28ª GIORNATA

Rabbia Napoli, fantastico Gila

La Fiorentina si ritrova dopo l’eliminazione dall’Europa. Ma che errore dell’arbitro!

serieA
sab 13/03/10

NAPOLI

FIORENTINA

stadio San Paolo
spettatori
napoli fiorentina  
arbitro Banti 4
guardalinee De Luca – Cariolato
quarto uomo Ciampi

1

3

 
     
gol 3’st Lavezzi gol 15’st Gilardino  
ammonizione Pazienza gol 43’st Gilardino  
ammonizione Lavezzi gol 50’st Jovetic  
ammonizione Felipe  
ammonizione Comotto  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Rinaudo, Aronica, Maggio, Pazienza (21’st Cigarini), Gargano, Zuniga (43’st Bogliacino), Hamsik, Lavezzi, Denis (30’st Quagliarella).
Panchina: Iezzo, Maiello, Rullo, Bogliacino, Liccardo. Allenatore: Mazzarri.
FIORENTINA (4-4-1-1): Frey, Comotto (12’st De Silvestri), Kroldrup, Felipe, Pasqual (12’st Babacar), Santana, Bolatti (19’st Montolivo), Donadel, Gobbi, Jovetic, Gilardino.
Panchina: Avramov, C. Zanetti, Ljajic, Masi. Allenatore: All. Prandelli.

La Fiorentina si rilancia battendo il Napoli che in casa non perdeva da dieci mesi. Ma al di là dei meriti viola (la squadra ha mostrato carattere, orgoglio e una straordinaria voglia di riscatto dopo la delusione europea), sul risultato pesa in maniera decisiva il signor Banti. Perché i ragazzi di Mazzarri erano in vantaggio quando al 14′ della ripresa Lavezzi, ormai lanciato verso la porta di Frey, veniva atterrato da Felipe in piena area. Rigore ed espulsione, secondo regolamento. Ma per Banti non era accaduto nulla. Rovesciamento di fronte e il Napoli dall’ipotetico raddoppio e dall’ipotetica superiorità numerica passava al pari.
Il risultato finale (il terzo gol subito in chiusura su contropiede, con la porta sguarnita visto che De Sanctis era andato a saltare in area) condanna i ragazzi di Mazzarri ben oltre quei demeriti che pure ci sono stati. Perché sino al pari di Gilardino, il Napoli aveva comandato il gioco ed ha forse troppo mollemente cercato di chiudere la gara. Molto i difensori hanno concesso agli attaccanti viola. Infine, e forse questo è il segnale più preoccupante, è mancato il colpo d’ala finale, cioè il marchio di fabbrica della squadra versione-Mazzarri, un marchio di fabbrica che ha regalato punti imprevisti (Milan, Roma, Cagliari, eccetera). Quest’ultimo dato conferma che in questo momento gli azzurri non sono in gran salute. Non lo è nemmeno la Fiorentina che, pure agevolata da Banti, ha fatto tutto quello che una squadra fisicamente in difficoltà può fare.
Tanto per cominciare, Prandelli ha creato densità in mezzo al campo per impedire a Mazzarri di allargare il terreno di gioco sugli esterni. Ha «risparmiato» in avvio gli uomini più affaticati (Montolivo e De Silvestri) per inserirli nell’ultima mezz’ora, cioè in una fase in cui la corsa dell’uno e l’istinto geometrico dell’altro potevano indirizzare il risultato in maniera decisiva. Uscita dal tunnel della delusione Champions, la Fiorentina ora può pensare di rilanciarsi in campionato.
Il Napoli, dal canto suo, ha oggettivamente complicato la sua corsa verso il quarto posto. Bisogna dire che non tutte le ciambelle di Mazzarri sono riuscite col buco. Il tecnico ha tenuto in panchina Quagliarella, puntando su chi, a suo parere, è in condizioni di forma migliori, cioè Denis. L’argentino, però, non ha combinato moltissimo e Quagliarella nei minuti in cui è stato in campo non è riuscito a entrare nel vivo del gioco. Manca al Napoli anche la fascia sinistra perché se con Maggio (a volte un po’ frettoloso e disordinato) a destra la squadra trovava profondità e cross per la testa di Denis (in un caso Frey ha salvato miracolosamente, in un altro caso l’argentino ha cercato un improbabile assist invece di puntare decisamente al gol), a sinistra le cose sono andate meno bene nonostante l’avvio di Zuniga non sia stato poi disastroso.
Ciò non toglie che sotto le accelerazioni di Maggio, Gobbi e Pasqual si siano letteralmente liquefatti con il trascorrere dei minuti e la loro liquefazione al pari del sangue di San Gennaro, ha prodotto al 3′ del secondo tempo il miracolo del gol di testa di Lavezzi (lui normalmente ama segnare in altre maniere), in rete al San Paolo dopo un digiuno durato la bellezza di tredici mesi e mezzo (nell’occasione non impeccabile Kroldrup). La Fiorentina, incassato il gol, si è un po’ allungata soffrendo sempre di più la velocità di Hamsik, Lavezzi e del solito Maggio.
Il Napoli per diversi minuti ha dato l’impressione di poter dilagare. Dietro, però, concedevano qualcosa proteggendo poco De Sanctis duramente colpito nel primo tempo uscendo su Gilardino. E proprio Gilardino trovava il colpo di testa vincente su assist di Jovetic, appena un minuto dopo il rigore non concesso a a Lavezzi. E sempre lo stesso duo confezionava il gol della vittoria (tocco sotto porta di Gila, assist di testa di Jovetic su azione conseguente a calcio d’angolo). A questo punto si ergeva a protagonista Frey salvando su Maggio nel finale. Quindi il terzo gol (assist del giovane Babacar) di Jovetic e sul San Paolo è calato definitivamente il gelo.

 
DE SANCTIS 5
CAMPAGNARO 5
RINAUDO 5
ARONICA 5
MAGGIO 6.5
PAZIENZA 5.5 (21’st Cigarini 5)
GARGANO 5.5
ZUNIGA 6 (43’st Bogliacino sv)
HAMSIK 6
LAVEZZI 6.5
DENIS 5 (30’st Quagliarella sv)
MAZZARRI 6

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