20ª
GIORNATA

Gli ultimi cento secondi
restituiscono la speranza al Cagliari

Remissivo il Napoli, non basta il
nuovo gol di Hamsik

Serie A
dom
27/01/08

gol48’st Matrigol
12’st Hamsik

CAGLIARI

NAPOLI

stadio Sant’Elia
12000
spettatori
cagliari napoli
arbitro Banti – 5
guardalinee Comito – Giachero
quarto uomo Valeri

2

1

gol 49’st Conti ammonizione Rullo
ammonizione Acquafresca ammonizione Gianello
ammonizione Biondini
ammonizione Agostini
CAGLIARI (4-3-1-2): Storari, Ferri, Lopez, Bianco, Agostini,
Biondini (15’st Matri), Conti, Parola, Jeda, Larrivey (13’st Fini),
Acquafresca (11’st Foggia).
Panchina: Capecchi, Canini, Mancosu, Magliocchetti. All. Ballardini.
NAPOLI (3-5-2): Gianello, Cupi (38’pt Grava), Cannavaro, Contini,
Garics, Hamsik, Gargano, Bogliacino, Rullo (7’st Montervino), Lavezzi,
Zalayeta (38’st Sosa).
Panchina: Del Giudice, D’Urso, Dalla Bona, Calaiò. All. Viviani (Reja
squalificato).

Neanche il tempo di rimettere il pallone al centro che l’arbitro fischia
la fine. Roba da strapparsi i capelli. Partita risolta proprio sul gong,
come a volte succede nel basket e terzo tempo consumato tra
l’incredulità dei partenopei e l’esultanza dei cagliaritani. Basta una
leggera deviazione aerea di Conti a tempo scaduto (49’14’) per
capovolgere un risultato e mandare ko un Napoli scellerato, inerme per
tutta la ripresa, fragile quanto vulnerabile. Passano cento secondi dal
gol del pareggio di Matri (47’34’), a quello della terza vittoria in
campionato del Cagliari di cui ben due a spese dei partenopei. Ed è in
quella manciata di secondi che la disperazione del Cagliari, ormai già
sbeffeggiato dai propri tifosi (« andate a lavorare »), prende il
sopravvento sulla convinzione del Napoli di aver incamerato tre punti
con il minimo sforzo: gol di Hamsik (sesto centro personale, terzo di
fila) ad inizio ripresa al termine di una lunga e bella combinazione con
palla a terra.
Ma sarebbe troppo riduttivo spiegare il ritorno al successo del
Cagliari, dopo ben tredici turni di astinenza, con quel finale
pirotecnico. I sardi, ed in particolare il tecnico Ballardini, cercano
in ogni maniera di recuperare il risultato, ci credono fino all’ultimo
secondo, si lanciano in attacco gettando il cuore oltre l’ostacolo. Dopo
il vantaggio del Napoli, già sfiorato nel primo tempo con un’incursione
di Hamsik sventata di piede da Storari, Ballardini rivolta la squadra:
dopo Foggia, fa entrare anche Fini per Larrivey e due minuti dopo, Matri
per Biondini. Il Cagliari si dispone con un quattro-due-tre-uno. Ed il
Napoli che aveva perso anche Cupi per infortunio, oltre a Iezzo,Savini e
Domizzi, fatica ad arginare gli assalti. Entra in sofferenza sul piano
fisico ed in centimetri. Si lascia aggredire senza reagire. E quando
esce Zalayeta perde anche l’unico elemento in grado di far respirare la
squadra ed intervenire di testa nella propria area. Il Cagliari al 25′
reclama per un rigore per fallo di mano di Zalayeta, poi coglie una
traversa con Fini (39′), ne impreca un’altra su una deviazione di
Gianello su tiro di Foggia e quando la sorte sembra voltare le spalle ai
sardi, ecco i due acuti sul filo del gong.
Il Napoli deve recriminare solo con se stesso. Non ha saputo attrezzarsi
dopo il vantaggio. Non è stato capace di reggere sul piano atletico. Ha
franato per vie centrali e sugli esterni. Nè ha avuto la furbizia di
gestire il gioco o di stringere le maglie in quel convulso finale. Un
atteggiamento così remissivo quanto preoccupante per il futuro. Che
succede quando incontrerà un altro avversario disperato ed affamato?
Ieri il Cagliari è passato in cento secondi, dalla baratro alla speranza
di salvezza che appare pur sempre complicata, grazie alla fragilità
fisica e caratteriale del Napoli.

IEZZO 7
CUPI 6 (38’pt Grava 6)
CANNAVARO 5.5
CONTINI 6.5
GARICS 6
HAMSIK 6
GARGANO 5
BOGLIACINO 5.5
RULLO 5 (7’st Montervino 6)
LAVEZZI 5
ZALAYETA 6 (38’st Sosa sv)

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