7ª GIORNATA

Cruz sembra Ibra e Sosa non basta

Uno-due decisivo dell'attaccante
nerazzurro. Ma il finale è del Napoli, dopo il gol-speranza

Serie A
sab 6/10/07

INTER

NAPOLI

stadio San Siro
46536
spettatori
inter napoli  
arbitro Rosetti – 5.5
guardalinee Lanciano – Ayroldi
quarto uomo Orsato

2

1

 
gol 20'pt Cruz gol 39'st
Sosa
 
gol 36'pt Cruz giallo Cannavaro  
giallo Samuel giallo Bogliacino  
giallo Stankovic giallo Garics  
giallo Burdisso giallo Contini  

INTER (4-4-2): Julio Cesar, J. Zanetti, Cordoba, Samuel, Chivu
(1'st Maxwell), Figo, Stankovic (15'st Burdisso), Cambiasso, Cesar, Cruz
(34'st Suazo), Ibrahimovic.
Panchina: Toldo, Adriano, Crespo, Pelè. All. Mancini.
NAPOLI (3-5-2): Iezzo, Contini, P. Cannavaro, Domizzi, Grava
(1'st Garics), Hamsik (41'st Calaiò), Gargano, Bogliacino, Savini,
Zalayeta (34'st Sosa), Lavezzi.
Panchina: Gianello, Montervino, Cupi, De Zerbi. All. Reja.

Cruz spinge l’Inter verso la fuga. Ai nerazzurri è stato sufficiente un
tempo per regolare la «pratica Napoli»; il secondo, soprattutto nel
finale, lo ha, invece, impiegato per complicarsi la vita. Ha cominciato
Mancini richiamando Cruz, il miglior in campo, per far posto a Suazo che
appena sul terreno di gioco si è divorato il gol del 3-0. Hanno
continuato Julio Cesar e Maxwell, il primo uscendo a vuoto su un innocuo
cross di Bogliacino, il secondo facendosi sovrastare da Sosa in
elevazione. La rete del «Pampa» ha regalato dieci minuti di incertezza
all’interno di una gara che sino a quel momento (39' della ripresa) non
era quasi mai stata in bilico.
Per il Napoli una bella impennata di orgoglio in una sfida in cui
Zalayeta e compagni avevano subito troppo passivamente (in particolare
nel primo tempo) la superiorità nerazzurra. Troppo friabile era apparsa
la squadra di Reja aggrappata agli estri estemporanei di due soli
giocatori, Lavezzi e Hamsik. Fino a ieri sera, il Napoli in trasferta
non aveva subito gol ma era evidente che questa imbattibilità
difficilmente sarebbe stata difesa con successo a San Siro in un
confronto sproporzionato da un punto di vista tecnico.
Per un quarto d’ora, all’inizio, il Napoli ha dato l’impressione di
poter produrre danni nella difesa nerazzurra sfruttando la velocità di
Lavezzi e qualche tocco apprezzabile di Hamsik. Ma in un calcio come
quello attuale in cui la qualità tecnica serve a poco se non si sposa
alla qualità fisica, i «pesi massimi» interisti (peraltro dotatissimi
tecnicamente) hanno preso il sopravvento consentendo a Cruz di
realizzare in 16’ una doppietta (e di gol avrebbe potuto realizzarne
addirittura tre in 19’ se non fosse stato colto da un improvviso attacco
di generosità) e a Iezzo di iscrivere il proprio nome nell’elenco dei
migliori deviando sopra la traversa una tiro ravvicinato e a botta
sicura di Ibra, ancora una volta la vera musa ispiratrice di questa
squadra comunque impressionante quando decide di schiacciare con i chili
e il palleggio gli avversari.
Reja si è arrangiato come ha potuto ma non puoi pensare di reggere
l’urto dell’Inter senza gente che in mezzo al campo morde le caviglie e
cerca di recuperare il maggior numero possibile di palloni. Il Napoli ha
pagato l’assenza di Blasi, l’unico che avrebbe potuto arginare in
qualche maniera lo strapotere fisico del centrocampo interista: Hamsik è
un peso leggero e certo non più pesanti sono Gargano (che ancora non ha
capito che in Italia due tocchi sono già molti, tre veramente tanti) e
Bogliacino.
Ma anche con Blasi in campo difficilmente l’esito finale di questa
partita sarebbe cambiato: il divario tecnico, soprattutto nel primo
tempo, è apparso evidente, un baratro nel momento in cui entra in gioco
Zlatan Ibrahimovic. E nel momento in cui lo svedese trova in Cruz la
«spalla» ideale, gli avversari hanno veramente poco da inventarsi per
limitare i danni. Significativo il primo gol: azione avviata da Cruz,
rifinita da Ibrahimovic con la difesa napoletana (da Contini, a
Cannavaro per finire a Domizzi che sbagliava il tempo dell’uscita finale
sull’argentino) completamente ipnotizzata e Cruz (ancora lui, come
avrebbe cantato Battisti) a mettere in rete una palla facile facile.
Il vecchio «Giardiniere» merita evidentemente una citazione a parte
visto che nel rapporto gol-minuti giocati lui alla fine ha sempre
ragione. Con la doppietta di ieri, Cruz ha realizzato la bellezza di tre
gol in 202 minuti, cioè una rete ogni sessantasette minuti. E
freddissimo l’argentino è stato anche al 36' quando il lancio centrale è
arrivato da Stankovic e lui scattando sul filo del fuorigioco (non si è
alzato per tempo Grava) bruciava Contini e Cannavaro. Per un tempo una
bella Inter (svagata, poi, nel finale) che non merita di essere
sostenuta da quel manipolo di gentiluomini che si sono abbandonati ad
inverecondi cori di stampo evidentemente razzista con quei riferimenti a
una non meglio identificata capacità purificatrice del fuoco del Vesuvio
o alla necessità di preventivi interventi igienici.
All’Inter può essere contestata una sola accusa: aver gestito con una
certa leggerezza la fase finale della gara consentendo, così al Napoli,
di riaprirla grazie anche ad alcuni imperdonabili errori.

 
IEZZO 7
CONTINI 5
CANNAVARO 5
DOMIZZI 5
GRAVA 5.5 (1'st Garics 6)
HAMSIK 6.5 (41'st Calaiò sv)
GARGANO 5.5
BOGLIACINO 6
SAVINI 5.5
LAVEZZI 7
ZALAYETA 5.5 (34'st Sosa 7)

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