
di calcetto a capitalizzare in mischia l'involontario assist di un
difensore, Esposito. Il pezzo aggiunto da Vullo alla contraerea
stabiese, mutilata dall'espulsione di Avallone, in abbrivo di ripresa.
Undici contro dieci vince il Napoli, dopo un suo primo tempo
inespressivo. Dieci della Juve Stabia dietro alla linea del pallone, una
difesa a oltranza del fortino. Dicono gli anti-puristi: così si gioca in
C lontano da casa, in un grande stadio abitato da striscioni stavolta
senza destinatario, peraltro facilmente individuabile, e da 16
striscioncini e un'unica parola: "infame". Siamo messi davvero male: il
San Paolo è sotto diffida.
Come complicarsi la vita. Al Napoli l'impresa è riuscita solo in parte.
Ignorante e ripetitiva la sua fase d'attacco, sempre un tocco in più.
L'overdose di retropassaggi e il giropalla, ancorché eseguito da piedi
non sgrammaticati, a denunciare impacci non nuovi, davanti alla difesa
stabiese super accessoriata nella maniera sopra evidenziata. Le vaghe
ipotesi di ripartenze affidate a Sibili. Fase d'attacco napoletana
ottusa e nervosa, nel primo tempo. Grava e Savini ali quasi in pianta
stabile. Bogliacino sovente in posizione centrale alle spalle di Calaiò,
con scarsi esiti. Pià lungo la corsia mancina: un gran numero al 28',
due avversari bevuti in un'unica sorsata, non raccolto il cross breve.
armellini messo in allarme da Calaiò e Fontana, però mai impegnato
seriamente fino all'intervallo. Raddoppi stabiesi sui portatori
napoletani e 48' di sola difesa.
Almeno tremila tifosi a lungo euforici, inesauribili nei canti e nello
sventolio di bandiere giallorosse. Ma la partita? Litigiosa, piena di
scontri, attraversate da intollerabili perdite di tempo permesse
dall'arbitro salati, un mediocre. La Juve Stabia s'è lamentata del suo
operato: il Napoli avrebbe rubato la vittoria. Un'esagerazione.
generosi, applicati, combattivi al limite, quelli di Vullo dovrebbero
prendersela innanzitutto con Avallone, destinatario di due cartellini
gialli per interventi fallosi. La sua cacciata dal campo ha regalato al
Napoli evidenti vantaggi, grazie anche all'innesto del giovane mancino
Luigi Vitale, 18 anni, al debutto. Uno stabiese purosangue come Iezzo,
pensate.
Come da sua ripetitiva regola il Napoli ha mal giocato, ma i tre punti
non li ha rubati, proprio no. Undici contro dieci s'è potuto regalare
alcune fiammate capaci di minare gli avversari, non più vestiti
d'amianto, con un uomo in meno. Armellini costretto al super lavoro da
Montervino, Vitale, Calaiò (non onorato l'assist del suo capitano), e
minacciato da Fontana. Botta del regista da venticinque metri, la
traversa centrata in pieno ad annunciare il gol che consegna al Napoli
tre punti già pesanti e condanna la Juve Stabia alla terza sconfitta
consecutiva. La volata di Pià, un avversario lasciato letteralmente sul
posto, il cross breve a rientrare, il pasticcio difensivo, la punta
vincente di Grava. Dovrebbe prendersela, la Juve Stabia, anche con il
portierone del Napoli, che ha sventato il compimento di un paradosso.
Sensazionale intervento, 7'st, ad intercettare la conclusione a colpo
sicuro di Castaldo. Il Napoli ha tentato ripetutamente di complicarsi la
vita, ma il popolo è tornato a casa comunque non insoddisfatto. In serie
C, raccomandano gli esperti, conta vincere, non come si gioca.
Un'opinione non del tutto condivisibile, se parliamo del Napoli. senza
gioco, a lungo andare, non si va da nessuna parte.

 
IEZZO 7
GRAVA 7
ROMITO 6.5
MALDONADO 6
SAVINI 6
MONTERVINO 6.5
FONTANA 5 (47'st Montesanto sv)
CAPPARELLA 5 (37'st Amodio sv)
PIA' 6
BOGLIACINO 5 (1'st Vitale 6)
CALAIO' 5

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