Sabato 15/04/2006 – Trentunesima giornata
 

Ore 16.59: Napoli, è fatta!
Umbri mai in gara (protestano per un
rigore non concesso da Salati). Uno-due azzurro. Poi la contesa si
sposta sugli spalti.

 

NAPOLI – PERUGIA 2 – 0 (42681
spettatori)

Arbitro: Salati di Trento.
Guardalinee: Perri e Fiore.

NAPOLI (4-4-2): Iezzo, Grava, Maldonado, Giubilato, Cupi (43'st
Romito), Trotta (27'st Fontana), Montervino, Bogliacino, Capparella, Pià
(13'st Sosa), Calaiò.
Panchina: Gianello, Lacrimini, Amodio, Montesanto. All. Reja.
PERUGIA (4-4-2): Pinzan, Rizzo (27'pt Feussi), Voria, Lo Monaco,
Ghomsi, Arcadio (28'st Myrtaj), Mezavilla, Bernini, Diarra, Dipasquale,
Cellini.
Panchina: Bianchi, Mandorlini, Rizzato, Zagaglioni, Bevilacqua. All.
Stringara.

MARCATORI: 21'pt Calaiò,
22'st Capparella.

Cinque minuti, tanti ne passano dal vantaggio del Chieti al gol di
Calaiò, Dal 16' al 21'. Fino a quel momento la capolista cade
nell'inevitabile trappola della tensione. Del resto, come fare a non
catapultarsi addosso all'avversario quando ci sono cinquantamila anime
che ti spingono dagli spalti. Come fare a mantenere freddezza quando il
traguardo della promozione è così vicino? Il Napoli si lascia prendere
dalla smania, accelera, verticalizza senza ragionare. Sembra un toro
scatenato. Ma il Perugia, che non si aspettava un assalto alla baionetta
simile, subisce senza peraltro capitolare.Al 16', l'urlo della folla è
talmente vibrante da lasciar intuire cosa è accaduto a Chieti. Il
Frosinone sta perdendo. Passano così cinque minuti appena ed ecco il gol
dei partenopei: punizione calciata a giro dalla sinistra di Bogliacino e
Calaiò appostato sul secondo palo deposita in rete di testa. E' il
tripudio. Il San Paolo diventa un'onda travolgente di entusiasmo.
Nonostante gli inviti delle curve a non fare festa, i tifosi si
scatenano ugualmente. Compaiono centinaia di bandiere. Si odono suoni di
trombe e mortaretti. La folla continua ad incitare a gran voce i propri
beniamini. Vuole il raddoppio. Ed il Perugia fatica a riordinare le
idee. Vorrebbe anche provare a ripartire ma ogni qual volta abbozza una
controfuga viene puntualmente neutralizzati. Il Napoli attacca, alza la
linea di difesa, va in pressing in continuazione. Anche il divario
atletico risulta evidente. Gli umbri danno la sensazione di soffrire i
ritmi alti. e si limitano a controllare quelle sfuriate, peraltro
portate verso la porta di Pinzan senza la necessaria lucidità. Soltanto
in finale di tempo, il Napoli inizia ad innescare marce più basse. e
agli umbri, ben disposti in campo da Stringara, cominciano ad
affacciarsi dalle parti di Iezzo. In recupero, Bernini serve Cellini in
area e nel contatto con Grava rotola per terra. L'attento Salati fa
cenno di proseguire.
Si chiude la prima parte della gara con la sensazione che il Napoli può
far sua agevolmente la partita. Si tratta solo di aspettare l'esito
finale della partita di Chieti, l'unico ostacolo ad una festa promozione
anticipata. Il Perugia, pur disposto a non fare da vittima sacrificale,
non sembra possedere le armi tecniche ed atletiche per impensierire la
capolista. Dipasquale e Cellini trovano brutti clienti sulla loro
strada. Maldonado e giubilato non falliscono un colpo mentre Grava sulla
destra spegne tutte le velleità del pur dinamico Diarra.
Nella ripresa, però, il clichè della partita cambia. Il Napoli allenta
la presa ed il Perugia comincia ad aprirsi con maggiore disinvoltura. Al
17' Maldonado atterra Cellini in area e stavolta gli umbri reclamano a
gran voce il rigore. Ma anche in questa occasione, Salati procede senza
esitazione. Reja toglie il rientrante Pià per Sosa. Cerca nuove
soluzioni offensive. Invita i suoi al fraseggio e a non scoprirsi più di
tanto. E al 22', proprio ragionando, nasce il raddoppio: da Trotta a
Grava, cross teso in area e Capparella in acrobazia da centro area fa
secco Pinzan. Gara chiusa, ormai. Ma il Perugia non ci sta. Scheggia la
traversa con Dipasquale, procura qualche brivido al Napoli, mentre in
curva compaiono striscioni diffamanti che spingono l'arbitro a
sospendere la gara. Quando si riprende, è ancora Perugia: Cellini sciupa
la più ghiotta delle palle gol mentre Diarra va a cogliere il palo alla
destra di Iezzo. Gli umbri cercano di salvare almeno l'onore senza
peraltro riuscirvi. Ma ormai sugli spalti la festa è già iniziata, il
Napoli torna in B con tre giornate di anticipo e i tifosi salutano i
propri giocatori soffocandoli in un abbraccio passionale e caloroso come
solo al San Paolo poteva accadere. I cinquantamila restano sugli spalti
ad applaudire i protagonisti e i giocatori a loro volta ad esultare con
loro: l'incubo della C era finalmente svanito.

 
IEZZO 6.5
GRAVA 7
MALDONADO 6.5
GIUBILATO 6.5
CUPI 6 (43'st Romito sv)
TROTTA 6.5 (37'st Fontana sv)
MONTERVINO 6.5
BOGLIACINO 6.5
CAPPARELLA 7
PIA' 6 (13'st Sosa 6)
CALAIO' 7

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