24ª
GIORNATA

Irrompe Calaiò: con la sua
doppietta punisce il “maestro” Camolese

Non basta la perla di Diamanti

Serie A
dom
24/02/08

gol29’st Diamantigol
13’st Calaiò

LIVORNO

NAPOLI

stadio A. Picchi
9000
spettatori
livorno napoli
arbitro Saccani – 5
guardalinee Milardi – Coca
quarto uomo Scoditti

1

2

ammonizione Bogdani gol
47’st Calaiò
ammonizione Vidigal ammonizione Santacroce
ammonizione Sosa
ammonizione Cannavaro
ammonizione Savini
LIVORNO (3-5-2): Amelia, Grandoni, Knezevic, Galante, Balleri,
Pulzetti, De Vezze, Vidigal (11’st Diamanti), Pasquale, Bogdani, Tristan
(30’st Alvarez).
Panchina: De Lucia, A. Filippini, E. Filippini, Loviso, Pavan. All.
Camolese.
NAPOLI (3-5-2): Gianello, Santacroce, Cannavaro, Contini,
Mannini, Gargano, Blasi (24’st Pazienza, 36’st Bogliacino), Hamsik,
Savini (44’st Rullo), Sosa, Calaiò.
Panchina: Navarro, Grava, Montervino, Dalla Bona. All. Reja.

Aveva ragione Camolese a temere Calaiò. Lo conosce troppo bene: l’aveva
allevato prima nel vivaio del Toro e poi impiegato in B appena balzato
sulla panchina della prima squadra. Fino all’ultimo, Camolese aveva
sperato che Reja lasciasse ancora in disparte il palermitano. Del resto
il tecnico del Napoli si era comportato sempre così con l’attaccante di
scuola granata, proprio ora doveva cambiare?
Ma la speranza di Camolese resta tale. Combattuto fino a poche ore dalla
partita di Livorno se presentare il Napoli con una punta o con due, Reja
rompe gli indugi lanciando nella mischia il giocatore tanto invocato
dalla critica, dai tifosi e sottosotto anche dal presidente. Ed è
proprio Calaiò, spesso mortificato dal tecnico goriziano, rimproverato
in continuazione, a togliere dalla brace Reja e ad inguaiare il
maestro-amico Camolese. Sono le coincidenze del calcio. Calaiò, da
panchinaro a protagonista del giorno. Ecco come la vita di un attaccante
può cambiare. Bastano due guizzi in area, due colpi di testa azzeccati
per firmare una vittoria esterna che mancava dalla seconda di campionato
(a Udine, il 2 settembre). E nello stesso inguaiare l’avversario che non
vince da cinque turni e che in casa nelle ultime sette gare aveva perso
solo con la Juve.
Ma il Livorno deve imprecare con se stesso. Ed anche con il direttore di
gara che ad inizio di ripresa sorvola su un fallo in area da possibile
rigore di Blasi su Vidigal (4′). Nel primo tempo, i toscani non riescono
a verticalizzare abbastanza per creare problemi a Gianello. O perlomeno
sono troppo morbidi ed approssimativi. Pensano di poter controllare
l’avversario e magari colpirlo alla distanza. Un errore. Quel Napoli
timido ed impacciato lascia trasparire tracce della tensione interna ma
sembra più vivo del solito, almeno sul piano nervoso.
Alla mezzora Reja riposiziona Gargano in zona centrale dirottando Blasi
su Vidigal. E già cambia qualcosa. In difesa, Contini è sempre lucido e
tempestivo mentre Santacroce si rende protagonista di una salvataggio
miracoloso su Tristan allo scadere. Balbetta solo Cannavaro ma il
reparto tiene. Dall’intervallo sbuca un Napoli motivatissimo, più
convinto e molto più agile di gambe. All’8′, Amelia già è costretto a
salvare su deviazione aerea di Sosa; al 10′ ci prova Mannini dalla
distanza; il Livorno soffre e Camolese sgancia Diamanti per Vidigal. Ma
al 13′ da un calcio piazzato di Hamsik svetta la testa di Calaiò ed è
vantaggio per gli ospiti. Veemente la reazione dei toscani: Gianello è
bravo al 21′ a sventare il pari. Ma al 29′, la punizione di Diamanti è
un capolavoro e stavolta il pareggio arriva davvero. Il finale è
all’arma bianca: il Livorno arriva vicino alla vittoria con Bogdani al
38′ ma è il Napoli che sa insistere fino al recupero raddoppiando con
Calaiò al 47′ e 16” ribaltando così quanto accadutogli a Cagliari un
mese fa.

GIANELLO 6
SANTACROCE 6
CANNAVARO 6
CONTINI 6.5
MANNINI 6
BLASI 6 (24’st Pazienza sv,
36’st Bogliacino sv)
GARGANO 6.5
HAMSIK 6.5
SAVINI 6 (44’st Rullo sv)
CALAIO’ 7.5
SOSA 6.5

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