19ª
GIORNATA

Emozioni a raffica, 4 gol, un palo,
grandi parate di Ballotta

Partita dura, espulsi Blasi, Stendardo
e Reja

Serie A
dom
20/01/08

gol5’pt
Hamsik
gol26’pt Ledesma

NAPOLI

LAZIO

stadio San Paolo
35000
spettatori
napoli lazio
arbitro Rocchi – 5
guardalinee Papi – Niccolai
quarto uomo Squillace

2

2

gol
49’st Hamsik
gol 31’pt Pandev
ammonizione Garics ammonizione Mutarelli
ammonizione Domizzi ammonizione Tare
ammonizioneammonizione Blasi ammonizione De Silvestri
espulsione Stendardo
NAPOLI (3- 5- 2): Iezzo, Cupi, P. Cannavaro, Domizzi, Garics
(33’st Grava), Hamsik, Blasi, Bogliacino (22’st Calaiò), Savini (10’st
Dalla Bona), Sosa, Lavezzi.
Panchina: Gianello, Montervino, Maldonado, De Zerbi. All. Reja.
LAZIO (4-3-1-2): Ballotta, De Silvestri, Stendardo, Siviglia,
Kolarov, Behrami, Ledesma, Mutarelli, Mauri (40’st Manfredini), Tare
(16’st Rocchi), Pandev (18’st Vignaroli).
Panchina: Muslera, Scaloni, Baronio, Artipoli. All. De Rossi.

Se i numeri contengono sempre una sintesi logica, quelli del­la partita
di ieri dicono che chi ha deciso di trascorrere un pomeriggio di
anticipata primavera al San Paolo non ha investito male i propri
quattrini. Quattro gol, sei parate strepitose di Ballotta (vero
protagonista), un palo (colpito da Ledesma con la Lazio ancora in
vantaggio), il pari del Napoli all’ultimo dei quattro minuti di
recupero. Sfida bella ma dura, anche cattiva come dimostrano i tre
espulsi (due giocatori, Blasi e Stendardo, e un allenatore, Reja) e il
fatto che il famoso “terzo tempo” sia stato praticamente dimezzato
perché i calciatori avevano pochissima voglia di stringersi la mano.
Settantadue ore dopo il confronto di Coppa Italia vinto nell’arco di 180
minuti dalla Lazio, la «rivincita» alla fine non ha prodotto vinti e
vincitori. Buona Lazio per un’ora; Naspoli a tratti spettacolare e
orgoglioso nel finale. Alla luce di quest’ultimo dato va forse letto lo
scoppiettante dopo-partita scatenatosi nel chiuso dello spogliatoio e
che ha contrapposto Reja e il presidente De Laurentiis.
Non tutte le scelte compiute dai tecnici sono apparse azzeccatissime.
Rocchi al posto di Tare e Vignaroli al posto di Pandev. L’andamento
della gara, con il Napoli arrembante a caccia del pareggio forse avrebbe
dovuto consigliare la conferma in campo dell’albanese. Gli spazi hanno
evidentemente ingolosito Delio Rossi che pensava di sfruttarli meglio
con la velocità di Rocchi. Ma perché, allora, rinunciare a Pandev che
insieme a Ledesma aveva messo in grandissima difficoltà il reparto
arretrato napoletano? Il risultato di questi due ravvicinati ancorché
non simultanei avvicendamenti è stato lo schiacciamento della Lazio
nella propria trequarti (l’ultima occasione i romani l’hanno
confezionata al 9′ del secondo tempo quando Ledesma su punizione ha
colpito il palo). Tare nell’assedio finale poteva tornare utile tanto in
fase difensiva (sulle palle alte) che in fase offensiva (consentendo
alla squadra di allungarsi). Il Napoli è riuscito a trovare il pari
all’ultimo minuto ma non ha cancellato tutti i dubbi sollevati nella
prova di giovedì sera. Senza Gargano in mezzo al campo, la squadra ha
perduto un fondamentale “cucitore” di gioco. Sulle corsie esterne il
Napoli resta un po’ impalpabile e da questo punto di vista De Lurentiis
ha ragione ma forse avrebbe dovuto porsi il problema l’estate scorsa.
Sosa ha fatto il suo (fomentale il tocco di testa in occasione del primo
gol di Hamsik) ma è evidente che Zalayeta è altra cosa. Contro Reja uno
sciagurato ha lanciato una bottiglietta di plastica vuota venendo
emarginato da tutta la tribuna, eppure l’allenatore ieri le ha provate
tutte con gli uomini a disposizione avendo alla fine ragione. Certo, lo
stinco destro di Kolarov è stato determinante (anche in quel caso
Ballotta, spiazzato ha quasi ritrovato la posizione sfiorando la sfera)
in occasione del tiro finale di Hamsik (prima doppietta italiana, cinque
gol totali), ma Reja ha, comunque, tenuto la sua squadra in tensione (la
sua tensione l’ha scaricata contro l’arbitro che lo ha espulso)
aggiornandone e modificandone l’assetto (dopo l’ingresso in campo di
Dalla Bona è passato al 4- 3- 2- 1 con Garics e Cupi sulla linea
difensiva e Bogliacino rifinitore; dopo l’inserimento di Calaiò è
passato a un ancora più offensivo 4-3-3).
La Lazio in versione vesuviana è apparsa, alla resa dei conti, in
ripresa, in avanzata convalescenza. In crescita dal punto di vista
fisico e con alcuni uomini ( Ledesma, ad esempio, autore del pareggio:
tiro dal limite dopo aver raccolto uno striminzito rinvio di Canavaro)
che stanno ritrovando l’antica brillantezza. In attesa di Rocchi, Pandev
( la sua rete, con Iezzo in uscita, a conclusione di una azione nata
sull’asse Mauri-Tare) continua a fare il suo e proprio questa continuità
non spiega l’avvicendamento con Vignaroli. Il Napoli, a sua volta, deve
meditare sul fatto che nelle ultime tre partite (due di campionato e una
di Coppa) ha incassato ben otto gol: nella fase difensiva c’è
evidentemente qualcosa da sistemare.

IEZZO 6
CUPI 6
CANNAVARO 5
DOMIZZI 6
GARICS 5.5 (33’st Grava sv)
BLASI 6.5
HAMSIK 7.5
BOGLIACINO 5.5 (22’st Calaiò 5.5)
SAVINI 5 (10’st Dalla Bona 5.5)
LAVEZZI 6.5
SOSA 6

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