5ª GIORNATA

Il Bologna è molle e non tira mai

Reja azzecca le sostituzioni e Denis
fa sognare

serieA
dom
28/09/08

BOLOGNA

NAPOLI

stadio Dall'Ara
17643
spettatori
bologna napoli  
arbitro Ayroldi – 6
guardalinee Rosi – Grilli
quarto uomo Pierpaoli

0

1

 
     
ammonizione Adailton gol
42'st Denis
 
ammonizione Mudingayi ammonizione Montervino  
ammonizione Denis  

BOLOGNA (3-5-2): Antonioli, Moras, Terzi, Bombardini, C. Zenoni,
Mudingayi, Volpi, Amoroso (35'st Matazzina),Lanna (13'st Valiani), Di
Vaio, Adailton (29'st Mingazzini).
Panchina: Colombo, Marchini,
Rodriguez, Bernacci. All. Arrigoni.
NAPOLI (3-5-2): Gianello, Santacroce, Rinaudo, Aronica,
Montervino, Pazienza, Blasi, Hamsik (17'st Gargano), Mannini, Zalayeta
(35'st Russotto), Pià (24'st Denis).
Panchina: Navarro, Cannavaro,
Contini, Vitale. All. Reja.

Il Napoli sale nell’empireo del calcio italiano e salendo spinge verso
il basso, verso le zone più infernali della classifica, il Bologna. E
bisogna dirlo: mette tristezza vedere quella maglia rossoblù così ricca
di storia adagiata su spalle che la indossano abusivamente. Perché ieri
la squadra di Arrigoni ha perso contro il «Napoli 2» e lo ha fatto nella
peggiore maniera possibile: mollemente, senza una conclusione nello
specchio della porta. Una squadra che annaspa dovrebbe mettere in campo
il cuore e i muscoli: i secondi erano molli, il primo invisibile. Al
fischio di Ayroldi il volto di Francesca Menarini inquadrato dalle
telecamere era una maschera di delusione perché anche a lei questo
Bologna appare tutto meno che una squadra.
Contrariamente al Napoli che è squadra anche quando è un po’
raccogliticcio, anche quando si affida alle seconde linee cambiando,
poi, l’andamento della partita con l’innesto di tre giocatori di qualità
superiore. Perché il mutamento di passo è tutto in quelle tre
sostituzioni, come peraltro illustra la dinamica del gol: un angolo nato
da una rifinitura di tacco di Russotto, calciato da Gargano (subentrato
ad Hamsik), trasformato in gol da Denis (primo centro in campionato)
salito, per la battuta, almeno un metro più in alto di Volpi.
Squadra cinica, il Napoli, concreta e spietata. Reja, pensando
all’impegno di Coppa contro il Benfica, ha rimescolato ampiamente le
carte. Il cambio di orchestrali non è stato indolore. La sinfonia,
soprattutto nel primo tempo, non è stata granché, ma sufficiente a
tenere a bada gli inconsistenti assalti dei ragazzi di Arrigoni. Con una
scelta piuttosto sorprendente, il tecnico rossoblù ha deciso di cambiare
il modulo: difesa a tre con Bombardini impiegato in un ruolo inedito,
marcatore insieme a Moras e Terzi. Sembrava una scommessa ardita, alla
fine Bombardini è stato uno dei pochi che si è salvato dal naufragio.
Non si sono salvati gli attaccanti, Di Vaio, Adailton e, poi, Marazzina:
in tre hanno prodotto un solo tiro verso la porta, una punizione dal
limite del brasiliano che ha accarezzato il palo. Veramente troppo poco
per pensare di vincere.
I limiti dei rossoblù sono evidenti. Squadra molle (come dimostra anche
il numero dei falli perché, poi, un po’ di cattiveria nel calcio bisogna
metterla), friabile sulle palle alte, ordinata (almeno per un’oretta) ma
priva di incisività. Questione di uomini? Sicuramente. Questione di
scelte tattiche? E’ possibile (saltare in corsa, da un modulo a un
altro, è segno più che di scarsa coerenza, di disperazione e di
confusione). Il Bologna avrebbe gradito anche il pari e lo si è capito
quando Arrigoni ha deciso di avvicendare Adailton con Mingazzini ma
quella scelta ha finito per avere un carattere rinunciatario e quando si
rinuncia a qualcosa alla fine si perde tutto, come ha confermato Denis
demolendo a testate la non esaltante difesa rossoblù.
Il Napoli non si è dannato l’anima. Ha tenuto una condotta di gioco
ordinata; in difesa Rinaudo, Santacroce e Aronica hanno sbrigato al
meglio il «lavoro sporco»; centrocampisti e attaccanti hanno atteso il
momento giusto, la ripartenza veloce o la palla inattiva da mettere
sulla testa di una delle numerose «torri». E il momento giusto è
arrivato a tre minuti dalla fine (poi sono arrivati anche quattro minuti
di recupero). Ora i ragazzi di Reja guardano tutti dall’alto in basso.
La posizione in classifica è figlia di una straordinario concretezza
(con sei gol sono stati capaci di raggranellare undici punti) e di una
eccezionale solidità difensiva (appena tre reti incassate, solo la
Juventus ha fatto meglio, due). Lavezzi è giocatore fondamentale ma gli
ultimi due successi (contro Palermo e Bologna) hanno dimostrato che le
cose possono funzionare anche senza di lui: la spettacolarità patisce ma
l’efficacia resta quasi inalterata.

 
GIANELLO 6
SANTACROCE 6
RINAUDO 6.5
ARONICA 6
MONTERVINO 6
PAZIENZA 6
BLASI 6
HAMSIK 6 (17'st Gargano 6.5)
MANNINI 5.5
PIA' 5 (24'st Denis 7)
ZALAYETA 5.5 (35'st Russotto sv)

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