10ª
GIORNATA

Vieri castiga un bel Napoli

Gli azzurri sprecano, decide un gol di
Bobo. Annullata nel finale a Sosa la rete del pari.

Serie A
mer
31/10/07

FIORENTINA

NAPOLI

stadio Franchi
32568
spettatori
fiorentina napoli  
arbitro Gava – 6
guardalinee Lanciani – De Santis
quarto uomo Rosetti

1

0

 
gol 16'st Vieri ammonizione Savini  
ammonizione Dainelli ammonizione Cannavaro  
ammonizione Pasqual ammonizione Domizzi  

FIORENTINA (4-3-3): Frey, Potenza, Gamberini, Dainelli, Pasqual,
Kuzmanovic, Liverani, Montolivo (17'st Pazienza), Jorgensen (20'st
Semioli), Vieri (29'st Pazzini) Mutu.
Panchina: Lupatelli, Kroldrup, Osvaldo, Balzaretti. All. Prandelli.
NAPOLI (3-5-2): Iezzo, Cupi, P. Cannavaro, Domizzi, Garics (26'st
De Zerbi), Hamsik (11' st Montervino),Gargano, Bogliacino, Savini, Sosa,
Lavezzi (35'st Calaiò).
Panchina: Gianello, Grava, Dalla Bona, Contini. All.: Reja.

La Fiorentina tira dritto per la sua squadra inanellando il tredicesimo
risultato utile (tra campionato e coppa), confermando con la sua
imbattibilità di essere ormai nell’élite europea. Ma ieri sera i viola
hanno faticato, sofferto e non poco. Se Sosa non avesse sbagliato
davanti alla porta tutto quello che si poteva sbagliare (tranne la rete
che Gava gli annullato al 24' della ripresa per una trattenuta ai danni
di Dainelli), probabilmente la gara avrebbe potuto assumere una
direzione diversa. Ha giocato bene, il Napoli, nel conteggio delle
occasioni ha superato la Fiorentina ma la Fiorentina, a sua volta, può
contare su gente che i gol non li sbaglia. Vieri, ad esempio, giocatore
decisamente ritrovato.
Una partite tra forze emergenti del campionato non poteva non essere
gradevole. Anche perché tanto la Fiorentina quanto il Napoli ieri sera
hanno deciso di puntare sulla qualità tecnica piuttosto che sulla forza
bruta. Tanto Prandelli quanto Reja hanno provveduto a «rinfrescare» le
squadre mandate in campo nell’ultimo turno di campionato, ma se il
tecnico viola ha fatto questa scelta in ossequio della pratica del turn
over abbracciata per far fronte tanto agli impegni nazionali quanto a
quelli internazionali, gli avvicendamenti predisposti dall’allenatore
napoletano sono stati la conseguenza di uno stato di necessità. Pur
graziato, Zalayeta non è potuto andare in campo poiché infortunato, al
pari di Blasi che al centrocampo azzurro aggiunge muscoli e capacità di
lotta.
Reja ha adottato delle soluzioni abbastanza «alternative». Una scelta
ispirata a criteri di normalità avrebbe dovuto orientare l’allenatore
verso Montervino (entrato poi al posto di un esausto Hamsik) o Dalla
Bona, decisamente più affini per caratteristiche tecnico-tattiche a
Blasi. Al contrario, Reja da molti considerato una sorta di dinosauro
della panchina ha deciso di inserire Bogliacino con lo spostamento di
Hamsik sul centrosinistra. Insomma, piedi buoni piuttosto che
muscolarità. Dall’altra parte Prandelli ha provveduto a modificare per
cinque undicesimi la sua squadra rispetto a quella vista all’opera
contro il Genoa. In campo, alla fine, è andato l’uomo maggiormente in
dubbio, cioè Mutu, mentre a centrocampo l’allenatore viola ha deciso di
sistemare Kuzmanovic al posto di Donadel assente anche dalla panchina.
Gasato dal successo conquistato contro la Juve fra un diluvio di
polemiche arbitrali, il Napoli si è presentato al Franchi con
l’intenzione di giocare una partita di calcio: palla a terra con Lavezzi
impegnato con la sua velocità a tenere in ansia Pasqual e Dainelli
(tendeva a partire dalla destra) e Gargano a cucire il gioco assolvendo
anche a una parte dei compiti di Blasi. I ragazzi di Reja non avevano
alcuna intenzione di impostare una gara remissiva, fatta di difesa e
contropiede. Mostrando il carattere già venuto a galla contro la Juve,
il Napoli ha ritenuto che la partita se la poteva giocare a viso aperto
anche contro una Fiorentina ricca di organizzazione e di individualità
(ieri per la prima volta in campionato Vieri è andato in campo
dall’inizio, preferito a Pazzini). I viola hanno sofferto molto sulla
fascia sinistra ma anche in mezzo al campo i ragazzi di Prandelli hanno
lasciato troppi spazi e troppi errori (di­stratto Montolivo, a tratti
impreciso anche Liverani, l’unico veramente concentrato, preciso e
convincente è apparso Kuzmanovic). In difesa il timore prodotto dalle
improvvise accelerazioni di Lavezzi non giustificavano talune
disattenzioni e sbavature (ad esempio, l’errato intervento di testa di
Dainelli al 4' della ripresa che consentiva a Sosa di presentarsi a due
passi da Frey: il portiere di piede miracolosamente evitava il peggio
bissando un altro prodigioso intervento compiuto nel primo tempo su una
conclusione di Lavezzi). Nel calcio la regola non scritta postula che
quando si sbagliano gol facili alla fine si paga. E la Fiorentina ha
veramente tanta qualità per presentare il conto ad avversari sbadati
sotto porta. La conferma al 16' quando un Mutu sino a quel momento non
scintillante disponeva a piacimento di Cupi; il suo cross trovava Vieri
appostato al vertice dell’area piccola completamente solo visto che
Domizzi dimenticava di chiudere: gol facile facile. La storia cambiava
tanto è vero che cinque minuti dopo a conclusione di una triangolazione
straordinaria al limite dell’area con Vieri, Mutu dopo aver saltato
Iezzo mancava incredibilmente la porta vuota. Il Napoli assorbiva lo
choc in pochi minuti ma a quel punto pagava l’assenza di Zalayeta, cioè
la mancanza di un giocatore capace di inquadrare la porta.

 
IEZZO 5.5
CUPI 5.5
CANNAVARO 6
DOMIZZI 5.5
GARICS 6 (26'st De Zerbi sv)
HAMSIK 6 (11'st Montervino 6)
GARGANO 7
BOGLIACINO 6
SAVINI 6
LAVEZZI 6 (35'st Calaiò sv)
SOSA 5

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *