GRAVUNARO

‘O gravunaro era il venditore di carbone.
Il carbone, che per essere di qualità doveva essere rigorosamente di castagno, serviva per alimentare i bracieri dei camini, ma anche per far funzionare ferri da stiro o scaldare gli antenati della borsa dell’acqua calda. ‘O gravunaro girava per i vicoli della città con dei grossi sacchi in spalla, che riempiva di carbone ricavato personalmente dalla legna che andava a raccogliere nei boschi. Successivamente, alcuni ambulanti decisero di trasferirsi in una più comoda bottega.
Esistevano vari tipi di carbone:
‘A carbonella: fatta con rametti più piccoli, veniva usata per avviare l’accensione del braciere. Era costosa, ma durava poco.
‘O gravone: il carbone classico, molto simile a quello commercializzato al giorno d’oggi.
‘A muniglia: piccoli pezzi di carbone, realizzati raccogliendo quello che si frantumava da pezzi più grandi che venivano accuratamente pressati. Durava più del carbone normale, ma costava di più.
‘A cernatura: era polvere di carbone. Veniva cosparsa sulla brace per aumentarne la durata.
‘O cocco: il suo nome derivava dal “carbon coke”, che era carbone minerale che veniva commercializzato in forma di grandi nelle quali veniva aggiunto anche altro materiale. Costava molto e aveva la proprietà di non emettere cattivo odore.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *