10ª GIORNATA

Pazzo Napoli, 3 minuti da urlo

In avvio di gara micidiale uno-due del Milan, a segno con Pippo Inzaghi e Pato. Gli azzurri non si arrendono, i gol nel finale di Cigarini e Denis tra il 45’ e il 47’

serieA
mer 28/10/09

NAPOLI

MILAN

stadio San Paolo
26773 spettatori
napoli milan  
arbitro Rizzoli – 5
guardalinee Giordano – Ghian­dai
quarto uomo Ciampi

2

2

 
     
gol 3’pt Inzaghi gol 45’st Cigarini  
gol 5’pt Pato gol 47’st Denis  
ammonizione Rinaudo ammonizioneammonizione 40’st Abate  
ammonizione Grava ammonizione Pirlo  
ammonizione Aronica  
ammonizione Campagnaro  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Grava, Rinaudo, Campagnaro, (21’st Datolo), Maggio, Pazienza (19′ st Cigarini 7), Gargano, Aronica, Hamsik, Lavezzi, Quagliarella (26’st Denis).
Panchina: Iezzo, P. Cannavaro, Rullo, Pià. Allnenatore: Mazzarri.
MILAN (4-2-1-3): Dida, Abate, Nesta (8’pt Kaladze), Thiago Silva, Zambrotta, Ambrosini, Pirlo, Seedorf, Pato, F. Inzaghi (28’st Borriello), Ronaldinho (15’st Flamini).
Panchina: Roma, Antonini, Oddo, Huntelaar. All. Leonardo.

Come un thriller, con il finale che non ti aspetti. In tre minuti il Napoli agguanta il Milan andato in fuga già nei primi cinque minuti, con un uno-due che avrebbe steso anche un rinoceronte. Ma la squadra di Mazzarri che ha sbagliato molto in avvio e concesso ai rossoneri la partita ideale nel primo tempo (ritmi bassi, spazi, soprattutto alle spalle dei difensori, poco pressing sui portatori) si è riscattata nei cinque minuti finali, quelli di recupero concessi da un Rizzoli sul quale molto ci sarebbe da dire perché se, come dice Collina, agli arbitri bisogna voler bene, sarebbe anche opportuno che gli arbitri, da parte loro, questo affetto cominciassero a meritarselo e Rizzoli ieri ha arbitrato in maniera molto discutibile, anche al di là degli episodi che pure sul risultato finale pesano. Così come oggettivamente pesano gli errori sotto porta dei napoletani.
Il Milan ha gestito la gara con oculatezza riuscendo a riemergere dal momento più difficile, il primo quarto d’ora della ripresa, grazie ai miracoli di Dida (straordinario l’intervento su Maggio, ancor più straordinario la doppia parata su Gargano e Quagliarella nove minuti dopo all’11′). In qualche maniera i rossoneri sembravano aver fiaccato le velleità di rimonta dei napoletani. Poi Abate si è fato espellere dopo aver rimediato il secondo giallo e Leonardo non riusciva a riorganizzare la squadra. Lavezzi e compagni affondavano a piene mani nelle ultime riserve di energie trovando prima un «missile » di Cigarini al 45′ e poi una conclusione di testa di Denis al 47′. Il San Paolo, pieno come nelle migliori occasioni, liberava tutta la sua gioia. Il Milan delle tre vittorie consecutive, Champions compresa, si ferma qui, al San Paolo ma la squadra di Leonardo non è più quella malaticcia delle prime giornate. Il Napoli conferma di essere altra cosa, quanto meno da un punto di vista caratteriale: lotta sino all’ultimo, non si arrende e anche in una serata cominciata non in salita ma in arrampicata riesce a ottenere alla fine qualcosa di buono.
E’ evidente che quando si beccano due gol nei primi cinque minuti, cioè appena usciti dal sottopassaggio, qualsiasi partita si trasforma in qualcosa di diverso da quello che si è programmato e immaginato. E quel che viene dopo accade quasi per forza di inerzia. Per oltre mezz’ora, il Napoli ferito praticamente a morte da Filippo Inzaghi e da Pato, ha fatto tutto quello che non doveva fare. Ha pressato poco, ha tenuto i ritmi bassi, ha concesso spazi, contropiede ed errori individuali e di reparto come testimoniano proprio quei due gol presi in avvio, il primo nato da una palla persa di Hamsik con Inzaghi che si è infilato tra Rinaudo e Grava decisamente fermi, il secondo da un contropiede concesso con generosità eccessiva.
Le vittorie nel calcio sanano le ferite e il Milan è la conferma di questo banale principio: quelle su Roma, Real e Chievo hanno dato convinzione sia ai giocatori che al tecnico ormai determinato a insistere sulla strada di un modulo molto offensivo che non è propriamente un 4-2-4 ma qualcosa di simile, con Seedorf che galleggia tra i centrocampisti (Ambrosini e Pirlo) e i tre attaccanti (Pato, Inzaghi e Ronaldinho). In questa maniera il Milan evita che si perdano le distanze tra i reparti. L’andamento dei primi quarantacinque minuti di gioco, le occasioni sprecate inducevano a pensare che Mazzarri avrebbe incamerato la prima sconfitta della sua avventura napoletana. Poi, come in un film, in sequenza rapida l’espulsione di Abate, il gol di Cigarini e il pareggio di Denis. E il Napoli, ferito a morte, è improvvisamente e gioiosamente guarito.

 
DE SANCTIS 6
GRAVA 5.5
RINAUDO 5
CAMPAGNARO 5 (21’st Datolo 6)
MAGGIO 6.5
PAZIENZA 6 (19’st Cigarini 7)
GARGANO 6
ARONICA 6.5
HAMSIK 6
QUAGLIARELLA 5 (26’st Denis 7)
LAVEZZI 6
MAZZARRI

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