18ª
GIORNATA

Lavezzi ispira Maggio per l’ottava
vittoria al San Paolo

Il Catania recrimina per quel
fischio…

serieA
dom
11/01/09

NAPOLI

CATANIA

stadio San Paolo
40000
spettatori
napoli catania  
arbitro Celi 5.5
guardalinee Lion – Padovan
quarto uomo Tommasi

1

0

 
     
gol
35'st Maggio
ammonizione Morimoto  

NAPOLI (3-5-2): Iezzo 6, Cannavaro, Rinaudo, Contini, Maggio,
Blasi, Gargano, Hamsik (30'st Russotto), Vitale (47'st Aronica), Lavezzi
(47'st Pazienza), Denis.
Panchina: Gianello, Montervino, Bogliacino.
All. Reja.
CATANIA (3-5-2): Bizzarri, Silvestre, Terlizzi, Silvestri, Sardo,
Izco (33'st Baiocco), Carboni, Biagianti (26'st P. Ledesma), Giac.
Tedesco (38'st Plasmati), Morimoto, Mascara.
Panchina: Acerbis,
Sabato, Dica, Martinez. All. Zenga.

Se pur soffrendo tanto, sbagliando persino un rigore, il Napoli riesce a
centrare l’ottava vittoria interna al San Paolo sulle nove giocate
finora, allora non è proprio un sogno sperare di afferrare la Champions
League, appena agguantata e tanto auspicata da Lavezzi e soci alla
vigilia. Resterebbe solo da migliorare il rendimento esterno. Il Pocho,
già. Tiene tutti sulle spine fino a poche ore dall’inizio della partita.
I decimi di febbre accusati sabato mattina sono rientrati e lui va in
campo osannato dai quarantamila di Fuorigrotta. Ma sbaglia parecchio.
Impreciso, irritante, prevedibile. La condizione non è ottimale, si nota
ad ogni tocco della sfera. Eppure nella ripresa, specie quando subentra
Russotto e va a posizionarsi sull’estrema destra, Lavezzi si trasforma,
diventa decisivo con i suoi scatti repentini, innesca l’azione da cui
nasce un gol così pesante, una rete che proietta il Napoli a ridosso
delle grandi, una vittoria nata da una grande determinazione e
un’apprezzabile condizione atletica. Ma il Catania non ci sta. Recrimina
per quel fischio di Celi in chiusura di tempo che interrompe l’azione
proseguita e poi conclusa in gol da Morimoto. Roba di secondi. Roba da
mordersi le mani. Poteva cambiare il corso della gara sbloccando il
risultato proprio ad un sospiro dal riposo. Così non è stato. E la
formazione di Zenga schierata con un inedito cinque-tre-due crolla nella
ripresa quando si convince che lo zero a zero è ormai a portata di mano.
E lo fa in maniera imperdonabile specie dopo che Hamsik si lascia parare
un rigore decretato per fallo di mano di Terlizzi. Subentra Baiocco per
frenare Russotto, appena lanciato nella mischia da Reja, Ledesma va a
rilevare Biagianti. Ma l’insistenza del Napoli, sorretto da un pubblico
straordinario, non conosce pause. Reja ha composto un insolito tridente
con Lavezzi a destra, Denis al centro, Russotto sulla sinistra. E quando
il Pocho viene smarcato con felice intuizione dal Tanque,
l’accelerazione è fulminea: scatto, cross teso a centro area, tap-in di
Maggio e il San Paolo va in estasi. Risultato sbloccato, quarto posto
non più come un miraggio, ancora un quarto d’ora e per il Napoli la
legge del San Paolo è confermata. Il Catania tenta un disperato forcing
ma non ci sono più i due specialisti nel ribaltamento di fronte: Izco e
Biagianti. Entra la terza punta, Plasmati. Ma il Napoli s’aggrappa con
tutte le forze a quel gol di Maggio, affida all’intraprendente Russotto
l’azione di alleggerimento e quando nel recupero Lavezzi lascia il campo
per far posto a Pazienza, il pubblico s’alza in piedi e gli dedica la
standig ovation: anche Maradona scendeva in campo febbricitante o
imbottito di infiltrazioni e riusciva a far volare il Napoli, magari con
un solo guizzo dei suoi. Ieri l’impresa è riuscita a un altro argentino
che per i giovanissimi vale un altro Maradona con le debite proporzioni
ma con la stessa suggestione: a letto il giorno prima, decisivo
ventiquattr’ore dopo per la gara che vale la momentanea zona Champions.

 
IEZZO 6
CANNAVARO 6.5
RINAUDO 6.5
CONTINI 6
MAGGIO 6
BLASI 6.5
GARGANO 6
HAMSIK 6 (30'st Russotto sv)
VITALE 6 (47'st Aronica sv)
DENIS 6
LAVEZZI 7 (47'st Pazienza sv)

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