FINALE

Il Napoli è campione

Hamsik e Cavani regalano il trofeo che mancava da 25 anni

Coppa Italia
dom 20/05/12

JUVENTUS

NAPOLI

stadio Olimpico di Roma
70000 spettatori
juventus napoli  
arbitro Brighi – 5
guardalinee Niccolai – Copelli
quarto uomo Bergonzi

0

2

 
     
espulsione 45’st Quagliarella gol 18’st Cavani (r)  
gol Marchisio gol 38’st Hamsik  
ammonizione Storari ammonizione Dzemaili  
ammonizione Borriello ammonizione Cannavaro  
ammonizione De Sanctis  

JUVENTUS (3-5-2): Storari, Barzagli, Bonucci, Caceres, Lichsteiner (23’st Pepe), Marchisio, Pirlo, Vidal, Estigarribia, Del Piero (23’st Vucinic), Borriello (33’st Quagliarella).
Panchina: Buffon, Padoin, Giaccherini, Matri. Allenatore: Conte.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Inler, Dzemaili, Zuniga, Hamsik (40’st Dossena), Lavezzi (26’st Pandev), Cavani (48’st Britos).
Panchina: Rosati, Grava, Fernandez, Vargas. Allenatore: Mazzarri.

Finalmente! Questo Napoli si meritava una serata del genere, per tutte le emozioni che ha regalato ai tifosi e alla città in questi 7 anni, da quando De Laurentiis ha raccolto questa realtà in serie C e, in poco tempo, l’ha riportata ai vertici in Italia e in Europa. Il Napoli vince un trofeo dopo 22 anni (25 per quanto riguarda la Coppa Italia), proprio contro la Juventus, sua rivale storica che era rimasta imbattuta per tutta la stagione appena trascorsa, ma si è dovuta inchinare alla forza travolgente degli azzurri, per una volta tutti attenti e uniti nel raggiungere l’obiettivo.
Conte dà fiducia alla squadra che ha guadagnato la finale, schierando la Juventus con Storari in porta e sostituendo con Caceres l’infortunato Chiellini. A centrocampo, Estigarribia viene schierato sulla fascia sinistra, mentre Borriello affianca in attacco Del Piero, alla sua ultima partita con i bianconeri. Mazzarri, invece, lancia nella mischia i suoi “titolarissimi”, con la sola eccezione di Dzemaili preferito a Gargano. In attacco, Lavezzi, anche lui presumibilmente all’ultima partita con la maglia azzurra, si riprende il posto da titolare, mentre Pandev si accomoda in panchina.
Prima della finale, un minuto di silenzio in onore delle vittime del terremoto in Emilia e dell’attentato di sabato a Brindisi.
Le ostilità cominciano con il Napoli subito vicino al gol, al 1′, con Campagnaro che va via tra due avversari sulla fascia destra e, dal fondo, mette un buon pallone sul secondo palo dove Zuniga riesce a colpire di testa, ma trova l’opposizione di Storari che devia in angolo. Il Napoli sembra più deciso nei primi minuti di gioco e, al 10′, ha ancora una buona opportunità in contropiede con Lavezzi che, però, tarda di una frazione di secondo il passaggio verso Cavani, lanciato in campo aperto, ma fermato in fuorigioco dal guardalinee. Si replica un minuto più tardi, sempre con un contropiede dell’attaccante argentino che, questa volta, sceglie l’azione personale ignorando Hamsik e Cavani in buona posizione, ma il suo tiro dal limite termina di poco a lato. Al 18′ si vede anche la Juventus, che si affaccia per la prima volta dalle parti di De Sanctis con un tiro da fuori di Marchisio, ma il portiere azzurro è pronto e riesce a respingere. I Campioni d’Italia prendono coraggio e il Napoli non riesce più ad essere efficace, anche se la difesa riesce comunque ad arginare le giocate avversarie, soprattutto grazie al grande lavoro dei centrocampisti che riescono a tenere sempre sotto pressione Pirlo e Vidal, impendendo loro di costruire le geometrie d’attacco con tranquillità. Al 28′ si rivede in attacco il Napoli, con un cross di Lavezzi che attraversa tutta l’area di rigore sul quale, per poco, non riesce ad intervenire Hasmik appostato palo lontano. Al 37′ ci prova Borriello che, partendo da destra, si accentra e tenta un tiro a giro dal limite dell’area che termina di poco a lato. Al 41′, però, rischia Aronica per un intervento su Marchisio, agganciato probabilmente in area dal difensore palermitano dopo aver calciato il pallone: Brighi lascia correre tra le proteste juventine.
Nell’intervallo il Napoli riorganizza le idee e si ripresenta in campo con lo stesso piglio che aveva caratterizzato i minuti iniziali, costringendo la Juventus a ripiegare nella propria metà campo. Al 3′, Dzemail e Lavezzi triangolano al limite dell’area, ma il cross dello svizzero non riesce a raggiungere nè Hamisk nè Cavani e il pallone si spegne sul fondo. Dopo una fase confusa e nervosa della partita, complice anche la poca decisione della terna arbitrale nell’interpretare alcune situazioni di gioco, al 16′ arriva la svolta della partita: rimessa laterale di Campagnaro all’altezza della trequarti offensiva, Cavani prolunga di testa verso l’area avversaria, dove Lavezzi arriva sul pallone prima di tutti, anticipando anche Storari in uscita che lo atterra. L’arbitro non ha dubbi e fischia il rigore. Sul dischetto si presenta Cavani che, questa volta, spiazza il portiere e porta il Napoli in vantaggio. Il gol ha l’effetto di scuotere la Juventus che ha subito una reazione rabbiosa e si riversa in attacco alla ricerca del pareggio. Conte manda in campo Vucinic e Pepe per aumentare la spinta offensiva dei suoi che, nel giro di pochi minuti, vanno più volte vicino alla rete. Prima al 24, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, con una girata di Bonucci indirizzata nell’angolino basso sulla quale De Sanctis compie un grande intervento, e, poi, al 28′, dopo un’azione personale di Pepe che calcia verso la porta e, anche questa volta, trova sulla usa strada l’estremo difensore azzurro che, con un po’ di fortuna, riesce ad opporsi anche a questo tiro. Mazzarri corre ai ripari e sostituisce Lavezzi, ormai stanco, con Pandev, mentre Conte getta nella mischia anche Quagliarella. Ma al 37′, Hamisk chiude la partita: palla recuperata dalla difesa, Inler serve Pandev che porta palla fino ai 25 metri dalla porta avversaria, dove serve Hamsik che, da posizione leggermente defilata, supera Storari in uscita con un preciso diagonale e segna il 2 a 0. La Juventus trova una reazione solo al 42′, con Caceres che, da buona posizione, non riesce a colpire bene di testa. Poi, non succede più nulla, solo l’espulsione di Quagliarella per una gomitata al volto nei confronti di Aronica e, dopo 5′ di recupero, la festa del Napoli può cominciare.
Una festa attesa da tanto tempo, con il capitano Cannavaro che alza la Coppa e la porta in trionfo per tutto lo stadio insieme alla squadra, le lacrime di Lavezzi, la cresta di Hamsik e la gioia di Mazzarri e del Presidente De Laurentiis. Una vittoria che deve essere un punto di inizio, che ha anche il merito di dimostrare che se si lavora con serietà, anche a Napoli è possibile costruire e far crescere una società sana e vincente.

 
DE SANCTIS 7.5
CAMPAGNARO 7
CANNAVARO 7
ARONICA 6
MAGGIO 6
DZEMAILI 6.5
INLER 6.5
ZUNIGA 6
HAMSIK 7.5 (40’st Dossena sv)
LAVEZZI 6.5 (26’st Pandev 6.5)
CAVANI 7 (48’st Britos 6)
MAZZARRI 8

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