31ª GIORNATA

Paolo Cannavaro regala al Napoli tre punti d’oro per l’assalto all’Europa

Catania ok ma è mancato il guizzo

serieA
dom 28/03/10

NAPOLI

CATANIA

stadio San Paolo
31642 spettatori
napoli catania  
arbitro Valeri 5.5
guardalinee Faverani – Stefani
quarto uomo Giancola

1

0

 
     
gol 5’st P. Cannavaro gol 7’pt Chiellini  
ammonizione P. Cannavaro ammonizione Spolli  
ammonizione Gargano ammonizione Augustyn  
ammonizione Quagliarella ammonizione Delvecchio  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Grava, P. Cannavaro, Campagnaro, Maggio, Pazienza (43’st Bogliacino), Gargano, Zuniga (11’st Rinaudo), Hamsik (30’st Cigarini), Quagliarella, Lavezzi.
Panchina: Gianello, Denis, Aronica, Rullo. Allenatore: Mazzari.
CATANIA (4-3-3): Andujar, Bellusci, Silvestre, Spolli, Augustyn, Izco (33’st Morimoto), Biagianti, Ricchiuti, (22’st Delvecchio), Martinez, Maxi Lopez, Mascara.
Panchina: Kosicki, Terlizzi, P. Ledesma, Moretti, Sciacca. Allenatore: Mihajlovic.

Questa volta il Napoli lo hanno trascinato i «gregari», a cominciare dall’autore del gol-partita, Paolo Cannavaro, lesto sottoporta, come un attaccante, anzi forse più di un attaccante visto che nel secondo tempo i giocatori incaricati di mettere dentro il pallone hanno fatto a gara a sprecare occasioni. Il Catania ha tenuto bene il campo, soprattutto nel primo tempo, quando ha colpito una traversa con Spolli (al primo minuto). Ma il Napoli ha replicato la gara con la Juventus, confezionando un secondo tempo maiuscolo. La scintilla è stata proprio il gol del vantaggio (iniziale e definitivo di Cannavaro) avviata da Lavezzi, perfezionata in qualche maniera Quagliarella e finalizzata dal capitano.
Da quel momento in poi la squadra di Mazzarri si è acquartierata nella metà campo avversaria, difettando, però, dal punto di vista della mira, in alcuni casi in maniera clamorosa come al 27′ quando Campagnaro a un paio di metri da Andujar ha pensato bene di tirare esattamente sul portiere. In altre occasioni (Hamsik al 15′) a impedire la realizzazione del raddoppio ha provveduto la precipitazione; in altre ancora i prodigi di Andujar (straordinaria la deviazione in angolo su una nuova conclusione ravvicinata di Cannavaro che già pregustava una sorprendente doppietta).
Era una partita complicata e pericolosa. Il Catania è squadra bella, bene organizzata e da un punto di vista difensivo di questa organizzazione ha concesso un saggio perfetto nei primi quarantacinque minuti quando ha lasciato agli avversari una sola conclusione di Lavezzi spedita in angolo da Andujar. Per il resto i ragazzi di Mazzarri hanno girato continuamente intorno all’area rossoazzurra non riuscendo a trovare varchi. Alla base di questa inconsistenza offensiva anche una certa ripetitività della manovra e una velocità di esecuzione troppo bassa per poter trovare fianchi scoperti nella retroguardia catanese, con Biagianti che davanti alla difesa si ergeva come un vero e proprio muro.
Mazzarri sapeva che ci sarebbe stato da soffrire. Per la qualità della squadra di Mihajlovic e per le condizioni generali: il Napoli che ha goduto di un giorno in meno di riposo si è presentato evidentemente più stanco e sofferente. Il gol in avvio di ripresa ha consentito a Lavezzi e compagni di cambiare registro perché dopo lo svantaggio il Catania ha provato a riconquistare la parità e questo inseguimento ha costretto i ragazzi di Mihajlovic ad aprire spazi in cui i napoletani si sono infilati, in particolare si è infilato Quagliarella che ieri non ha segnato ma ha dato il meglio di sé ancora una volta come trequartista confermando che la nuova posizione che gli ha regalato Mazzarri gli evita di essere un punto di riferimento preciso e statico per i difensori avversari e gli consente, così, di mettere a frutto i suoi piedi educati.
La vittoria è stata preziosa, anche alla luce di tutti gli altri risultati: il Napoli può continuare a inseguire il sogno Champions anche per merito di De Sanctis che nel finale ha evitato la beffa parando su Morimoto (lasciato colpevolmente in totale solitudine nei pressi dell’area piccola). Mazzarri è stato ancora una volta molto bravo ad « interpretare » le varie fasi della partita. Ad esempio, poco dopo il vantaggio ha rinunciato a Zuniga, ha inserito Rinaudo e ha sistemato la difesa a quattro con Grava e Campagnaro Laterale ben sapendo che i problemi potevano venire dalle corsie esterne dove agivano Mascara e Martinez. Il Catania non ha nulla da rimproverarsi: ha fatto quel che doveva fare, ha tenuto in bilico il risultato per un tempo abbondante ma non è riuscito a cambiare passo dopo il gol di Cannavaro limitando così al minimo i patemi d’animo di De Sanctis.

 
DE SANCTIS 6
GRAVA 6
CANNAVARO 7
CAMPAGNARO 7
MAGGIO 6
PAZIENZA 7 (43’st Bogliacino sv)
GARGANO 6
ZUNIGA 6 (11’st Rinaudo 6)
HAMSIK 6 (30’st Cigarini sv)
QUAGLIARELLA 7
LAVEZZI 6.5
MAZZARRI 7.5

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