Domenica 15/01/2006 – Diciannovesima
giornata –
 

Napoli steso da un eurogol.
Prodezza di Vagnati. Ma la squadra di Reja
gioca male e perde a Massa.

 

MASSESE – NAPOLI 1 – 0 (5000
spettatori)

Arbitro: Scoditti di Bologna.
Guardalinee: Marinelli e Conti.

MASSESE (4-4-2): Bassi, Coppola, Fiasconi, Garaffoni, Tricoli,
Consumi, Vagnati, Chadi (32'st Botteghi), Bischeri (49'st Baldanzeddu),
Cecchini (29'st Dobrijevic), Rossi.
Panchina: Nicastro, Frati, Mantelli, Mariotti.
NAPOLI (4-4-2): Iezzo, Grava (39'st Grieco), Romito, Maldonado,
Montervino, Capparella (18'st Pià), Amodio (1'st Cupi), Fontana,
Bogliacino, Calaiò, Sosa.
Panchina: Gianello, Lacrimini, Montesanto, De Palma. All. Reja.

MARCATORI: 26'pt Vagnati.

Gridano al miracolo a Massa. E portano in trionfo l'autore della
prodezza del giorno. Davide Vagnati, classe '78, centrocampista con
attitudini offensive, che ama esaltarsi nelle sfide importanti. Spalle
alla porta, il genovese con il vizio del gol si esibisce in una
sforbiciata voluta quanto fortunosa che manda ko il Napoli per la
seconda volta in campionato. Un colpo simile gli era riuscito anche nel
derby con la Carrarese di un anno fa. Vagnati, ripresosi da un
infortunio, coglie la rete della vittoria al 26' del primo tempo, stesso
minuto in cui il Napoli aveva subito il gol di Cellini a Perugia il 2
dicembre. Ma rispetto alla prima sconfitta, stavolta i partenopei hanno
poco di cui recriminare, tantomeno aggrapparsi all'alibi dell'assenza di
tizio o di caio, e neanche alla bravura dell'avversario. La Massese
tranne quell'eurogol di Vagnati produce ben poco. Anzi, si arrocca nella
propria metà campo e si limita a chiudere tutti i varchi pur di condurre
in porto un risultato definito "storico" dai dirigenti toscani fino al
tassista che piazza la bandiera bianconera sull'antenna dell'auto in
segno di festa.
Per oltre un'ora, i primi della classe mostrano un campionario di errori
e di incongruenza tattiche da far rabbrividire. In particolare quei
napoletani che risiedono in Toscana. Il Napoli esibisce davvero la
brutta copia di se stesso: macchinoso, prevedibile, privo di idee e
mordente. Per oltre un'ora tiene il pallino del gioco riuscendo a
malapena a far venire qualche brivido alla difesa della Massese: uno
spiovente di Fontana che scivola sul palo (29'pt), una deviazione aerea
di Calaiò respinta in angolo da Bassi (21'st), un'occasione divorata
dallo stesso Calaiò (31'st), un'altra da Pià in pieno recupero (50'st).
Poteva scapparci anche il pari, ma la prestazione incolore sarebbe
rimasta intatta. Squadra lenta, offuscata nella mente e appesantita
nelle gambe. C'è chi paga a caro prezzo l'intermezzo di Coppa con la
Roma (Montervino, Grava e Fontana ad esempio); chi non riesce ancora a
recuperare in brillantezza (Alaiò, Capparella e Bogliacino); e chi
finisce agevolmente nella morsa dell'avversario (Sosa, annullato da
Garaffoni e Fiasconi). Facile prevedere la rimonta del Frosinone che in
tre gare è riuscito a rosicchiare 4 punti alla capolista. Ora i punti di
distacco sono appena tre e l'insidia maggiore per i partenopei è
rappresentata dalle ripercussioni psicologiche che potrebbero esserci
dopo un periodo di chiara involuzione.
Irriconoscibile il Napoli di Massa per essere quello vero. Ha pure una
buona partenza, ma appena subisce il gol va in tilt. Distanze smarrite,
fraseggi improbabili, accelerazioni invisibili. La Massese, scesa in
campo piuttosto intimorita, acquista coraggio man mano che si accorge di
avere di fronte un avversario facile da imbavagliare, comodo da
addomesticare. E si aggrappa al gol di Vagnati portando anche 9-10
uomini al di qua della palla.
Vano, poi, il tentativo di Reja di modificare il corso della gara. I
cambi aggiungono confusione a confusione. Esce Amodio che pure offriva
un minimo di geometria in mezzo al campo, Montervino prende il suo posto
in mezzo al campo, mentre Cupi (pur non pronto) va a debuttare nel ruolo
di esterno sinistro. Poi entra Pià per Capparella (18'st). Quindi Grieco
per grava (39'st) mentre Montervino va ad occupare la terza posizione di
giornata: da esterno di difesa a destra. Lacrimini è reduce da
un'infezione intestinale e sta in panchina a far numero. La Massese non
si scompone più di tanto limitandosi ad erigere un muro davanti alla
propria difesa. E il Napoli termina nel classico imbuto: quattro punte e
un trequartista per terminare nelle braccia dell'avversario e
confezionare a malapena qualche occasione da gol. Poco, troppo poco per
una squadra che ha ambizione di chiudere in anticipo i giochi per la
promozione. Pur mostrando tanta buona volontà da parte dei protagonisti,
mancano lo smalto e le idee per arrivare in gol. Manca la brillantezza
mostrata a Frosinone dove pure il Napoli era passato in svantaggio. E
manca anche la serenità per saper leggere le partite nella dovuta
maniera. Ieri a qualcuno sono saltati anche i nervi. Troppe cose
dovranno recuperare Montervino e compagni per ritornare quelli di prima
delle ferie.
Proprio per questo Reja sembra non preocupparsi troppo. si tratta del
classico periodo di flessione, quando le gambe non rispondono come
dovrebbero e la testa altrettanto. Sarà questa la spiegazione del
secondo black out della stagione? Può darsi. Non resta che attendere una
resurrezione già dalla prossima gara interna, con la Lucchese di Simoni.
Altrimenti anche il primo posto vacilla.

 
IEZZO 6
GRAVA 5 (39'st Grieco sv)
ROMITO 6
MALDONADO 6
MONTERVINO 5.5
CAPPARELLA 5 (18'st Pià 5)
AMODIO 6 (1'st Cupi 5.5)
FONTANA 5.5
BOGLIACINO 5
SOSA 4.5
CALAIO' 4.5

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