2ª GIORNATA

Lavezzi, Hamsik e Maggio spingono
il Napoli al successo

Fiorentina, grandi errori e rimpianti

serieA
dom
14/09/08

NAPOLI

FIORENTINA

stadio San Paolo
27000
spettatori
napoli fiorentina  
arbitro Tagliavento – 4.5
guardalinee Calcagno – Griselli
quarto uomo Ciampi

2

1

 
     
gol
3'st Hamsik
gol 39'pt Mutu  
gol
25'st Maggio
ammonizione Zauri  
ammonizione Blasi ammonizione Montolivo  
ammonizione Cannavaro ammonizione Donadel  
ammonizione Aronica  

NAPOLI (3-5-2): Iezzo, Cannavaro, Contini, Aronica, Maggio,
Blasi, Gargano, Hamsik (29'st Pazienza), Vitale (36'st Rinaudo),
Lavezzi, Denis (45'st Pià).
Panchina: Navarro, Montervino, Dalla
Bona, Russotto. All. Reja.
FIORENTINA (4-3-3): Frey, Zauri, Dainelli, Da Costa, Gobbi,
Almiron (21'st Kuzmanovic), Donadel, Montolivo (29'st Pazzini), Santana,
Gilardino, Mutu (34'st Osvaldo).
Panchina: Storari, Kroldrup, Vargas,
Jovetic. All. Prandelli.

Ha giocato una partita di grande sostanza il Napoli. E la Fiorentina ha
pagato pegno, punita per non avere capito che nel calcio di oggi per
vincere servono anche rabbia, grinta, coraggio di sporcarsi le mani. Il
Napoli ha avuto la fortuna di poter scegliere dal mazzo le sue qualità.
Ha messo sul piatto l’estro, la genialità, la fantasia di un calciatore
di classe assoluta come Lavezzi. Ma ha potuto aggiungere la praticità,
il ritmo e la cattiveria agonista di un motorino instancabile come
Gargano (atterrato in Italia solo a mezzogiorno di sabato, proveniente
dall’Uruguay). Ha completato il quadro l’estrosità e la magia che Hamsik
ha di trovarsi come per incanto nel posto giusto.
La Fiorentina ha giocato una buona partita. Meglio del Napoli nel primo
tempo, si è però sfilacciata quando è stata chiamata ad aggredire, a
rimontare, a ritrovare il vantaggio perduto. Smarrita in un 4-3­3 che
faticava a dare frutti vista la vena non eccezionale di Mutu (a sua
scusante i 133 giorni di assenza dal campionato di A) e il massacrante
lavoro di Santana, che alla fine di attaccante aveva ben poco. Era una
Fiorentina arretrata sul piano tattico, con Donadel retrocesso sulla
linea della difesa e con Almiron che si è perso ancora prima di
cominciare, negando così al centrocampo quell’apporto di palloni e
contrasti vincenti indispensabili quando si è a caccia della spinta
giusta. Ma sarebbe un errore individuare negli sbagli della Fiorentina
la chiave della vittoria napoletana. Quella di Reja è una squadra in
piena salute. Gode di una invidiabile condizione fisica e sa sfruttarla
alla perfezione. Salda in difesa, dove deve comunque prestare maggiore
attenzione non potendosi permettere gli svarioni della fase finale del
primo tempo, solida a centrocampo e pungente in avanti. Non solo perchè
ha trovato ancora una volta un Hamsik in versione goleador (due partite,
due centri), ma anche e soprattutto perchè ha un fenomeno come Lavezzi.
L’argentino ha inventato l’azione del pareggio. Ha inciso la difesa
della Fiorentina come se avesse un bisturi, è penetrato in area saltando
tre avversari e dalla linea di fondo ha dipinto un tocco morbido e
preciso per Hamsik che ha dovuto solo toccare in rete il pallone. Questo
e altro ha fatto Lavezzi. Dribbling, colpi di tacco, tagli smarcanti.
Grandi giocate sì, mai fini a se stesse. Ogni tocco era un’invenzione
che poteva tramutarsi in gol. Peccato per quell’errore (36' del primo
tempo) quando ha fallito la marcatura calciando sulla traversa una corta
respinta di Frey, su colpo di testa di Hamsik. Denis è piaciuto più che
nell’esordio romano. E’ una prima punta che carica la difesa. Non sempre
è servito a dovere, non sempre ha il passo giusto. Ma alcune incursioni
nel finale di partita ci hanno fatto capire il suo potenziale. Potrebbe
diventare lui (unito alla praticità di Maggio, grande opportunista in
occasione del gol della vittoria) la chiave giusta per continuare a fare
sognare questo Napoli. Sconfitta, rimontata e punita, la Fiorentina deve
cercare dentro se stessa le risposte a questo risultato che non è certo
ingiusto. Ha centrato la traversa (35' primo tempo) con una deliziosa
punizione di Mutu. Ha segnato su un’invenzione di Gilardino, con la
complicità dell’arbitro e del guardalinee Griselli che non hanno visto
il fuorigioco dello stesso Mutu. La terna ha sulla coscienza anche un
rigore negato ai viola (35' della ripresa) per fallo di Cannavaro sullo
stesso Gilardino. Ma la squadra di Prandelli non deve chiamare in causa
l’arbitro per capire cosa sia successo. Ha perso perchè si è adagiata
sul vantaggio, si è piaciuta troppo. E’ accaduto così che le giocate di
Montolivo siano diminuite sempre di più, gli appoggi di Almiron non
siano quasi mai esistiti, il contributo di Donadel in fase propositiva
sia stato praticamente azzerato dalla sua posizione in campo. Non è
stata una domenica da ricordare.

 
IEZZO 6
CANNAVARO 6.5
CONTINI 6
ARONICA 6
MAGGIO 6
BLASI 6
GARGANO 7
HAMSIK 6.5 (29'st Pazienza sv)
VITALE 6 (36'st Rinaudo 6)
LAVEZZI 7.5
DENIS 6 (45'st Pià sv)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *