12ª GIORNATA

Che Catania. Napoli resiste

Morimoto e Lavezzi si mangiano un gol fatto

serieA
sab 07/11/09

CATANIA

NAPOLI

stadio Massimino
20000 spettatori
catania napoli  
arbitro Rosetti – 6
guardalinee Ayroldi – Calcagno
quarto uomo Valeri

0

0

 
     
ammonizione Bellusci ammonizione Contini  
ammonizione Augustyn ammonizione Aronica  
ammonizione Terlizzi  

CATANIA (3-5-1-1): Andujar, Bellusci (40’pt Augustyn), Terlizzi, Potenza, Izco, Biagianti (42’st Pesce), Carboni, Llama (21’st Plasmati), Alvarez, Mascara, Morimoto.
Panchina: Kosicky, Spolli, Ledesma, Ricchiuti. Allenatore: Atzori.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Grava, Cannavaro, Contini, Maggio, Cigarini (27’st Datolo), Gargano (33’pt Pazienza), Aronica, Hamsik, Lavezzi, Quagliarella (39’st Denis).
Panchina: Iezzo, Zuniga, Rinaudo, Pià. Allenatore: Mazzarri.

Se la posta in palio era vitale per il Catania, per il Napoli sarebbe stato troppo importante proseguire la striscia positiva iniziata con Mazzarri. E così anche lo scialbo zero a zero di ieri sera viene accolto con soddisfazione da entrambe. In parità, le occasioni gol e gli infortunati, gli errori e le buone giocate. Restano, però, ancora impresse nella mente le due ghiotte palle-gol divorate da entrambe. La prima di Morimoto in finale di tempo: è più di un calcio di rigore quello che capita al giapponese, appena rientrato dopo lo stop Firenze. Pescato da Mascara al centro dell’area si lascia neutralizzare il tiro a colpo sicuro da un attentissimo De Sanctis. Ancora più eclatante l’occasione fallita da Lavezzi ad inizio di ripresa: l’argentino imbeccato da Quagliarella si lascia, invece, ipnotizzare dal compagno di nazionale Andujar. Sono gli unici due sussulti di una gara vissuta sempre sul filo dell’equilibrio, senza acuti degni di nota.
Imbottito di ricambi e senza un paio di pedine fondamentali, la formazione di Atzori fa dell’umiltà la sua arma migliore. Non allarga mai più di tanto le maglie difensive (spesso la linea arretrata disposta a cinque) e quando può scatena Llama sulla fascia sinistra a scaraventare al centro palloni tagliati che creano più di un brivido a De Sanctis e soci.
Il Napoli, invece, vive dei ricordi della vittoria sulla Juve. Vorrebbe anche distendersi in avanti attraverso il fraseggio ma non riesce mai a trovare spazio ed idee per impensierire la retroguardia etnea. Dopo mezzora circa, Mazzarri perde anche Gargano per infortunio ed entra Pazienza che non è proprio l’omologo dell’uruguagio anche se ci mette tanta volontà. E’ in cabina di regia che gli ospiti incontrano le maggiori difficoltà per far ripartire la propria azione. Ed il baricentro rimane basso anche perché Quagliarella non ha le attitudini (e la forma fisica) per proteggere il pallone e far salire la squadra e Maggio sugli esterni raramente riesce a superare Alvarez e guadagnare il fondo del campo.
Verso il finale del primo tempo, anche il Catania perde una pedina per infortunio: esce Bellusci che stava tenendo bene Lavezzi ed entra Augustyn. Ma le cose non cambiano. Gli etnei reggono bene in retrovia e con le loro fiammate tentano un colpo grosso che ormai manca da troppo tempo. Ci provano Mascara e soprattutto un incontenibile Llama (chi avrebbe dovuto contrastarlo?) ma è Morimoto a sciupare l’incredibile con De Sanctis in serata di grazia pronto a sventare altre minacce nel corso della gara.
Ad inizio di ripresa, il Napoli prova a spingere sull’acceleratore ma dopo aver fallito con Lavezzi la palla del possibile vantaggio neanche con l’ingresso di Dàtolo e quello di Denis (peraltro tardivo) riesce a spostare gli equilibri. S’arrabbia Quagliarella al momento della sostituzione ma è un nervosismo comprensibile: in questo modulo soffre abbastanza ed ancora di più se non sta al massimo della condizione. Se poi si aggiunge che l’intesa con Hamsik e Lavezzi è ancora da perfezionare, il quadro è completo. A Mazzarri, ad ogni modo, serve come il pane un altro centrocampista che possa rimpiazzare Gargano (o Cigarini) e che abbia anche qualità tecniche e fisiche messe insieme. Altrimenti, la squadra resterà una bella incompiuta. Confortanti, invece, i segnali arrivati dalla difesa: il reparto regge anche in assenza di Campagnaro e Santacroce e resiste sul piano temperamentale.
Preziosa, infine, la boccata d’ossigeno strappata da un Catania che riesce a stringere i denti in un momento difficile, ad evitare il tracollo e ad insidiare in un paio di occasioni il gasato-Napoli.

 
DE SANCTIS 7
GRAVA 6
P. CANNAVARO 6
CONTINI 6
MAGGIO 5.5
CIGARINI 5.5 (27’st Datolo 6.5)
GARGANO 5.5 (33’pt Pazienza 6)
ARONICA 6.5
HAMSIK 5.5
QUAGLIARELLA 5 (39’st Denis sv)
LAVEZZI 6
MAZZARRI 6

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