14ª
GIORNATA

La partita dei gol meravigliosi:

con Cordoba-Muntari si inchina anche
un super Lavezzi

serieA
dom
30/11/08

INTER

NAPOLI

stadio San Siro
45595
spettatori
inter napoli  
arbitro Rosetti 5
guardalinee Niccolai – Papi
quarto uomo Gervasoni

2

1

 
     
gol 16'pt Cordoba gol 36'pt Lavezzi  
gol 24'pt Muntari amminizione Aronica  
ammonizione Zanetti ammonizione Rinaudo  
ammonizione Lavezzi  

INTER (4-1-2-1-2): Julio Cesar, Maicon, Cordoba, Samuel, Maxwell,
Cambiasso, J. Zanetti, Muntari (45'st Jimenez), Stankovic (39'st
Burdisso), Ibrahimovic, Cruz (27'st Adriano).
Panchina: Orlandoni,
Mancini, Figo, Crespo. All. Mourinho.
NAPOLI (3-5-2): Iezzo, Canna­varo, Rinaudo, Aronica, Maggio
(34'st Denis), Pazienza (39'st Bogliacino), Gargano, Hamsik (21'st
Blasi), Mannini, Zalayeta, Lavezzi.
Panchina: Navarro, Santacroce,
Vitale, Montervino. All. Reja.

Un altro scatto, di quelli che aiutano a vincere un campionato. E se non
incanta, pazienza, forse un giorno persino Mourinho se ne farà ragione.
Intanto l’Inter vince, cinque successi a fila, dopo lo 0-0 di Firenze in
campionato ha battuto chiunque mal capitasse sulla sua strada.
Fisicamente è superiore a tutti, Napoli compreso, tecnicamente un po’
meno. Per fare l’esempio di ieri, ha giocato bene per mezz’ora, poi ha
incassato un gol-capolavoro da Lavezzi e nel secondo tempo ha frenato.
Se fa a sportellate, vince netto. Se tenta invece di giocare la partita,
ha qualche difficoltà. Soprattutto in casa. Basta ricordare che a San
Siro ha vinto sempre e solo con un gol di vantaggio. Se poi viene a
mancare anche l’unico giocatore di qualità sopraffina della squadra,
Zlatan Ibrahimovic, allora diventa davvero difficile puntare al successo
attraverso il gioco.
Al Napoli alla fine è rimasto un rimpianto, non aver giocato tutta la
partita col coraggio della ripresa. La sintesi, di quanto affermiamo, è
nel duello Maicon-Mannini. Nel primo tempo, il brasiliano ha sfondato la
fascia e da lì è giunto il gol del 2-0; nel secondo, la situazione si è
ribaltata, Mannini ha spinto indietro Maicon ed è stato molto più
pericoloso. L’Inter ha segnato al terzo calcio d’angolo, la quarta
situazione da fermo nata da una fascia: in quelle circostanze, la difesa
del Napoli era sempre in affanno, troppi i saltatori ( Cordoba, Samuel,
Ibrahimovic, Cruz) e troppo bravi per stare tranquilli.
E infatti: angolo corto, da Maicon a Muntari, cross da sinistra, mezza
rovesciata di sinistro di Cordoba e palla nell’angolino più lontano.
L’unico momento di grande spettacolo col marchio dell’Inter è racchiuso
nel secondo gol. L’azione, che potete leggere a pagina 2, è stata
fantastica. Ma se in questa partita si potevano segnare solo gol belli
(il primo) o bellissimi (il secondo), il Napoli ha trovato il modo di
superarli con l'azione del 2-1 (il racconto alla stessa pagina). Un
pezzo d'arte sudamericana.
La prodezza della coppia Lavezzi-Zalayeta ha permesso al Napoli di
rientrare in partita e di presentarsi con un'altra faccia alla ripresa
del gioco. Aveva più determinazione e più idee. Mancavano solo quelle di
Hamsik, rimasto nel guscio fino a costringere Reja a toglierlo. Ma in
assoluto non è mai facile far gol all'Inter. La protezione della difesa
era garantita dal solito, robusto lavoro di Cambiasso, cui Zanetti dava
un buon sostegno. Dietro, la coppia CordobaSamuel è ormai tornata ai
livelli altissimi di un anno fa, prima degli infortuni. Lavezzi è andato
vicino al gol dopo 18 secondi (micidiale recupero di Samuel), poi si è
acceso (e subito dopo spento) Ibrahimovic: tiro sul primo palo, respinta
di Iezzo.
Reja ha cominciato a cambiare al 21' inserendo Blasi (difficile spiegare
i 70' in panchina), poi ha messo la terza punta (Denis) al posto di
Maggio con la difesa a 4 (Mannini terzino destro e Aronica a sinistra);
Mourinho ha risposto subito con Burdisso al posto di Stankovic e la
difesa a 5, col trio Cordoba-Samuel-Burdisso al centro. L’Inter andava
avanti con i lanci lunghi, perchè ora il suo centrocampo era tutto
bloccato a far diga davanti alla difesa. Il Napoli invece cercava con
insistenza Lavezzi, su cui, come detto, c’era un continuo raddoppio.
Denis non ha aumentato la pericolosità in attacco, anzi, ha portato
Zalayeta, prezioso ed efficace per tutta la partita, lontano dal centro
del gioco. E con la sua consueta robustezza, l’Inter ha evitato
grattacapi a Julio Cesar. Invece, dall’altra parte, Iezzo si è salvato
con un’uscita coraggiosa su Zanetti, lanciato a rete da un errore di
Cannavaro. Nel finale, Rosetti ha marchiato Lavezzi con la più brutta
delle ammonizioni, quella per simulazione. Maxwell gli ha dato una
spinta fuori area, lo ha sbilanciato e l’argentino è andato giù: non
vuoi fischiare la punizione? sbagli, ma ci può stare. Diventa però
difficile spiegare come Rosetti possa presumere (perchè di presunzione
si tratta) a 30 di distanza la simulazione di Lavezzi. Che rideva, per
non imbufalirsi. Poi, altro versante, Rinaudo è scivolato accanto a
Adriano, che stava per volare in porta: Rosetti ha fischiato un’altra
punizione senza senso.

 
IEZZO 7
ARONICA 5.5
CANNAVARO 6
RINAUDO 6
MAGGIO 5.5 (34'st Denis sv)
PAZIENZA 5.5 (39'st Bogliacino sv)
GARGANO 6
HAMSIK 5 (21'st Blasi sv)
MANNINI 6.5
ZALAYETA 7
LAVEZZI 7

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