21ª GIORNATA

Un Napoli scatenato passeggia a Livorno

Maggio “Van Basten” e Cigarini firmano l’addio di Cosmi

serieA
dom 24/01/10

LIVORNO

NAPOLI

stadio A. Picchi
9703 spettatori
livorno napoli  
arbitro Mazzoleni 5.5
guardalinee Maggiani – Pirondini
quarto uomo Celi

0

2

 
     
espulsione 43’st De Lucia gol 46’pt Maggio  
ammonizione Raimondi gol 45’st Cigarini  
ammonizione Esposito ammonizione Cannavaro  
ammonizione Mozart ammonizione Gargano  
ammonizione A. Filippini ammonizione Pazienza  
ammonizione De Sanctis  

LIVORNO (3-5-2): De Lucia, Perticone, N. Rivas, A. Esposito (16’st Tavano), Raimondi, Pulzetti (33’st Marchini), Mozart (1’st A. Filippini), Moro, Bergvold, Bellucci, C. Lucarelli.
Panchina: Benussi, Bernardini, Vitale, Danilevicius. Allenatore: Cosmi.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, P. Cannavaro, Grava, Maggio, Pazienza, Gargano, Aronica (23’st Dossena), Cigarini, Hamsik (36’st Zuniga), Denis (49’st Insigne).
Panchina: Iezzo, Contini, Rullo, Maiello. Allenatore: Mazzarri.

La sfrontatezza del Napoli, la sua imprevedibilità, quel suo modo di andare a bersaglio anche quando è privo di Lavezzi e Quagliarella coglie di sorpresa tutti, scatenando le dimissioni di Cosmi che già covavano sotto la cenere. Il tecnico del Livorno, avvilito, a fine gara annuncia il suo distacco dagli amaranto motivandolo con divergenze con Spinelli (cessione di Cadreva e non solo). In realtà, è anche la sconfitta ad accelerare quel divorzio in atto, lo rende traumatico, provoca uno shock negli spogliatoi. Anche se, come confesserà poco dopo Cristiano Lucarelli, già giovedì scorso il tecnico aveva confessato a lui e ad altri tre senatori amaranto, la sua intenzione di mollare la panchina del Livorno.
Cosmi sperava solo di poter far qualcosa in più al cospetto di questo Napoli privo di titolari importanti. Non aveva fatto i conti con una squadra che voleva assolutamente centrare il quattordicesimo risultato utile consecutivo, non subire gol per la quinta partita di fila, dimostrare di poter fare a meno anche di un paio di big. Una squadra, peraltro, anche baciata di quel pizzico fortuna se persino quando gli fischiano rigori contro, si ritrova con un De Sanctis paratutto: due tiri dal dischetto sventati nel giro di sette giorni, il primo a Miccoli, il secondo Lucarelli, da uno dei portieri della nazionale. Evidentemente più trascorrono le giornate e più il Napoli trasformato da Mazzarri acquista convinzione nei propri mezzi, affronta gli avversari con determinazione, va a cercare il risultato pieno. Ieri i partenopei hanno offerto una prova maiuscola sotto il profilo della concretezza e della sagacia tattica: pochi pericoli corsi in retrovia, tante controfughe non concluse in gol per un nonnulla.
Cosmi, forse, sperava in una boccata d’ossigeno, in un risultato che potesse far scattare qualche scintilla in Spinelli ed intervenire in maniera appropriata al calcio mercato. Così non è stato e non poteva essere. Si nota fin dalle prime battute di gioco il divario tecnico tra le due formazioni. Né gli innesti di Bellucci ed Esposito riescono a produrre quel salto di qualità tanto sperato. Il Livorno non punge. Non a caso gli amaranto hanno il peggiore attacco del girone. Tra l’altro, per dare spazio a Bellucci rimane in panchina Tavano. Implacabile, invece, il Napoli. Come lo era stato a Bergamo nell’ultima trasferta. E Maggio prova ad imitare Quagliarella inventandosi un gol alla Van Basten allo scadere della prima frazione di gioco: tiro a volo di prima intenzione su assist di Aronica. Spietato, poi quando nel finale con De Lucia appena espulso e Marchini sistematosi tra i pali, Cigarini su punizione indovina l’angolo giusto.
Il Livorno si rende minaccioso solo verso la prima mezzora quando Pulzetti si sposta sulla sinistra e comincia a dialogare un po’ in più con Bellucci e Lucarelli verticalizzare. E poi ad inizio di ripresa quando si procura il rigore con Bergvold, appena sfiorato da Pazienza, che De Sanctis sventerà su tiro di Lucarelli. Per il resto è una squadra in preda alle scorribande del Napoli che scopre in Cigarini un rifinitore straordinario; in Denis, un attaccante svelto ed intelligente; in Cannavaro, un corazziere onnipresente. Mai una sbavatura in difesa, sempre pronti a rilanciare l’azione. E mai con lanci lunghi a caso, sempre con palla a terra ed in controfuga. Persino Hamsik che in avvio di gara ha fallito due ghiotte occasioni di gol si dà fare, corre, contrasta. Non potevano arrivare segnali migliori a Mazzarri. A Livorno, il Napoli dimostra di essere diventato un gruppo solido, con ricambi eccellenti, con una personalità sempre più spiccata. E con questi propositi nulla è proibito. Avanti con il prossimo, che sarà il Genoa sabato sera. Ormai la truppa di Mazzarri non intende togliere il piede dall’acceleratore.

 
DE SANCTIS 7.5
GRAVA 6.5
P. CANNAVARO 6.5
CAMPAGNARO 6
MAGGIO 7.5
PAZIENZA 6.5
GARGANO 6
ARONICA 6.5 (23’st Dossena sv)
CIGARINI 7
HAMSIK 5.5 (36’st Zuniga sv)
DENIS 6.5 (49’st Insigne sv)
MAZZARRI 7

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