Lunedì 29/01/2007 – Ventunesima giornata –
 

Napoli sogna per 3’.
Calaiò segna su rigore al 38’ della
ripresa, Leon firma l’1-1 al 41’.

 

NAPOLI – GENOA 1 – 1 (50000
spettatori)

Arbitro: Paparesta di Bari.
Guardalinee: Griselli e Calcagno.

NAPOLI (3- 5- 2): Iezzo, P. Cannavaro, Maldonado, Savini, Grava,
Dalla Bona (47'st Montervino) Gatti, Bogliacino, Rullo (17'st Trotta),
Bucchi (26'st Sosa), Calaiò.
Panchina: Gianello, Giubilato, Pià, Cupi. All. Reja.
GENOA (3-5-2): Rubino, Bega, De Rosa, Criscito, M. Rossi (30'st
Stellini), M. Coppola, Milanetto, Juric, Botta (6'st Leon), Adailton
(11'st Greco), Di Vaio.
Panchina: Scarpi, Carobbio, Fabiano, Masiello. All. Gasperini.

MARACATORI: 38’st Calaiò (r), 41’st Leon.

Con un bel secondo tempo (dopo un primo privo di emozioni e con troppi
errori di palleggio) Napoli e Genoa rendono onore al loro ruolo di
protagoniste in questo torneo. E se Reja ha provato ad aggrapparsi a un
suo vecchio salvagente, Calaiò, per cercare la vittoria, Gasperini ha
toccato con mano l’utilità di uno dei suoi nuovi acquisti, Leon, entrato
nella ripresa: con una prodezza su punizione l’ex reggino ha rimesso il
risultato in equilibrio nel giro di appena 180 secondi. Un risultato
giusto tra due squadre che dovranno contendere alla Juve sino alla fine
i tre posti validi per la promozione in A. Una sfida per quarantacinque
minuti ben giocata a conferma che quest’anno la qualità della B è
veramente molto elevata.
Il Genoa ama giocare, produce calcio offensivo e diverte. Ma ieri
Gasperini, temendo gli avversari, ha aggiornato un po’ il copione e se
da un lato ha mandato in campo il neoacquisto Di Vaio, dall’altro ha
organizzato un centrocampo in qualche maniera simile a quello del
Napoli. Simile ma non uguale. Perché se da un lato Gatti faceva il
regista arretrato, dall’altro Milanetto faceva il regista avanzato
muovendosi ampiamente più avanti di Coppola e Juric (quest’ultimo, in
possesso di palla, si allargava consentendo a Botta di avanzare di
qualche metro per riformare, seppur a singhiozzo, il tridente
d’attacco).
Al pari del collega ligure, anche Reja ha deciso di dar fuoco alle nuove
polveri mandando in campo il neo-acquisto Rullo: l’ex leccese, seppur
disordinato, ha comunque tenuto sotto pressione Marco Rossi che dà il
meglio di sé soprattutto in fase offensiva. Dal punto di vista della
manovra, il Napoli è apparso un po’ disorganico, con Bogliacino per
lunghi tratti della gara ai margini del gioco e con Gatti non sempre
pronto a offrirsi ai compagni come punto di riferimento per il riavvio
della manovra. Conseguenza: spesso è toccato ai difensori (in
particolare Paolo Cannavaro e Maldonado) costruire gioco nell’unica
maniera che conoscono, cioè il lancio lungo a scavalcare il centrocampo.
Le caratteristiche delle due squadre promettevano una partita
spettacolare. Con una sonora fischiata alla fine del primo tempo il
pubblico ha manifestato la propria delusione per le attese tradite. Solo
in un paio di occasioni i due portieri si sono visti all’opera: al 31'
quando Rubinho ha con qualche difficoltà alzato sulla traversa una
punizione battuta da Bogliacino e al 37' quando Di Vaio dopo un elegante
palleggio al limite ha scagliato una «sassata» verso la porta avversaria
che Iezzo ha mandato prudentemente in angolo.
Insoddisfatto, Gasperini ha cambiato in avvio di ripresa lo spartito,
abbandonando le prudenze. Greco è subentrato ad Adailton sostituendolo
anche nel ruolo; Leon ha rilevato Botta sistemandosi nella posizione di
purissimo trequartista. Stimolato dalla chiara voglia di vincere del
collega genoano, Reja ha deciso di mandare in campo un centrocampista
esterno, Trotta (si è sistemato a destra con spostamento a sinistra di
Grava) al posto del più difensivo Rullo. E la gara si è infiammata:
prima una buona parata di Rubinho su Dalla Bona, poi un miracolo di
Iezzo su Di vaio, quindi una conclusione al fil di palo dalla media
distanza di Bucchi, infine un gol letteralmente divorato da Di Vaio
messo davanti al portiere da Greco. Il tutto nel giro di sei minuti, dal
20' al 25'. Una gara diventata improvvisamente bella non poteva restare
sen­za gol. E al 38' provvedeva Rubinho a colmare la lacuna con una
uscita scomposta su Bogliacino: rigore che Calaiò trasformava firmando
il suo ottavo gol. Tre minuti e Leon rispondeva: punizione da circa
venticinque metri, palla all’incrocio, imprendibile. Ancora tre minuti e
Rubinho evitava con una stra­biliante deviazione un nuovo ko su
sforbiciata plastica di Calaiò; quattro minuti e sul fischio di
Paparesta, Stellini colpiva di testa la traversa. Fine delle montagne
russe di emozioni.

 
IEZZO 6.5
MALDONADO 6
CANNAVARO 6
SAVINI 6
GRAVA 6
GATTI 6
DALLA BONA 6.5 (47'st Montervino sv)
BOGLIACINO 6
RULLO 5.5 (17'st Trotta 6)
BUCCHI 5.5 (26'st Sosa sv)
CALAIO' 7

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