31ª GIORNATA

Il Napoli non segna più

Per Donadoni soltanto il quarto pareggio di fila

serieA
sab 11/04/09

NAPOLI

ATALANTA

stadio San Paolo
40000 spettatori
napoli atalanta  
arbitro Tommasi – 6
guardalinee Conca – Forconi
quarto uomo Celi

0

0

 
     
ammonizione Grava ammonizione Doni  

NAPOLI (3-5-2): Navarro, Santacroce, Rinaudo (38’st Montervino), Cannavaro, Grava, Pazienza, Blasi, Hamsik (10’st Dàtolo), Mannini, Lavezzi, Zalayeta (33’st Denis).
Panchina: Bucci, Bogliacino, Amodio, Pià. All. Donadoni.
ATALANTA (4-4-2): Consigli, Garics, Talamonti, Manfredini, Bellini, Valdes (20’st Defendi), Cigarini, Guarente, Padoin, Plasmati (20’st Doni), Floccari.
Panchina: Colombi, Pellegrino, Capelli, Parravicini, Zazza. All. Del Neri.

Si comincia con un rispettoso silenzio per le vittime del terremoto in Abruzzo; silenzio che si protrae per circa un quarto d’ora. Poi, si chiude sotto una bordata di fischi mentre qualcuno, accecato dall’ira per il quarto pareggio di fila, invoca addirittura il ritorno di Reja. Paradossi tutti partenopei. Ad ogni modo, non piace il Napoli targato Donadoni che fa una fatica immane a liberare un uomo al tiro; che produce un gioco offensivo scontato e scadente; che stenta ad imbastire una manovra d’attacco avvolgente ed efficace. Sembra persino che Hamsik e soci abbiano perso di reattività rispetto alle precedenti esibizioni. E si ha l’impressione che il Napoli si preoccupi più della fase difensiva anche quando si esibisce al San Paolo.
Neanche il ritorno di Lavezzi, fumoso più che mai, aiuta a procurare qualche brivido al giovane Consigli. Un paio di fiammate in avvio e poi il buio. E neanche i cambi effettuati da Donadoni sortiscono l’effetto sperato. Ad inizio di ripresa entra Dàtolo al posto di Hamsik, avulso dal gioco ed ignorato dai compagni ma il prodotto non cambia. Poi viene mandato in campo Denis ma stavolta al posto di Zalayeta e non di un difensore o di un esterno come forse sarebbe stato più opportuno e come, invece, risultò efficace nel finale con la Sampdoria con il tandem Panterone-Tanque.
Per l’Atalanta, che si presenta con Plasmati al fianco di Floccari, non è proprio un’impresa impedire al Napoli il sorpasso in classifica e strappare quel punticino che fa tanto morale. La formazione di Del Neri, disposta con il classico
4-4-2, chiude tutti gli spazi all’avversario, anzi in virtù di una maggiore organizzazione tattica riesce persino ad avere la meglio a centrocampo pur contando in teoria un uomo in meno. Anzi, Floccari e compagni provano ad insidiare la difesa avversaria ad ogni ripartenza. In definitiva, l’Atalanta copre bene tutti i settori del campo, sa sempre quello che deve fare mentre il Napoli improvvisa, sbuffa, lancia palloni in avanti sperando nello spunto di Lavezzi o nella sponda di Zalayeta. Poco, troppo poco per poter ritornare alla vittoria che manca ormai da tre lunghi mesi. Tocca a Donadoni provvedere a questa carenza offensiva diventata quasi cronica. Inventarsi soluzioni pur in mancanza di quell’elemento capace di distribuire il gioco, dettare il tempo, far girare la squadra. Con lui, il Napoli è pervenuto al gol soltanto in trasferta e sempre sulla spinta nervosa di uno svantaggio da recuperare. Ci vuole qualcosa più e vanno sfruttate meglio le caratteristiche di Hamsik, Lavezzi e lo stesso Mannini se si punta ad una vera svolta, altrimenti il Napoli è destinato a viaggiare fino al termine del campionato a passo di gambero, uno avanti e due indietro.

 
NAVARRO 6
CANNAVARO 6
SANTACROCE 6.5
RINAUDO 6 (38’st Montervino sv)
GRAVA 6
PAZIENZA 6
BLASI 6
HAMSIK 5 (10’st Datolo 5.5)
MANNINI 5.5
LAVEZZI 5.5
ZALAYETA 5.5 (33’st Denis sv)

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