Sabato 25/11/2006 – Tredicesima giornata –
 

Il Napoli saluta e se ne va.
Terzo 1-0 consecutivo, la stessa firma
(Calaiò). Primato in solitudine.

 

PESCARA – NAPOLI 0 – 1 (7000
spettatori)

Arbitro: Pierpaoli di Firenze.
Guardalinee: Grilli e Bianchi.

PESCARA (4-4-2): Spadavecchia, De Martis, Olivieri, Delli Carri,
De Falco, Rigoni, Papini (36'st Carozza), Moscardi (21'st Aquilanti),
Antonelli, Martini, Ferrante (33'pt Zoppetti).
Panchina: Tardioli, Gautieri, Felci, Avantaggiato. All. Ammazzalorso.
NAPOLI (3-4-3): Iezzo 7, Cannavaro, Maldonado, Domizzi, Grava,
Amodio, Bogliacino, Savin (1'st Trotta), De Zerbi, Calaiò (36'st
Montervino) Pià (29'st Sosa).
Panchina: Gianello, Gatti, Giubilato, Bucchi. All. Reja.

MARCATORI: 11'st Calaiò.

Non bello ma cinico, persino spietato, così il Napoli centra la terza
vittoria di fila balzando da solo al comando della classifica. In gol,
il solito Calaiò, con il solito rigore e con la stessa ritualità
registrata con il Bologna: il primo assistente che segnala all’arbitro
la trat­tenuta di De Martis su Pià. E poi uno strepitoso Iezzo che nega
per ben due volte a Martini la possibilità del pari: prima di piede
(31'st) e poi di testa uscendo fuori dalla propria area (34'st).
Nonostante fosse in superiorità numerica già alla mezzora del primo
tempo (espulsione di Olivieri per gioco violento), il Napoli fatica a
domare un inaspettato Pescara. Riesce a trovare il gol solo su penalty e
poi come successo già altre volte lo difende a denti stretti, lo
ottimizza al massimo, mostrando poi agli esteti del calcio la classifica
al termine della gara: squadra prima da sola, seconda vittoria in
trasferta consecutiva, nove punti nelle ultime tre uscite. Come a dire:
criticate pure, meravigliatevi che Bucchi va ancora in panchina, che
Dalla Bona ritorna in tribuna, che Iezzo deve sfoderare due-tre
interventi salva-risultato, tanto il Napoli è lassù e chi se ne importa.
Il gioco può attendere.
Al generoso Pescara, invece, non resta che abbassare la testa e
riconoscere il cinismo (ma anche la fortuna) di un avversario che appena
si porta in vantaggio serra ancora di più le fila trasformandosi in
corazza impenetrabile. Gli uomini di Ammazzaloroso, però, ce la mettono
tutta per fermare i partenopei: giocano con grande intelligenza e più
intensità sia a parità di forze che in inferiorità numerica, scaldano le
mani a Iezzo già nel primo tempo con De Falco e poi sprecano
un’occasionissima con Martini (41' pt). S’accorgono che il Napoli
disegnato da Reja è compassato e lo puntano con fiammate improvvise.
Soltanto ad inizio di ripresa quando Reja fa entrare Trotta per Savini,
gli ospiti mostrano qualcosa di interessante arrivando fino all’azione
che determina il penalty: De Zerbi (non più defilato a destra bensì a
ridosso delle punte) pesca in corridoio Pià che viene strattonato da De
Martis in area. L’arbitro ha un attimo di indecisione, ma il suo
collaboratore di destra fa cenno che è rigore e per Calaiò è altra manna
piovuta dal cielo. Trasforma ed esulta nello stadio che fino a due anni
fa lo osannava. Ma non per mancanza di rispetto, bensì per la gioia di
aver realizzato per la terza gara consecutiva una rete pesante. Quel
quarto d’ora della ripresa resta l’unico momento positivo del Napoli: la
squadra si presenta per quattro volte di fila davanti a Spadavecchia nel
giro di otto minuti. Poi trovato il gol, si riabbassa la saracinesca.

 
IEZZO 7
MALDONADO 6
CANNAVARO 6
DOMIZZI 5.5
GRAVA 6
AMODIO 6
BOGLIACINO 5.5
SAVINI 5.5 (1'st Trotta 6)
CAPPARELLA 6
PIA' 5.5 (29'st Sosa sv)
CALAIO' 6.5 (36'st Montervino sv)

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