30ª GIORNATA

Estasi Napoli, disatro Juve

Chiellini segna e illude i bianconeri. Hamsik, Quagliarella e Lavezzi costruiscono rimonta e aggancio al quinto posto

serieA
gio 25/03/10

NAPOLI

JUVENTUS

stadio San Paolo
52249 spettatori
napoli juventus  
arbitro Rizzoli 5
guardalinee Maggiani – Pirondini
quarto uomo Gava

3

1

 
     
gol 5’st Hamsik gol 7’pt Chiellini  
gol 26’st Quagliarella ammonizione Del Piero  
gol 43’st Lavezzi  
ammonizione Grava  
ammonizione Campagnaro  
ammonizione Lavezzi  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Grava, P. Cannavaro, Campagnaro, Maggio, Pazienza, Gargano, Zuni­ga (45’st Rinaudo), Hamsik 7,5 (36’st Cigarini), Quagliarella, Lavezzi (46’st Denis).
Panchina: Iezzo, Aronica, Rullo, Bogliacino. Allenatore: Mazzarri.
JUVENTUS (4-4-2): Manninger, Zebi­na, F. Cannavaro, Chiellini, Gros­so, Camoranesi (16’st Diego), Fe­lipe Melo, Poulsen (9’pt Candreva), Marchisio, Amauri, Del Piero (21’st Grygera).
Panchina: Pinsoglio, Giovinco, Marrone, Trezeguet. Allenatore: Zac­cheroni.

Il Napoli disintegra la Juventus e si rilancia nella corsa verso la Champions. A trascinarlo provvedono gli uomini-simbolo ma su tutti c’è un indiscusso protagonista: Quagliarella. Ha segnato, ha fatto segnare (Hamsik), si è procurato un rigore (Zebina lo ha preso per il colletto), ha spesso avviato le ripartenze e quando c’è stato bisogno ha pure difeso il vantaggio (poi arrotondato da Lavezzi). Straordinario Mazzarri che nell’intervallo ha «curato » una squadra che nel primo tempo era apparsa imprecisa e svogliata. Ma al secondo fischio d’avvio di Rizzoli (brutta prestazione), il Napoli è sceso in campo trasformato. Ha sprecato prima un rigore (Hamsik) poi ha travolto la Juve che subito il pareggio dello slovacco (decimo gol, record personale in serie A) si è sciolta come la neve sotto il primo sole di primavera.
Replicato sostanzialmente il copione dell’andata quando con un secondo tempo stratosferico i ragazzi di Mazzarri riuscirono a ribaltare il doppio svantaggio accumulato nei primi quarantacinque minuti. Per avere ragione della Juve, il Napoli ha alzato il ritmo, la velocità di esecuzione, l’intensità di gioco e il pressing. Zebina non ha più visto Quagliarella e Maggio ha annichilito Grosso. Zaccheroni ha provato a cambiare, ad arginare la marea montante azzurra (Grygera sulla linea dei centrocampisti con Candreva accentrato e Marchisio riportato nella posizione di esterno destro ricoperta prima dell’infortunio di Poulsen). Ma in campo a quel punto c’era una sola squadra e l’illusione creata dal gol di Chiellini dopo appena quattrocentoventi secondi è sfiorita consegnando ai tifosi bianconeri l’ennesima delusione stagionale.
Inutile dire che questa vittoria per il Napoli ha mille risvolti positivi. In casa Mazzarri non vinceva dal 10 gennaio (contro la Samp), in assoluto dal 24 gennaio (a Livorno). Quagliarella ha ritrovato la strada del gol smarrita il 6 gennaio scorso. Soprattutto nel secondo tempo si è rivista una squadra tonica e determinata, consapevole di giocarsi un grande obiettivo nelle prossime otto partite, spronata da un pubblico che ha trasformato la curva B in una grande bandiera dell’Europa con sotto una inequivocabile scritta: «Noi ci crediamo ».
Una cosa preoccupava in particolar modo Zaccheroni: il controllo delle corsie laterali, preoccupazione apparsa decisamente fondata nel secondo tempo. Il «rombo» lo avrebbe esposto alla maggiore vivacità degli esterni del Napoli, quelli più avanzati, Hamsik e Quagliarella, e quelli più arretrati, Maggio (soprattutto) e Zuniga. La stessa soluzione del doppio trequartista non convinceva il tecnico bianconero che per non incorrere in errore si è affidato al vecchio, caro 4-4-2, tenendo accanto a sé in panchina Diego , piazzando inizialmente Marchisio davanti a Maggio e Camoranesi dall’altra parte. Poi l’ennesimo infortunio muscolare, ha obbligato Zaccheroni a rinunciare a Poulsen e a inserire Candreva nella posizione di Marchisio che veniva accentrato per fare compagnia a Felipe Melo.
Ma le scelte dell’allenatore bianconero probabilmente non si sarebbero rivelate (temporaneamente) felici se la sorte non lo avesse baciato dopo appena sette minuti di gioco quando una punizione sulla tre-quarti consentiva a Camoranesi di mettere il pallone in area a beneficio della testa di Del Piero che lo toccava di quel tanto necessario per pescare Chiellini lasciato colpevolmente incustodito (da Paolo Can-navaro, protagonista di questa sorta di rimpatriata familiare col fratello Fabio) a due passi da De Sanctis. Vantaggio e partita che per il Napoli diventata in salita.
Lo choc annebbiava le idee dei ragazzi di Mazzarri che faticavano a sviluppare il solito lavoro sulle corsie esterne mentre in mezzo Gargano e Pazienza apparivano un po’ ripetitivi, scontati e imprecisi. Sembrava mancare alla squadra napoletana la consueta velocità di esecuzione. Alla fine a impensierire Manninger provvedevano con iniziative individuali Quagliarella (gran tiro da fuori ma piuttosto centrale che il portiere bloccava) e Lavezzi (conclusione dalla media distanza alzata sopra la traversa con qualche difficoltà dal bianconero).
Poi è arrivato il secondo tempo e la musica è improvvisamente cambiata e dalle corsie sono arrivati i dolori che Zaccheroni temeva. Napoli nuovo e determinato. Hamsik sprecava prima il rigore ma tre minuti dopo agguantava il pari su assist di Quagliarella. Lo slovacco si sdebitava al 26′ mettendo Quagliarella nelle condi-zioni di sbloccarsi. Infine Campagnaro metteva Lavezzi nelle condizioni di segnare una rete che ha un piccolo significato storico: mai in questa stagione i tre avevano segnato contemporaneamente. La prima volta non si scorda mai. Soprattutto non la scorderà la Juve.

 
DE SANCTIS 6
GRAVA 6.5
CANNAVARO 6.5
CAMPAGNARO 6.5
MAGGIO 7
PAZIENZA 6.5
GARGANO 6.5
ZUNIGA 6.5 (45’st Rinaudo sv)
HAMSIK 7.5 (36’st Cigarini sv)
QUAGLIARELLA 8
LAVEZZI 7.5 (46’st Denis sv)
MAZZARRI 7.5

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